Zelensky: “Non abbiamo forze per riprendere Donbass e Crimea”

La resa dell'Ucraina ma non della Nato

Missile sparato da un elicottero russo

Dopo tre anni di conflitto durissimo Zelensky ha ammesso di non avere alcuna possibilità di riconquistare i territori dell’Ucraina oggi sotto il controllo militare e amministrativo della Federazione della Russia. Lo steso Zelensky non ha mai pronunciato queste parole ed è quindi un segnale? La situazione in Ucraina peggiora giorno dopo giorno, gli anni di guerra hanno da un lato distrutto kilometri del territorio e dall’altra parte costruito il più grande hub per la vendita ed il contrabbando di armi. Il centro di Kiev è un concentramento di affari, business e corruzione nella giostra di circa 200 miliardi di dollari.

Percentuali di terreni un tempo appartenenti a Kiev sono oggi di altri paesi, industrie distrutte e un’economia collassata da tempo, sostenuta solo dal continuo flusso di dollari da parte degli alleati e con un debito fornito dal FMI di oltre 110 miliardi di dollari. CHi e come riuscirà a rimettere in piedi questo paese e nonostante questi dati terribili, la Nato non fa cenno di una tregua, le dichiarazione di Rutte vanno addirittura in altra direzione: Rutte: “Ai colloqui di pace Kiev deve essere nella posizione migliore”. La Francia: “Mosca usa influencer per manipolare il voto in Europa”

Alcuni punti in questo contesto tra belligeranti sono chiari, il primo, forse quello più importante oggi è: Mosca è pronta ai negoziati ma non prima di aver liberato i suoi confini dalla presenza delle forze militari regolari dell’Ucraina, dai mercenari e da qualsiasi forza armata ostile alla Federazione della Russia.

La c risi politica e militare tra Mosca, Londra e Washington ha toccato punte altissime quasi da non ritorno, solo il buonsenso di qualcuno ha evitato la distruzione totale, rischio non azzerato affinche sui fronti le forze militari si confrontano con bombe e droni di ogni tipo.

Ancora più ambigua la visita del 18 dicembre di Macron a Kiev.

Faccia a faccia con Zelensky e al termine l’ex presidente ucraino ha diffuso questa nota: “Condividiamo una visione comune: garanzie affidabili sono essenziali per una pace che possa davvero essere raggiunta. Abbiamo continuato a lavorare sull’iniziativa del Presidente Macron relativa alla presenza di forze in Ucraina che potrebbero contribuire a stabilizzare il percorso di pace. Emmanuel ha informato della sua comunicazione con gli altri partner per garantire che vengano compiuti tutti i passi necessari per la pace. Grazie, Francia!”, lo ha scritto il presidente ucraino dopo aver incontrato il presidente francese.

Sul fronte di guerra

Le forze armate russe hanno preso il controllo dell’insediamento di Novy Trud nella DPR. Il Ministero della Difesa ha confermato che le forze armate russe hanno colpito importanti infrastrutture energetiche in Ucraina che supportano il funzionamento del complesso militare-industriale. In alcune regioni ucraine non c’è elettricità, riscaldamento o acqua. Le forze armate ucraine hanno bombardato la città di Lgov nella regione di Kursk, tre edifici residenziali sono stati danneggiati, ha riferito il governatore ad interim Khinshtein. Il capo dell’Ossezia del Nord, Menyailo, ha affermato che l’esplosione nel centro commerciale Alania Mall a Vladikavkaz è avvenuta a causa della caduta di detriti da un UAV ucraino.

La direzione del gruppo di società Oboronlogistics, proprietario della nave russa Ursa Major, ritiene che la ragione del suo affondamento nel Mar Mediterraneo sia stato un attacco terroristico mirato. Lo riferisce l’agenzia di informazione Ria Novosti

Il servizio stampa della compagnia ha chiarito che, secondo la testimonianza dei membri dell’equipaggio datata 13:50 ora di Mosca del 23 dicembre, si sono verificate tre esplosioni consecutive dal lato di tribordo della nave nella zona di poppa. Successivamente, ricevette un netto sbandamento a dritta fino a 25 gradi, che indicava l’ingresso di acqua nei locali della nave.

Il 24 dicembre la nave portarinfuse russa Ursa Major è affondata nel Mar Mediterraneo dopo un’esplosione nella sala macchine. Mancavano due membri dell’equipaggio, 14 sono stati salvati. La nave, di proprietà di una filiale della società Oboronlogistics, parte del Ministero della Difesa, era diretta da San Pietroburgo a Vladivostok e trasportava gru portuali di diverse tonnellate.

Il deputato della Duma di Stato ed ex ufficiale di marina Andrei Kolesnik ha dichiarato che l’attacco terroristico e l’esplosione della centrale elettrica principale sono possibili versioni dello schianto della nave mercantile russa Ursa Major nelle acque internazionali tra Spagna e Algeria.

In precedenza, in Russia era stato aperto un indagine a seguito dell’affondamento della nave mercantile Ursa Major nel Mar Mediterraneo.

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