DEEP SCHOOL: MANIPOLAZIONE E ABUSO DEI MEZZI DI CORREZIONE E DISCIPLINA IN UNA SCUOLA VERONESE

La Scala di Verona

la Scala di Verona

di Anna Baldassari

L’episodio avvenuto a Verona che ha visto coinvolto l’Educandato Statale “Agli Angeli” ha inaspettatamente scoperto il “vaso di Pandora” che ha fatto emergere aspetti ben più inquietanti rispetto a quello della serpeggiante propaganda LGBTq tramite una scala camuffata con iscrizioni di valori umani universali.

Dopo la divulgazione mediatica dell’iniziativa una vasta fetta di testimoni, finalmente, si è espressa liberamente sul periodo buio trascorso alle dipendenze del DS Mario Bonini; tra di essi educatori, insegnanti, docenti e collaboratori scolastici che sono stati costretti a trasferirsi dall’istituto nonostante le ripetute segnalazioni ai sindacati, in primis la UIL, per maltrattamenti subiti. L’immagine millantata di una scuola accogliente e inclusiva si scontra con la realtà di un atteggiamento dispotico e ipocrita nei confronti della gestione della cosa pubblica.

Dalle segnalazioni giunte dal personale scolastico traspare una modalità di interazione coercitiva fondata su rigide sanzioni e un clima del controllo e del sospetto che esclude l’ascolto e il diritto di contraddittorio.

Scuola Statale educandato agli angeli
Verona

Probabilmente qualche lettore già si chiederà come sia possibile che un personaggio simile possa rimanere indenne e rivestire un ruolo dirigenziale, per giunta in un settore così delicato e rilevante come quello educativo. Beh, evidentemente il dirigente in questione è protetto da un sistema di pedine che tirano le fila dell’istruzione post-moderna e che si potrebbe definire Deep School, poteri nascosti che garantiscono a personaggi faziosi e dispotici di rivestire cariche importanti, di essere intoccabili e, perfino, di fare propaganda di parte durante la guerra Russia/Ucraina.

Durante il periodo bellico neanche la persona più sprovveduta del Pianeta avrebbe esposto la bandiera ucraina dalla balconata dell’istituto con due bandiere arcobaleno poste lateralmente che, ipocritamente, indicano la parola “Pace”. È chiaro che, anche stavolta, si tratterebbe di una distopia comunicativa che mira a creare nel fruitore la stessa dissonanza cognitiva della scalinata arcobaleno.

Insomma, Bonini Lei è pacifista o sostiene l’Ucraina? Inoltre, Lei scrive sulla scalinata parole come rispetto, cura, solidarietà e poi si comporta in modo staliniano con un ragazzino innocente in piena fase evolutiva? Caro Preside, ma come mai prima che Lei dirigesse il prestigioso istituto veronese erano assenti i trasferimenti massivi di educatori, insegnanti e collaboratori scolastici degli ultimi anni? Come mai genitori sono stati costretti a trasferire i figli presso altri istituti dichiarando che durante le ore di educazione civica, perfino di IRC, si parlava di ideologia gender fluid, fecondazione assistita, DDL Zan e omofobia sullo sfondo di fantastici e colorati unicorni?

la Scala di Verona

Le foto allegate scattate anche all’interno del suo istituto e le sue imbarazzanti e astiose circolari parlano chiaro.

La manipolazione mentale è un tipo di influenza sociale finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento altrui fondata sull’uso di metodi subdoli e ingannevoli che possono sfociare anche nell’abuso psicologico. Che tali strumenti vengano introdotti nell’ambiente scolastico è gravissimo, soprattutto quando soggetti problematici cercano di riversare in ambito lavorativo e pubblico le proprie frustrazioni e ideologie. Questo episodio mina le basi stesse di ogni istituzione scolastica ovvero i principi democratici: è gravissimo che un dirigente scolastico plasmi una scuola sulle sue credenze: come anticattolico ha creato all’interno della scuola dei percorsi iniziatici LGBT (la scala) ed esoterici alla Harry Potter; ha affisso all’ingresso della Presidenza manifesti su carta intestata con la rappresentazione della Maga Magò e la sua “salagadula magicabula”; inoltre, ha organizzato attività irriverenti al Liceo, nell’a.s. 2022/2023, quando i rappresentanti di classe trascorsero una giornata in un convento a Valeggio dove venne proiettato il film “Pride” sul movimento di liberazione gay.

educandato agli angeli

Qui non si mettono in discussione le scelte e l’orientamento personale del dirigente, quanto piuttosto la sua compulsione all’indottrinamento della comunità scolastica verso politiche gender.

Ancora più rischioso e tendenzioso è il Suo esibizionismo ideologico che ha visto esposta, fin dai primordi della guerra, la bandiera ucraina dalla balconata dell’istituto. Tale gesto, oltre a non rispettare le norme vigenti sull’esposizione di vessilli, ha messo a repentaglio l’incolumità dell’intera comunità scolastica e del vicinato sul fronte della sicurezza interna. Come se non bastasse il Signor Bonini ha pensato di realizzare anche delle felpe con un logo dagli stilemi similari a quelli del battaglione Azov, giusto per non farsi mancare nulla. Ma dove sono le istituzioni?

Perché non si adoperano affinché un personaggio in preda al delirio personale e ideologico non si dimetta? La scuola italiana e i giovani hanno bisogno di guide sane, equilibrate, comprensive, caritatevoli e competenti. Un ex insegnante che, invece di essere comprensivo e accogliente con un minore lo etichetta poiché non la pensa come lui, non soltanto non può guidare un istituto scolastico, ma ignora gran parte delle teorie psicopedagogiche e sociali quali la “teoria dell’etichettamento”. Come indicato dalla Scuola di Chicago marchiare un minore in fase di crescita col termine “omofobo” è un gesto molto grave, figuriamoci per un educatore, che può comprometterne il suo sano sviluppo psico-emotivo inducendo il giovane alla devianza. Insomma, non vorrei che il Preside veronese si offendesse ma gli italiani, anche quelli di II e III generazione, attendono le sue dimissioni o dovremmo pensare che le istituzioni fondamentali del nostro Paese, famiglia, scuola, società, Chiesa ecc., abbiano fallito nel loro compito democratico?

Avviso sulla magia affisso all’ingresso della presidenza

Inoltre, chiediamo al Signor Bonini, come mai abbia fatto installare all’apice della scala la frase “L’amore è amore, nient’altro” se poi Lei è il primo a non seguire questo dettame? Forse questo valore cristiano è lì soltanto per essere calpestato?

Buona visione

https://www.youtube.com/watch?v=BW8Z5DZtLjA

(pubblicato dal canale social youtube Non praevalebunt)

Articoli suggeriti

 

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*