Non è la fuori, il buio che va illuminato.
È dentro di me che scrivo; dentro di te, che leggi.
Dietro le infinite maschere che impediscono alla gioia e al dolore di esprimersi, di venire alla luce.
Rinchiusi lì dentro, inespressi
si trasformano, gioie e dolori,in pietre pesanti.
Veleno sottile.
Sotto le pietre, nell’oscurità, c’è ancora il Divino che aspetta, paziente, di emergere.
Può nascere solo da un atto coraggioso, fatto d’Amore e di Luce.
È trasparente, l’amore
non prova vergogna, non si nasconde
vive di Luce.
Ma noi scegliamo, ancora, la solitudine, perché della Luce, abbiamo terrore.
Non ha fretta, il Divino.
Aspetta, paziente, la nostra scelta potente,
e faticosa
di lasciarlo emergere. Sarà Luce.
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