La fonte delle Nazioni Unite, conferma e riferisce della torre dei militari dell’UNIFIL è stata colpiti volontariamente dal fuoco israeliano questa mattina ed è nella base principale della forza a Naqoura. Il giorno precedente il portavoce dell’UNIFIL ha dichiarato che altri due militari sono stati feriti quando un carro armato israeliano ha sparato contro una torre di guardia nella stessa base, colpendola e facendoli cadere.
Oltre a colpi di carro armato e artiglieria, le forze israeliane hanno anche violato il perimetro di un’altra base dell’UNIFIL contro cui avevano sparato il giorno prima.
L’esercito israeliano non ha rilasciato alcun commento sugli attacchi deliberatima il messaggio all’ONU e all’Unifil è chiaro: “ritiratevi andate via”
Giovedì a New York, l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon ha dichiarato che Israele raccomanda all’UNIFIL di spostarsi 5 km a nord “per evitare pericoli con l’intensificarsi dei combattimenti”.
L’esercito israeliano ha dichiarato giovedì in un comunicato che le sue truppe operavano nell’area di Naqoura, “vicino a una base UNIFIL”.
“Di conseguenza, l’IDF ha dato istruzioni alle forze dell’ONU presenti nell’area di rimanere in spazi protetti, a seguito dei quali le forze hanno aperto il fuoco nell’area”, ha dichiarato Israele, aggiungendo che mantiene comunicazioni di routine con l’UNIFIL.
Il capo delle forza Unifil dell’ONU, Jean-Pierre Lacroix, ha dichiarato giovedì al Consiglio di Sicurezza che la sicurezza degli oltre 10.400 militari dell’ONU in Libano è “sempre più a rischio” e che le operazioni sono praticamente ferme dalla fine di settembre.
La Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati dalle notizie secondo cui le forze israeliane avrebbero sparato contro le postazioni dell’ONU e stanno facendo pressione su Israele per ottenere dettagli.
Israele afferma che la sua campagna in Libano mira a garantire il ritorno a casa di decine di migliaia di persone costrette a lasciare il nord di Israele a causa del lancio di razzi di Hezbollah nell’ultimo anno.
L’offensiva israeliana ha sradicato più di 1 milione di persone in Libano nelle ultime settimane.
La regione del Medio Oriente rimane in stato di massima allerta per un’ulteriore escalation nella regione, in attesa della risposta di Israele all’attacco missilistico iraniano del 1° ottobre.
La vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica alla presidenza Kamala Harris ha detto che è necessaria una de-escalation ma gli USA praticamente non muovono un dito per fermare Israele sia a Gaza sia in Libano. nella storia non si ricorda di uno Stato che contemporaneamente ha bombardato tre Stati diversi: Siria, Iraq e Libano il quarto è la Palestina.
Nonostante dichiarazioni diplomatiche e semplicemente di rito, un cessate il fuoco rimane difficile a Gaza e in Libano. I moniti veerbali di Washington nei confronti di Israele per le morti di civili non preoccupano il governo di Tel Aviv e al momento non c’è un cambiamento sostanziale nella politica.
Alcuni leader di Stato attendono risposte da Israele e l’attesa sarà inerminabile.
Anche la reazione in Italia a seguito del secondo giorno per cui la base italiana dell’Unifil viene deliberatamente colpita dall’esercito israeliano riempie le pagine dei quotidiani e le trasmissioni televisive ma in sostanza non c’è nulla, neanche una denuncia, probabilmente attendono che Roma venga colpita da Israele.
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