Gli sviluppi della crisi in Europa condizionata dalla decisioni USA-Ucraina e Russia

Sei mio amico se alimenti l’odio verso qualcuno

Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy visita le forze armate vicino alla linea del fronte La guerra è un abominio dell'umano intelletto

di Maurizio Torti

L’indebolimento della relazione tra la Russia e la NATO è da ricercare nelle iniziative degli USA e nei loro obiettivi strategici in Europa e verso la Russia, ma ora è necessario proporre soluzioni diplomatiche per sciogliere una crisi sempre più profonda e alle continue tensioni militari. Il pericolo di un conflitto più ampio è serio.

Negli ultimi sette anni la NATO si è riunita, con i rappresentanti della Russia attivando una serie di scambi e di collaborazione sulle esercitazioni militari, la guerra in Siria, la crisi dell’Afghanistan ed in modo dettagliato sul trattato “Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty”. Il capofila della NATO, gli USA hanno sempre ostacolato le iniziative russe, inponendo alle sedi di riunioni un altro tema, quello ucraino, nonostante sia un tema non rilevante per gli stessi alleanti NATO. In sintesi gli USA esprimono sempre la loro egemonia sugli alleati NATO.

Dal 2014, nella regione del Donbass è in atto un conflitto a bassa intensità, oltre 14mila morti, non abbiamo dati su quanti siano i civili prigionieri e rinchiusi nelle carceri ucraine. Non c’è giorno in cui non vengono segnalati bombardamenti sui civili e violazioni del cessate il fuoco mentre lentamente al confine giungono nuovi armamenti, soldati e logistica. L’Ucraina si prepara alla guerra, poche ore fa il suo Presidente Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj, ha fatto visita ai soldati nelle trincee al confine con la Russia, denunciando una prossima invasione da parte della Russia, tra dicembre e marzo, informazioni riservate ricevute da un dossier dei servizi segreti.

Non cambia l’atteggiamento degli Usa, il risultato negativo è ricaduto sul dialogo in generale ma in particolare sulla riduzione degli armamenti ed il tentativo di ridurre la pressione militare nella regione già devastata dalla guerra.

Durante questi anni conosciamo quali sono le proposte della Russia?

Dal 2018 gli interessi da parte dei rappresentanti della Russia sono sempre gli stessi, la riduzione delle attività militari lungo la linea di contatto NATO-Russia; al fine di evitare incidenti militari.

Le stesse richieste sono state presentate nel 2019 a BAKU, in un incontro con il comandante delle potenze alleate in Europa, T.Wolters e dal capo di stato maggiore delle forze armate russe V.Gerasimov, sul tavolo proposte e soluzioni per ridurre la tensione in Europa: allontanare le aree di esercitazione militare lontano dalla linea di contatto Russia-NATO, prevenire incidenti aerei e marittimi nella regione baltica dotando gli aerei militari di transponder, definire una distanza minima per l’avvicinamento di aerei e navi e proseguire, secondo la prassi, a scambiarsi informazioni sulle prossime esercitazioni e inviti di osservatori a parteciparvi.

Dalla NATO non c’è stata alcuna risposta ufficiale, non ha mai chiarito se interessata alle proposte della Russia e non è cambiato questo atteggiamento e dal segretario generale dell’alleanza è giunta almeno il riconoscimento sulla validità delle proposte della Russia.

Lo scontro diplomatico non si è mai fermato, gli USA abbandonano definitivamente il trattato Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, la reazione degli alleati e inpercepibile, rendendo così il trattato carta straccia. Resta l’invito della Russia di sviluppare, su base reciproca, una moratoria sul dispiegamento in Europa dei missili a medio e corto raggio. La Nato non si avvicina alle richieste della Russia metre i caccia della NATO si alzano costantemente in volo durante le esercitazioni della Russia, tutti episodi narrati ad arte dai media con un tono sempre più simile alla propaganda e non all’informazione verso i cittadini.

Dopo il fallimento dela trattato Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, tutte le richieste di dialogo e collaborazione da parte della Russia, non hanno ricevuto segnali di interesse da parte della NATO, anzi, le azioni diplomatiche sono peggiorate di giorno in giorno, dopo che gli USA hanno accusato la Russia di aver schierato, in Europa, missili ed armamenti già vietati dai precedenti accordi.

La diplomazia lentamente muove i suoi passi e la NATO, gradualmente riduce le dimensioni della missione diplomatica russa a Bruxelles, decidendo di revocare l’accreditamento di 8 membri della missione permanente, con la solita vecchia scusa di spionaggio. Tattica diplomatica, nella missione russa resta poco personale per garantire il normale funzionamento della missione. E’ lo stesso Segretario Generale della NATO a chiarire queste scelte: “questa decisione non è collegata a nessun evento specifico, ma è basata su informazioni dei servizi di intelligence”

Chi non è interessato al dialogo e chi ha fatto di tutto perché questo dialogo non continui?

La Russia non ha alcun interesse se non quello di riuscire a garantire la sicurezza in Europa e nella regione euro-atlantica, con gli unici strumenti diplomatici disponibili, gli accordi internazionali e la Carta delle Nazioni Unite. Ma l’atteggiamento USA, ed il tacito consenso dei suoi alleati, negli ultimi anni ha costantemente indebolito molti accordi ed alcuni di essi erano anche utili ed efficaci.

L’esempio più eclatante è la crisi intorno al Trattato Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty. Poco dopo il loro ritiro ufficiale, gli USA hanno mostrato i muscoli al mondo intero, testando un nuovo missile a medio raggio della classe Tomahawk.

Gli USA non sono mai fermati e continuano attivamente le attività di ricerca e sviluppo di altri sistemi d’arma, pressati dalla lobby delle armi che chiede insistentemente di istallare nuovi armamenti in Europa e nella regione dell’Asia fino al Pacifico. Questo dimostra chiaramente che il ritiro dal trattato di non proliferazione delle armi nucleari da parte di Washington, non è quello di denunciare le violazioni della Russia ma piuttosto dall’ambizione degli Stati Uniti di eliminare le restrizioni allo sviluppo delle proprie capacità militari destinate a esercitare una forte pressione verso tutti quei paesi considerati ostili, un messaggio chiaro diretto anche alla Cina.

Continuare a considerare la NATO come un’alleanza difensiva è un grave errore, in Europa quale minaccia è così importante?

Basta vedere una semplice cartina per avere una lettura chiara dell’acerchiamento, tutta la difesa NATO, negli utlimi anni si è concentrata sul lato orientale e il dispiegamento di armi e uomini non è automaticamente una minaccia per la Russia?

L'accerchiamento
Cartina a cura di Laura Canali per Limes

 

Riprendendo per un attimo nuovamente la storia, il vasto territorio della Russia, in più di una occasione ha subito tentativi di invasione esattamente dagli stessi territori orientali.

Nel corso degli anni siamo stati troppo distratti, non abbiamo compreso immediatamente il cambio degli obiettivi della NATO, cioè l’espansione dell’alleanza e l’assorbimento di territori e il dispiegamento di infrastrutture militari per potenziare la forza conflittuale della NATO.

Quali sono gli interessi degli USA oggi e quale è il loro atteggiamento in merito al conflitto armato nella regione del Donbass?

Per gi USA il conflitto armato nella regione del Donbass è solo un fatto tecnico, la strategia di inclusione di nuovi territori nell’alleanza NATO, in modo da dare continuità al trasporto di logistica militare, rafforzare la presenza militare USA e quella degli alleati è vicina all’obiettivo grosso: accettare l’Ucraina come nuovo membro della NATO e accusare la Russia di attività militari nelle zone di confine.

Oggi siamo arrivati a questo punto, in Europa sono attive circa 200 strutture militari degli Stati Uniti e della NATO, divise tra Europa centrale e orientale, il Baltico e il Mar Nero. Quanto sta accadendo preoccupa tutti e comporta una risposta difensiva da parte della Russia. L’allargamento dell’alleanza aumenta la tensione.

La stragrande maggioranza degli esperti analisti ha una sola lettura di quanto sta avvenendo, le azioni della Russia sono di natura difensiva.

Negli ultimi sei mesi c’è stato un sensibile aumento della presenza presenza militare della NATO nella regione del Mar Nero. La presenza di navi da guerra, inglesi, australiane, italiane, polacche, i voli dell’aviazione statunitense, sono diventate delle frequanti e ripetute provocazioni, un piccolo errore di interpretazione, una manovra errata, potrebbe essere la scintilla per provocare una reazione miliytare a catena, un disastro.

E’ quanto accade anche nei cieli, si alternano droni ed aerei lungo tutto il corridoio segnato dai confini.

Non è accettabile una situazione del genere, le continue manovre militari della NATO, a ridosso dei confini orientali con la Russia sono una minaccia per tutti. L’errore non è una remota probabilità è già accaduto e più di una volta. La storia e la memoria sono i pozzi dove possiamo ricercare le soluzioni e diplomatiche a questa ennesima crisi e quindi evitare il conflitto armato.

Ricordiamo l’uomo che salvò il mondo: Stanislav Petrov, tenente colonnello dell’esercito sovietico. (la storia).

La Nato, gli USA, accusano la Russia di incrementare la presenza militare in Ucraina, riferendosi alla Repubblica di Crimea. Nuovamente nella storia troviamo delle risposte, questo territorio fa parte della Federazione Russa.

Siamo assolutamente certi che il rafforzamento della NATO, il moltiplicare di basi militari, il dispiegamento di nuovi armamenti, il rifiuto automatico delle proposte della Russia sia la giusta condizione per aumentare la sicurezza in Europa?

Ogni stato membro dell’alleanza NATO ha una sua storia, come la Russia e quindi non possiamo dimenticare cosa è accaduto dopo i primi bombardamenti della NATO nella ex Jugoslavia, in Libia e in Afghanistan. Dopo 20 anni e a seguito del rapido ritiro quali obiettivi sono stati raggiunti? La situazione è semplicemente peggiorata ed anche nel caso dell’Afghanistan, una nuova crisi umanitaria si è aperta in quell’area.

Oggi appare evidente, l’egemonia USA condiziona alcuni membri dell’alleanza e trasforma la NATO nello strumento per fomentare l’odio contro qualcuno. Le continue pressioni USA e la strategia per la continua espansione territoriale verso la regione dell’Asia e del Pacifico ha una natura chiaramente aggressiva e conflittuale.

Da diverse generazioni, i giovani europei e non solo, sono continuamente il target della propaganda dell’alleanza NATO, “sei mio amico se alimenti l’odio verso qualcuno”

La NATO ha oggi un solo obiettivo: la competizione geopolitica e considera qualsiasi territorio, incluso il cyberspazio come “aree operative”, così facendo sono continuamente minacciati gli sforzi internazionali per stabilire accordi vincolanti al fine di prevenire nuovi confliti armati o almeno prevenire il proliferare degli armamaneti nucleari.

Tra qualche ora il mondo attende i risultati di un nuovo incontro tra il Presidente degi Stati Uniti ed il Presidente della Russia Putin.

Biden, in preparazione dell’incontro con Putin, ha contattato i leader europei di Francia, Germania probabilmente anche l’Italia. In Europa è crisi profonda, e gli stessi leader persegono diverse strategie nei confronti della Russia e degli USA. La Francia preoccupata di contenere la Germania continua ad avere buoni rapporti con la Russia, come l’atteggiamento dell’Italia, sempre fedele all’allaeato storico, gli USA ma capace di continuare ad avere delle ottime relazioni interazionali con la Russia.

L’operatività della nuova pipeline (gasdotto) North Stream 2, trasporto del gas russo fino allo stoccaggio in Germania per poi commercializzarlo in Europa e non solo, ha scatenato e risvegliato il ruolo egemone degli USA in Europa.

Quali interessi per Biden e quali quelle di Putin?

Biden dichiarerà a Putin la volonta da parte degli USA e della NATO di accettare ed includere l’Ucraina come nuovo membro dell’alleanza atlanica?

Al mondo intero Putin ha già risposto a questa eventuale decisione degli USA: “Non portate i vostri soldati in Ucraina, è questa la linea rossa”

 

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