I militari decidono della nostra vita sociale politica economica

Il vero volto del potere

Russian marines take part in the Seaborne Assault 2022 international competition as part of the International Army Games, at the Khmelevka firing ground in the Kaliningrad region, Russia August 17, 2022. REUTERS/Vitaly Nevar

di Maurizio Torti

Portando indietro l’orologio, scopriremo un mondo in cui quasi tutti gli Stati furono governati dai militari. Con il tempo, tutte le comunità sono state attraversate da movimenti culturali e politici, portatori di rivoluzioni e colpi di Stato, un solo esempio, in Africa negli ultimi 50 anni sono stati oltre 200 i colpi di Stato per lo più motivati da interessi terzi.

Con quale strumento i militari governavano e continuano a governare in alcuni Stati oggi?

Alcuni ufficiali militari si appropriano del potere politico, occupano cariche istituzionali e spesso questi governi militari si nascondono dietro ad un governo civile. La storia ci racconta di forme di governo in cui i militari hanno una fortissima influenza senza esercitare una piena repressione alle libertà democratiche. Queste tipologie e differenze intermedie si riconoscono in due semplici parole, la dittatura militare.

Oggi nel XX° secolo come governano i militari e dove agiscono?

Purtroppo osservando un mappamondo contiamo pochi Stati privi di un esercito e quindi di una organizzazione militare con infrastrutture su tutto il territorio e anche in altri paesi. Per osservare profondamente e capire dove sono i militari oggi abbiamo alcuni indicatori, la censura, le denunce, i processi, i conflitti, l’industria bellica e i media. Gli indicatori primari sono la censura, l’industria bellica e i media nel mondo, tv, radio, giornali e piattaforme internet.

Stati senza esercito

All’interno degli Stati, in Europa, in Gran Bretagna, e negli USA, i militari hanno il completo controllo della politica e governano mostrando ufficialmente una bellissima immagine di uomini e donne civili, la maschera del potere militare. All’inizio del nuovo secolo non era facile osservare le dittature militari in modo particolare in Occidente, perchè i media hanno implememtato ogni sistema di comunicazione ad un unico scopo, manipolare i fatti, raccontando di altre culture e altre regioni del mondo come “arretrate”, “non democratiche” governate da dittatori, sanguinari e autocrati. “Guarda il dito e non la luna”.

Soldati americani

È limitativo immaginare una dittatura militare imposta solo sulla privazione delle libertà democratiche e “manu militari”

Il sogno dell’euro, la nuova moneta utilizzata da quasi tutti i paesi EU, “lavoriamo di meno e guadagnamo di più” cit. (Romano Prodi), presto ha svelato i gravi errori di valutazione e di calcolo, difficili da risolvere e alcuni Stati, in particolare Grecia e Italia, soffrono molto le politiche economiche restrittive dell’UE.  Nessuno può negare dei vantaggi economici ottennuti dall’euro, esempio la Germania ma questi vantaggi non sono registrati negli altri Stati.

Sono anni molto difficili, dall’Unione Europea e dai governi locali non si legifera nulla di buono, ogni settore, categorie affronta una crisi economica e apre la strada anche ad una grave crisi culturale. Le comunità reagiscono ma i militari hanno già previsto e la censura scatta per mettere il bavaglio a chiunque si opponga alle regole economiche, politicihe e sociali, imposte dall’Unione europea e dagli Stati. In pochi anni il primato del diritto della Costituzione Europea si sovrappone alle Costituzioni nazionali, la sovranità quasi scompare, le contestazioni si fanno largo ma la censura, le denunce, i processi si moltiplicano.

Soldati cinesi

A seguito dell’emergenza sanitaria tutte le carte sul tavolo sono cambiate, il potere militare non si nasconde e da un volto a chi manovra dentro e fuori i palazzi mentre l’industria farmaceutica contrattualizza il mondo per favorire il nuovo modello di business, la cura delle patologie è basata su un unico ed esclusivo farmaco per le patologie , i vaccini, il santo graal di big-pharma. Quanto è accaduto è storia, una sperimentazione a livello mondiale, fuori da ogni regola e norma su i diritti umani e sulla sperimentazione dei farmaci ha ucciso e generato milioni di effetti avversi. In Italia la gestione del “piano vaccinazioni” è affidato ad un ufficiale dell’esercito. Anche la sceneggiatura, fondata sul terrore è opera dei militari come nel caso di Bergamo e le colonne dei mezzi militari per il trasporto dei cadaveri. Nel paese dopo 4 anni la giustizia è paralizzata, nessuno riesce a superare il muro dell’omertà, il silenzio è rotto solo dai settori pubblici e privati impiegati per applicare la censura, il bavaglio, una morsa feroce e in alcuni casi crudele e disprezzante della vita umana. Sentenza dopo sentenza il ragno resta nella sua tana.

Il mondo è nuovamente vittimna di una nuova grande crisi economica e sociale, tutto è stato privato e impedito ai cittadini, prigionieri di una follia, chiuse scuole e fabbriche ma non l’industria bellica, nonostante i divieti ha solo ridotto il numero delle risorse senza fermarsi mai.

La crisi economica è grave e lo scenario diventa più cupo con la trasfromazione da crisi a conflitto armato tra gli Stati dell’Ucraina e della Russia.

Dopo l’esperienza dell’emergenza sanitaria, i media mondiali diffondono info e approfondimenti sul conflitto, nulla è improvvisato ma combinato con la propaganda di guerra e il tutto diventa un mix molto efficace. Schede sulle armi, tecniche militari, analisi e analisti di ogni tipo si alternano in tv nelle radio e gionali e in tutto il mondo. In Europa i militari disegnano i lineamenti e le caratteristiche del nuovo nemico e parte la corsa per allinearsi al “sicuro” vincitore” non solo solidarietà, non solo complicità con i media ma soldi e armi per sostenere l’allealto.

Oltre 24 mesi di conflitto, centinaia di migliaia di vittime da ambo le parti, un paese quasi completamente distrutto e quando si dirada la nebbia della propaganda, la verità è molto dolorosa, la guerra va male, l’Occidente sta perdendo la guerra, la NATO non vede una via d’uscita, gli Usa impegnati in una lotta interna e poi sono risucchiati in un altro conflitto in Medio Oriente.

Nel tentativo di sconfiggere la Russia, l’Occidente, la Nato e gli USA hanno inviato, rastrellato armi dai depositi nazionali, svuotando gli arsenali ma la volontà di continuare a fare la guerra cresce a dismisura in alcuni governi europei, come Inghilterra, Germania e Polonia, nonostante le gravi perdite e le difficoltà logistiche e strutturali di un paese distrutto dalla guerra. L’Atteggiamento degli USA è molto ambiguo, mentre è indeciso se continuare a inviare armi e denaro, contrattualizza l’Europa e atri paesi per riempire gli arsenali di nuove tecnologie, armi e munizionamento, tutto a favore dell’industria bellica quasi esclusivamente USA e in piccole percentuali europea.

Russian marines take part in the Seaborne Assault 2022 international competition as part of the International Army Games, at the Khmelevka firing ground in the Kaliningrad region, Russia August 17, 2022. REUTERS/Vitaly Nevar

Interpretare il pensiero e l’azione politica di alcuni leader europei porta ad una unico risultato, siamo in un era di “economia armata”. Oltre alle promesse fatte al governo di Kiev, ogni Stato europeo avvia un programma di aggiornamento delle forze militari, navali, aeree e di terra. La corsa al riarmo è diventata una “mille miglia” a cui tutti partecipano. L’industria bellica fattura oggi cifre a dieci zeri. Obiettivo raggiunto. L’industria bellica ha realizzato un nuovo modello di business: “vendere una guerra per favorire la vendita di armi”.

La produzione di armamenti oggi è quasi al massimo, i belligeranti, un esempio è la Russia che ha quasi raggiunto il massimo della produzione bellica e questo provoca molta tentsione in Europa guidata dalla Germania smaniosa di raggiungere pari obiettivi. La follia è persistente in altri leader europei e non solo, la politica prova a definire come per quanto è accaduto con la contrattutalizzazione dei vaccini a degli acquisti “comuni” anche per la questione degli armamenti motivando la necessità di creare una forza comune militare europea.

Le politiche europee sono limitate ad un controllo ferreo sulla parità dei bilanci e altre norme completamente inventate sulla base di analisi senza alcun senso ne matematico e ne economico. La volontà di continuare il conflitto in Ucraina vede una sola strada, impegnare tutta la struttura industrale di uno Stato per la produzione di armamenti, carri, mezzi blindati e munizionamento e questo vale per i paesi europei e non solo.

Gli scenari mettono paura, nel 2024 i cittadini di molti Stati sono chiamati ad esprimere un giudizio politico, devono votare i russi, gli americani e gli europei.

La Nato è in pericolo? Gli USA abbanderanno l’Ucraina per sostenere Israele in Medio Oriente? L’Europa resterà ancora unità?

A parte l’impegno degli analisti, esperti e per questo massimo rispetto, questa è una questione da vivere fino all’ultimo secondo, lo scontro è in atto, chi vincerà, chi perderà.

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