Da quasi 24 ore a seguito di incontri tra graduati della NATO, intelligence da Londra e comandanti ucraini, l’esercito di Kiev ha prima preparato circa 1000 uomini protetti da mezzi corazzati, veloci e armati con tecnologie NATO e questa notte hanno attaccato il territorio della Federazione della Russia in direzione della regione di Kursk, nel distretto di Sudzha. In un prima dichiarazione ufficiale del ministero della difesa di Mosca l’addetto riferisce di un circa 400 soldati ucraini coinvolti in questa attacco, oltre ai mezzi corazzati, la fanteria è aiutata da 14 carri armati ed oltre 25 veicoli da combattimento non meglio precisati ma c’è da aggiungere il classico e mai ramontabile “fattore sorpresa”.
Lo stato maggiore di Mosca, probabilmente non aveva preventivato un attacco di questo tipo in questo momento e questa penentrazione si è spinta almeno di 15 kilometri come riferiscono alcuni corrispondenti di guerra attraverso i social. L’esercito russo non ha perso molto tempo per reagire a questo attacco e durante una riunione di emergenza è lo stesso presidente Putin a fare alcune dichiarazione in merito ad una crisi militare da risolvere in 72 ore come hanno dichiarato alcuni comandanti russi.
Una parte di questi mezzi sarebbero stati distrutti ma l’esercito di Kiev, riferiscono alcuni corrispondenti di guerra contrallo alcuni villaggi ma le notizie sono senza alcuna conferma ufficiale.
Dopo quasi un giorno di combattimenti periodicamente viene aggiornato il bilancio delle vittime tra la popolazione civile che ha subito molti attacchi da parte dei militari di Kiev.
Molti analisti militari scrivono del non senso di questo attacco nell’are di confine a ridosso di Sudzha?
Da qualche giorno sui social ucraini si parla molto dell’arrivo degli F16, probabilmente fermi sulle piste della Romania e pronti al decollo attraverso la Moldavia, in questo modo Kiev vuole evitare la contraerera di Mosca.
Da mesi l’esercito di Kiev compie azioni a ridosso del confine con la Federazione della Russia mentra su tutto il fronte la crisi, la mancanza di armi e uomini aggrava sempre più la posizione dell’esercito ucraino. Bisogna avere speranza e credere di essere vicini all’inizio di un negoziato, lo stesso presidente Zelensky sembra aver cambiato qualcosa nella comunicazione politica ma proprio in queste ore ha emesso un nuova legge per abbassare l’età e quindi costringere i giovani dai 18 anni alle leva obbligatoria. Un segnale chiaro, la volontà di continuare la guerra e come suggeriscono i comandanti occidentali della NATO riuscire a raggiungere qualche obiettivo da portare ai negoziati.
Ci sono segnali diversi in questa operazione militare, i media ucraini sono molto silenti e i media internazionali attendono segnali per cui diffondere messaggi di una vittoria Ucraina, “sono tutti con il fiato sospeso”.
Bezsonov, analista militare scrive che lo scopo ucraino potrebbe essere quello di minacciare e sabotare il gasdotto che, passando proprio da Sudzha, arriva fino alla Slovacchia ed all’Ungheria (questo gas arriva anche in Italia). Bloomberg pubblica: nonostante il conflitto l’Ue non ha interrotto i negoziati per la fornitura di gas attraverso il gasdotto chiave Russia-Ucraina. Questa struttura industriale è stata indicata da alcuni corrispondenti come una area interessata agli scontri, un possibile obiettivo per gli stessi ucraini interessati alla distruzione ma in territorio della Federazione della Russia è un obiettivo più importante.
L’intelligence Occidentale ha molta esperienza e dall’inizio del conflitto, in modo particolare i servizi britannici non hanno mai smesso di fornire armi ma sopratutto informazioni e alcuni analisti non escludono l’ipotesi di “preoccupare” la Russia in modo da obbligare il trasferimento di unità militari al fronte verso altri punti di scontro.
Le ipotesi includono ancora un’altro scenario dell’incursione, in direzione della centrale nucleare di Kursk (Kurchatovo), a soli 48 chilometri da Sudzha. Ottenere, da parte di Kiev, il controllo di questa centrale per un solo scopo, trattare ad un prossimo negoziato questa centrale con la centrale di Energodar, nella regione di Zaporozhye.
Il fattore sopresa è stato superato, Mosca sta reagendo e duramente, le forze militari ucraine non avanzano, i gruppi “nascosti” probabilmente agiranno da sabotatori ma Kiev non è riuscita a stabilire una testa di ponte per cui inviare rinforzi, sostituire i militari feriti oppure uccisi. Intanto dopo la riunione di emergenza al Cremlino, è stata costituita una unità dedicata esclusivamente a quanto sta accadendo nella regione di Kursk. Tutto il perimetro della Centrale Nucleare ha ricevuto rinforzi come dichiarato dallo stesso portavoce di Mosca e proprio in questi minuti, nella regione di Kursk è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Analizzate delle possibili motivazioni di questo attacco dell’intelligence britannica e della NATO alcune reazioni politiche diplomatiche sono da evidenziare chiaramente gli Stati Uniti riferiscono di non essere informati e di aver chiesto delucidazioni a Kiev ma di non aver ottenuto al momento alcuna risposta.
Scrive il corrispondente di guerra russo Rybar: “data l’attuale situazione nella zona di sfondamento del confine di Stato, lo sfondamento del nemico verso la centrale nucleare di Kursk a Kurchatov potrebbe effettivamente diventare uno degli obiettivi. Ma perché ciò avvenga, sarebbe necessario superare la Sudzha e spostarsi verso nord.
Il percorso probabile passerà per la Malaya Loklya e Lgov. In quest’ultima, secondo le informazioni in nostro possesso, si stanno allestendo ulteriori linee di difesa e i civili vengono evacuati come previsto. Alla centrale nucleare di Kursk non sono state dispiegate solo unità della Rosgvardia, ma anche unità di specialisti dell’SDF e dell’FSB, che devono garantire la sicurezza dell’impianto strategico.
Osservando le tattiche delle formazioni ucraine, appare chiaro che le nostre roccaforti e i nostri punti sono collegati dal combattimento, mentre i gruppi di rottura e i DRG si muovono enfatizzando la velocità. Abbiamo visto esattamente la stessa tattica in parte nell’autunno del 2022, quando abbiamo perso la regione orientale di Kharkiv.
Un altro problema è che, come abbiamo già detto, sarà estremamente difficile tenere il terreno catturato in questo modo. E con l’artiglieria e i bombardamenti aerei, sarà semplicemente impossibile stabilire una logistica nei territori occupati.
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