Da diverse settimane l’esercito della Federazione della Russia avanza, in profondità, lungo tutto il fronte di guerra. Vengono liberati diversi villaggi ogni giorno mentre giungono in prima linea nuove armi, mezzi blindati e modificati, soldati e munizioni per sostenere la spinta, lenta ma progrsssiva della fanteria di Mosca.
A Kiev, il presidente Zelensky continua a sostituire uomini al comando nelle varie forze armate fino al responsabile per la sua sicurezza mentre su più punti, l’esercito di Kiev non combatte più, molti soldati si arrendono e come riferito da uomini dello stato maggiore ucraino, la situazione in generale è molto diffcile su tutto il fronte.
Le forze armate russe avanzano contemporaneamente da almeno 3 direzioni, a est di Chasov Yar, una lunga fila di mezzi e uomini controllano una buona parte dell’area boschiv nei pressi di Ivanovskoye.
Avanzano uomini e mezzi a nord di Avdeevka, a nord di Ocheretino fino ad un sistema di trinceee ucraine del 2014 nell’area di Novoalekdandrovka.
Le tattiche militari di MOsca hanno disorientato molti analisti ed osservati direttamente sul campo, lo stesso Stato maggiore ucraino non è convinto della nuova operazione di attacco nella regione di Kharkov ripercorrendo quanto è accaduto nel 2022.
Come in altre manovre militari, una nuoca città-fortificazione ucraina è completamente circondata, Volchansk sempre nell’area della regione di Kherson.
La città si prepara per l’evacuazione, in piedi sono rimaste poche case e pochi civili, mentre i militari ucraini si ritirano più a sud ed altgri si arrendono, perchè stanchi di combattere.
Nonostante le migliori armi occidentali, il migliore addestramento e la presenza continua di assistenza dell’intelligence e degli esperti di armi occidentali, il fronte ucraino sta crollando un pezzo alla volta e non ci sono ulteriori fortificazioni per dare un piccolo vantaggio all’esercito di Kiev. Lo stato maggiore ucraino ha inviato anche alcune forze speciali a difesa della città di Volchansk, alcuni corrispondenti riferiscono di un battaglione Kraken, nazisti e nazionalisti ma sconfitti a seguito di un tentativo di contrattacco. Sono molti i militari ucraini arresi, feriti e dispersi.
Si combatte anche in altri punti del fronte e le battaglie sono intense, i corrispondenti di guerra riferiscono anche di diverse perdire russe ma quanto accade alla città-fortificazione di Volchansk è un chiaro segnale di forte debolezza dell’esercito ucraino, la resa è sempre più vicina, non ci sono altre soluzioni. Attendere nuove armi senza avere rinforzi, sostituire militari impegnati al fronte dal primo giorno è semplicemente continuare un. massacro completamente inutile.
Di questa macelleria sociale sono respomsabili i politici occidentali come Macron che alimentano false analizi e l’imminente attacco russo alla Lettonia, alla Polonia.
Continuare, insistere con questa narrazione ha come risultato solo la continuità del rischio di un errore mentre il prezzo che stanno pagando i civili, da entrambi le parti non è più accettabile. L’esercito ucraino quasi non esiste più e continua ad attaccare i civili nella città di Belgorod, in territorio russo, probabilmente con missili francesi. E’ stata colpito un edificio, crollato e al moemtno vengono segnalati oltre 20 morti ma le unità di emergenza non hanno ancora completato l’azione di ricerca e recupero di eventuali persone sotto le macerie. Ancora una volta un attacco ad obiettivi civili.
Sulla scale delle cartine del territorio del Donbass, tutte le trinceee e le fortificazione cotruite prima del 2014 dall’Ucraina non esistono più, la russia le controlla tutte, al fronte, nei confini amministrativi del Donbass c’è un’ultima linea di difesa, Kramatorsk e Slaviansk e l’esercito russo è molto vicino.
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