di Joshua Rozenberg
Se Julian Assange viene estradato negli Stati Uniti e condannato per una qualsiasi delle accuse, come l’ottenimento non autorizzato di informazioni sulla difesa nazionale, il governo statunitense sembra pronto a concedere di scontare la sua pena in una prigione australiana.
Gli Stati Uniti hanno anche concordato che, allo stato attuale, il fondatore di Wikileaks non sarà detenuto nel carcere di massima sicurezza vicino a Florence, Colorado, meglio conosciuto come ADX e non sarà soggetto a speciali misure restrittive, come i limiti sulla corrispondenza, le visite e le telefonate.
Questo è chiaramente un cambio di strategia da parte degli americani.
La prima richiesta del governo degli Stati Uniti per l’estradizione di Assange è stata respinta a gennaio 2021, perché il tribunale di Londra aveva trovato che sarebbe stato pericoloso estradarlo in un paese dove avrebbe dovuto affrontare queste restrizioni. Il giudice distrettuale era convinto che se fosse stato sottoposto alle “condizioni estreme” delle misure restrittive speciali, “la salute mentale di Assange si sarebbe deteriorata al punto da indurlo al suicidio”.
Ma Assange, ad oggi, resta in prigione.
Il giudice distrettuale gli ha rifiutato la cauzione dopo che il governo statunitense ha dichiarato che avrebbe cercato di appellarsi all’Alta Corte contro questa eventuale decisione.
Il 5 luglio il giudice Swift ha concesso agli Stati Uniti il permesso di formulare una richiesta di appello, per opporsi al rifiuto del Tribulane di Londra, accettando 3 delle 5 motivazioni presentate dai legali americani.
Ma quali sono queste 5 motivazioni? È qui che la storia diventa sempre più sporca.
L’ordine, editato su due pagine del giudice, che non è stato pubblicato ma è disponibile presso la corte, spiega brevemente, perché ha rifiutato agli Stati Uniti il permesso di appellarsi sui motivi 3 e 4 ma non dice nulla sulle ragioni della concessione del permesso di appello sui motivi 1, 2 e 5.
Chiaramente questo è un problema per quanto riguarda le parti: ma dobbiamo attendere le fasi dell’appello, quest’autunno o l’anno prossimo, per conoscere le motivazioni americane, sia quelle respinte sia quelle ammesse dalla corte.
Ma se, come ha affermato il giudice, gli Stati Uniti hanno sollevato “questioni discutibili che dovrebbero essere considerate in un’udienza finale”, gli avvocati ed i loro clienti che stanno affrontando l’estradizione negli Stati Uniti devono sapere subito, immediatamente, quali sono queste questioni.
Generalmente, i governi stranieri che chiedono l’estradizione sono rappresentati dal Crown Prosecution Service. Ho chiesto al CPS una copia della domanda che avevano presentato per il permesso di appello ma si sono rifiutati di farmela vedere. Invece, mi hanno suggerito di chiedere all’Alta Corte. La corte mi ha detto che dovevo fare una richiesta scritta al giudice e pagare una tassa di 255 sterline. Non ero disposto a farlo. Questo tipo di richieste, alimenta molte preoccupazioni sull’accesso ai dati della giustizia, infatti sono stati oggetto di un importante rapporto della Legal Education Foundation il mese scorso – e non sono stato in grado di ottenere una copia in nessun altro modo.
Dopo ulteriori richieste, il CPS ha accettato di inviarmi una nota informativa informale che era stata fornita ad altri giornalisti poco dopo la sentenza. Questa nota, che include una piccola imprecisione, è la fonte di tutti i resoconti dei media e dei commenti legali sulla sentenza del giudice.
Il primo motivo argomentabile, secondo questa nota, era che Baraitser aveva commesso errori di diritto nell’applicare aluni articoli dell’Extradition Act 2003. Questo dice che se le condizioni fisiche o mentali di un sospettato “sono tali che sarebbe ingiusto o oppressivo estradarlo”, il giudice deve ordinare il suo rilascio o rinviare l’udienza fino a che non stia meglio. Non sappiamo quali siano stati i presunti errori di Baraitser.
Il secondo motivo è che, Baraitser avrebbe dovuto notificare allo Stato richiedente la sua opinione provvisoria e dare agli Stati Uniti la possibilità di offrire garanzie.
Il terzo e quarto motivo…
Il motivo 5 – è che gli Stati Uniti hanno ora fornito al Regno Unito le assicurazioni che ho riassunto prima.
I due motivi per cui il permesso è stato rifiutato riguardano la prova di uno psichiatra della difesa e il rischio di suicidio. Swift aggiunge che le conclusioni di Baraitser erano ragionevoli per lei e anche le sue conclusioni sulle prove contestate erano ragionevoli. Ma le questioni a cui si fa riferimento nella richiesta di permesso di appello non abbiamo idea di cosa fossero, “non sono altro che un tentativo di ripetere la determinazione delle controversie probatorie raggiunte dal giudice distrettuale”.
Nick Vamos, consulente legale dichiara: l’apparente volontà delle autorità statunitensi di fornire garanzie specifiche, sempre negate in passato, potrebbe essere l’indicatore di quanta importanza danno gli americani a questo caso. In alternativa, potrebbe “essere semplicemente che gli Stati Uniti pragmaticamente si piegano all’inevitabilità che le assicurazioni su misura siano ora una parte indispensabile di molti procedimenti di estradizione”.
Ma sono i dettagli e la realtà che contano: Assange, se viene concessa l’estradizione, dovrebbe rimanere negli Stati Uniti in attesa di un eventuale appello, per esempio? Potrebbero passare alcuni mesi prima di scoprirlo.
(tradotto da redazione)
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