di Redazione Sovranità Popolare.

In questo momento di crisi globale straordinaria possiamo cogliere l’occasione di un obbligato reset economico, monetario, produttivo e geopolitico per superare il vecchio paradigma e adottarne uno più sostenibile.

Se non ora quando è il momento di superare i dogmi e gli schemi di pensiero che hanno messo a dura prova l’equilibrio ambientale ed economico del pianeta? Occorre uscire dai vecchi modelli anti-distributivi, basati su una scarsità artificiale della moneta, e competitivi (mors tua, vita mea) per approdare a una economia basata sulla comunità (Stato comunità), sulla cooperazione (vita tua, vita mea) e su una moneta nominale non debito

Si intravedono nuovi paradigmi globali:

  • ricerca di equilibri geopolitici diversi e più sostenibili
  • la finanza si ridimensiona e torna al servizio del lavoro e della produzione
  • la Politica governa la moneta e l’economia
  • il commercio globale si riduce alla ricerca di scambi sostenibili
  • la produzione si orienta prevalentemente al mercato interno
  • la grandissima dimensione aziendale privata è destinata a ridimensionarsi
  • la democrazia è in crisi

Scivoliamo verso la sospensione definitiva delle libertà costituzionali, o sviluppiamo una nuova capacità di decisioni trasparenti e condivise? L’Italia, colta in questo periodo di emergenza nella sua massima fragilità finanziaria, aggravata da una latente frattura fra popolazione e rappresentanza politica, corre oggi immensi rischi. Ogni speranza di rinascita potrebbe essere soffocata definitivamente se il Governo trascinasse il Paese e le generazioni future nelle paludi di quel grande prestito internazionale che molti avidi speculatori auspicano e sollecitano.

NON ABBIAMO BISOGNO DI PRESTITI INTERNAZIONALI. TUTTI DEBBONO ESSERE INFORMATI AL RIGUARDO

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