Israele colpisce alcuni siti militari nella R. I. dell’Iran

Disarmo o riarmo nella regione del Medio Oriente?

Iran. Teheran

Questa notte alle ore 01:05 lo Stato maggiore di Israele dai bunker sotterranei ha lanciato il via all’attacco di rappresaglia contro la R.I.dell’Iran.

140 aerei hanno partecipato sorvolando i cieli della Giordania e sganciare il carico mortale sugli obiettivi militari al centro al nord e al sud dell’Iran.

L’attacco è stato realizzato in due ondate dirse a distanza di circa 50 minuti l’uno dall’altro e confermato da corrispondenti e testimonianze da diverse città dell’Iran dove sono state udite esplosioni.

“Operazione giorni di pentimento”. Abitualmente Israele dedica sempre un titolo alle sue manovre di potenza militare

Le prime esplosioni sono state udite nella capitale, i bersagli sono i siti militari fra Teheran e altre aree del Paese attraverso l’uso di missili balistici. Il portavoce dell’IDF ha confermato del primo attacco quando on erano ancora rientrati tutti gli aerei, la rappresaglia contro la R. I. ha avuto inizio.
Dopo il primo attacco, una breve pausa di calma ha preceduto il secondo attacco ed il bersaglio è ancora Teheran e altri luogi.
Gli attacchi si ripetono senza sosta, la volonta di Israele sembra quella di provocare seri danni all’industria bellica iraniana. Obiettivi dei raid aerei sono depositi di munizione e fabbriche coinvolte nelle procedure per la costruzione dei missili e dei droni di produzione iraniana.
Questo attacco di Israele è stato annunciato a Washington e lo confermano entrambi portavoce, un coordinamento efficace Il primo: gli Stati Uniti sono stati informati in anticipo dell’attacco israeliano contro l’Iran. È il segno di un coordinamento tra Alleati che è stato in grado di superare anche il rischio di una “crisi di sfiducia” dopo la fuga di notizie sui piani di rappresaglia di Tel Aviv causata dall’intelligence USA.
Iran. Teheran
Le ultime ore prima dell’attacco di Israele hanno visto un meeting dello Stato maggiore e questa volta sembra non esserci stata nessuna fuga di notizie, Israele gioca il fattore sorpresa.
Sono stati giorni di alta tensione a livello internazionale, nessuno voleva essere testimone dell’attacco di Israele ma tutti erano consapevoli della volontà di Tel Aviv di attaccare ma l’incertezza sulla reazione dell’Iran ha giocato un ruolo primario.
Tutto sembra perfetto, troppo perfetto, la presidenza Biden rivendica l’azione di Israele come “diritto alla difesa” ma a quasi 24 ore gli effetti non sono assolutamente chiari. I media internazionali sono un eco continuo della stessa notizia, non notizia, dato che il tutto è limitato alla parola attacco. La corsa per intervistare esperti e non su come e se reagirà l’Iran dopo la rappresaglia di Israele.
Non mancano anche le dichiarazioni di alcuni politici e membri del governo, il ministro Tajani dichiara “non è di interesse dell’Iran rispondere all’attacco di Israele” e conferma e rassicura per gli italiani presenti in Iran: “stanni tutti bene”.

Come è inziata questa crisi tra Israele e Iran sembra chiudersi, per fortuna non c’è stata nessuna apocalisse provocata da missili e droni lanciati sulle città, sui civili, corrisppondenti e media locali riferiscono di 4 morti ma non ci sono news in merito al luogo e la causa e la loro identità.

Israele ha mostrato i muscoli, non ha colpito siti nucleari e industrie energetiche dell’Iran, in questo caso gli USA sono riusciti a cambiare i piani di Israele al fine di evitare una nuova reazione da parte di Teheran. Tutto rimandato? È certo per Israele l’Iran resta nell’obiettivo dello Stato maggiore dell’esercito, della marina e dell’avizione di Tel Aviv. Biden non ha voluto un’altro fronte importante durante gli ultimi suoi giorni di presidenza lasciando la questione per la nuova presidenza sempre più probabile a guida repubblicana. Trump deciderà se fare la guerra all’Iran, Biden e i democratici hanno rinunciato.

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