Le bugie di Biden: il cessate il fuoco proposto da Israele non esiste

Israele nella lista nera dell'ONU

Tutti gli occhi su Rafah
Dalla Casa Bianca continuano ad essere inviate armi e finanziamenti per Israele, la proposta di Netanyaou sul cessate il fuoco non esiste.
Il piano proposto per i negoziati e appoggiato da Biden non esiste, il cessate il fuoco proposto da Israele è una bugia.
Il presidente Biden durante una conferenza ha illustrato il nuovo piano per il cessate il fuoco in Palestina, una proposta divisa in tre step:
Il primo, sei settimane per arrivare ad un cessate il fuoco totale, il ritiro dell’esercito israeliano da tutto il territorio della Striscia di Gaza e la liberazione, di un numero non precisato di ostaggi e contemporaneamente il rilascio di centianaia di palestinesi rinchiusi nelle carcere di Tel Aviv. Biden ha anche menzionato il ritorno dei civili residenti a Gaza ma forse era distratto, perchè non ci sono quasi più case e abitazioni civili nella Striscia di Gaza.
Il secondo step doveva vedere la liberazione dei restanti ostaggi. Ultima parte di questo fantomatico piano di negoziato Biden ha menzionato un piano di emergenza per la ricostruzione delle città distrutte nella Striscia di Gaza.
I media internazionali hanno proposso e diffuso nel mondo questa proposta di Biden e carri armati, droni, aerei e artiglieria israeliana non hanno cessato di colpire il nord, il centro e il sud di Gaza, anzi i carri armati avanzano nel centro della città palestinese di Rafah. A seguito della dichiarazione, a questo punto, unilaterale di Biden, a Tel Aviv la pressione politica cresce sempre di più e il governo inizia a perdere pezzi mentre la destra nazionalista spinge per occupare la Striscia di Gaza, cacciare tutti i palestinesi e ricostruire nuove colonie israeliane e il loro portavoce non risparmia la stessa sorte per le città di Nablus, Jenin, Tulkarem, Betlemme e Ramallah.
Tutti gli occhi su Rafah

Le parole di Biden e la proposta per il cessate il fuoco non sono passate inosservate negli USA e John Kirby, portavoce, in primo poiano, della politica estera della Casa Bianca, è stato interrogato domenica sulla risposta di Ophir Falk. Quest’ultimo ha dichiarato: “è una proposta israeliana”, in sintesi c’è molta confusione e Tel Aviv continua senza ostacoli le attività militari contro i palestinesi.

La politica estera della Casa Bianca da tempo è impegnata su molti fronti e non risparmia colpi bassi o interferenze al fine di raggiungere livelli di sicurezza nella regione privilegiando Israele. Da mesi agenti e negoziatori volano in Arabia Saudita per rirpendere il negoziato ma anche per convincere i sauditi a non ruinunciare al dollaro, l’Arabia Saudita ha scelto di essere un membro dell’organizzazione internazionale Brics ma gli USA creano ostacoli di ogni tipo.
Per gli USA il conflitto ha più fronti, dai territori alle vie commerciali e Biden riconferma che “Israele avrà sempre il diritto di difendersi dalle minacce alla sua sicurezza” e che “gli Stati Uniti faranno sempre in modo che Israele abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi”.
A Tel Aviv la tensione è in aumento a seguito delle dichiarazioni di Gantz intenzionato a lasciare la coalizione di governo nonostante le pressioni degli USA e l’invito a non lasciare.
L’ONU, senza strumenti politici e forza per intervenire e mettere fine al genocidio, inserisce nella lista nera Israele e immediatamente dalle sedi politiche di Tel Aviv nuove minacce dirette ai funzionari dell’ONU.
Nonostante le pressioni sui negoziatori di Hamas, al momento non c’è una rifiuto ufficiale per un nuovo negoziato ma per il portavoce resta senpre il principio del cessate il fuoco e la fine del conflitto.
Dai media israeliani, non c’è ancora il finale in merito a quanto accaduto il 7 ottobre durante l’attacco dei combattenti palestinesi in territorio israeliano e la conseguente e scordinata reazione della polizia e dell’esercito israeliano. Scrive Hareetz: “Barak Hiram, il generale dell’IDF che ha ordinato il fuoco di un carro armato contro una abitazione in un kibbutz con all’interno 13 ostaggi israeliani, una strage.”
Il caos politico oppure una perfetta strategia per i media è documentata e confermata dal noto giornalista Seymour Hersh

Un agenzia di informazione turca riferisce che il numero delle bombe israeliane su Gaza ha superato quello della Seconda Guerra Mondiale. Israele ha sganciato più di 70.000 tonnellate di bombe, un numero maggiore registrato durante i bombardamentisu  in particolari eventi come i bombardamenti su Dresda, Amburgo e Londra.

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