Putin parla alla storia

La cerimonia della guerra

Putin piano di pace

di Dom De Mar

Improvvisamente senza alcun annuncio, il presidente della Federazione della Russia, Putin ha illustrato pubblicamente, davanti a molti giornalisti, a fotografi e telecamere, come per una testimonianza storica, una proposta di pace per avviare i negoziati con Kiev e porre fine definitivamente al conflitto in corso nel territorio dell’Ucraina.

È stata una sopresa per molti analisti, per la diplomazia Occidentale e per gli stessi vertici del governo di Kiev.

Pochi punti, bilanciati tra realtà e condizioni:

1. Ritiro delle truppe ucraine dai territori delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, dalle regioni di Kherson e Zaporozhye. E’inteso il ritiro dei militari da quelle parti delle suddette regioni attualmente sotto controllo ucraino.

2. Kiev deve dichiarare l’assenza di piani per aderire alla NATO.

— Nello stesso istante in cui l’Ucraina inizierà questi processi, verrà dato l’ordine di cessare il fuoco. Garantiamo il ritiro sicuro e senza ostacoli delle formazioni militari ucraine.
– Oggi stiamo facendo una vera proposta di pace. Se Kiev e l’Occidente la rifiutano, allora la responsabilità sarà loro. Il senso di questa proposta non è una sorta di tregua ma la conclusione definitiva del conflitto.
– La nostra posizione è quella di un’Ucraina neutrale, fuori dai blocchi, senza status nucleare.
– In Ucraina devono essere garantiti diritti e libertà ai cittadini di lingua russa.
– Queste proposte di base devono essere registrate sotto forma di accordi fondamentali. Ciò implica l’abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia.
– Chiediamo di voltare questa tragica pagina di storia e di ripristinare gradualmente le relazioni con l’Ucraina e l’Europa.
– Ci siamo avvicinati all’inaccettabile punto di non ritorno. Gli appelli per infliggere una sconfitta strategica alla Russia dimostrano un avventurismo oltre ogni limite.
– La Russia è interessata al dialogo sulla creazione di un sistema di sicurezza indivisibile, anche all’interno dell’ONU
– Il mondo sta cambiando rapidamente. Non sarà più come prima.
– Alla fine del XX secolo il mondo ha avuto l’occasione unica per costruire un sistema di sicurezza affidabile. La Russia era favorevole, ma l’Occidente la pensava diversamente.
– Le dichiarazioni secondo cui la Russia attaccherà l’Europa sono una sciocchezza assoluta.
– La principale minaccia per L’Europa è la dipendenza totale dagli Stati Uniti. L’Europa è sempre più spostata ai margini dello sviluppo economico globale.
– Se l’Europa vuole rimanere uno dei centri del mondo, deve essere in buoni rapporti con la Russia.
– È necessario avviare un’ampia discussione sulle garanzie di sicurezza collettiva in Eurasia.
– La presenza militare delle potenze esterne alla regione eurasiatica deve essere gradualmente ridotta.
– Qualsiasi tentativo dell’Occidente di rubare gli attivi/beni russi non rimarrà impunito.
– Gli eventi in Ucraina sono il risultato diretto della politica aggressiva dell’Occidente perseguita in questi anni.
– Le truppe russe si trovavano nei pressi di Kiev, ma non si parlava di un assalto alla città da tre milioni di abitanti.
– In Occidente si ripete la tesi: “la Russia ha iniziato una guerra”. Ripeto: la Federazione Russa non ha iniziato la guerra. È stato il regime di Kiev a dare inizio ai combattimenti.
– La Federazione Russa aveva preso sul serio gli accordi di Minsk, ma tutte le sue iniziative e tentativi di accordarsi sono stati respinti.
– Il mandato presidenziale di Zelensky è scaduto, insieme alla sua legittimità.
– Eravamo pronti a preservare l’unità dell’Ucraina nel formato degli accordi di Minsk.
– La Russia aveva proposto all’Ucraina di ritirare le truppe dal Donbass ma l’iniziativa è stata respinta.
– L’Ucraina stava preparando un attacco al Donbass e alla Novorossia, quindi la Russia ha riconosciuto la loro indipendenza.
– La Russia, per fermare lo spargimento di sangue, era d’accordo con le garanzie di sicurezza per l’Ucraina proposte da Kiev.
– Dopo che la Russia ha ottenuto il controllo della maggior parte delle regioni di Kherson e Zaporozhye, molti paesi occidentali hanno offerto la loro mediazione.
– Mosca nel marzo 2022 non ha escluso il mantenimento della sovranità dell’Ucraina sulle regioni di Kherson e Zaporozhye, a patto di garantire l’accesso alla Crimea via terra per la Russia.
– I residenti delle regioni di Kherson e Zaporozhye hanno espresso la loro posizione in merito all’ingresso nella Federazione Russa, questa questione è definitivamente chiusa.
Putin piano di pace
Mentre le parole di Putin venivano stampate su i quotidiani, impresse nelle tv e invadevano i social network, i G7 proseguiva per il suo secondo giorno, nella bella Puglia. Bellissimi paesaggi, ottimo cibo ecco cosa ha brillato in questo ennesimo vertice dei “grandi” ma non è ancora chiaro chi continua a definirli grandi.
Cosa hanno deciso? Come hanno interpretato le parole di Putin, oramai nemico giurato dei 7 “grandi”?
È un contesto molto simile a quanto accadde poco prima dell’inizio del conflitto, con frenetici incontri tra Nato, Russia e Usa nella città di Ginevra.
Spesso concediamo poca attenzione alle parole e molta importanza, nella cura maniacale dei dettagli per la “cerimonia”. Si un cerimonia, un rito, perchè la proposta del presidente della Federazione della Russia Putin verrà respinta, nelle sue stesse parole aggiunge: “non sarò io il responsabile”.
Ogni persona umana può giudicare come meglio ritiene questa proposta di pace.
Intanto il G7 consuma la sua cerimonia in Italia, nella meravigliosa Puglia, in questa edizione c’era anche Papa Francesco e nella sua cerimonia più potente, quando in completa solitudine, in una piazza deserta, attraversa Piazza San Pietro, lui era solo nel frame visto attraverso la tv ma conteneva tutti nell’immaginario.
La cerimonia degli uomini “potenti” una cerimonia politica e dioplomatica allo stesso tempo e sempre precede ad un nuovo evento bellico. La storia è la vera testimone, nelle guerre passate, i politici si sono riuniti per scongiurarle? No. Assolutamente No! Si sono riuniti per evitare ogni responsabilità di sacrificare altri uomini.
Putin ha scelto un momento particolare, il G7 riunito in Puglia in Italia e la vigilia di una riunione di diversi Stati sulla proposta di pace formulata da Kiev ma la Federazione della Russia non è stata invitata.
Putin ha parlato non di un cessate il fuoco ma la fine del conflitto e non avrà alcuna responsabilità di quanto accadrà da questo momento, così recita nella sua cerimonia.
Nelle redazioni arrivano veloci le prime dichiarazioni, Kiev la bolla come una farsa, Zelensky non ha fiducia, altri referenti non danno importanza ma tutti, all’interno della cerimonia non hanno alcuna responsabilità della distruzione, del lutto e del dolore dei prossimi giorni.
Forse è necessario attendere ancora qualche ora per raccogliere altre dichiarazioni ufficiali, le parole di Putin e la possibilità per chiudere il conflitto non possono essere ignorate.

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