Queste ore, forse questione di pochi giorni, una manciata di uomini, probabilmente uno solo disporrà della vità di un giornalista, colpevole di aver rivelato al mondo intero i crimini e i criminali di guerra USA durante i conflitti in Afghanistan e Iraq.
600000mila giornalisti ne chiedono la libertà, in Italia sono decine i Comuni, grandi e piccoli ad aver concesso la Cittadinanza onoraria a Julian Assange e altri si preparano a presentarla. Ogni giorno c’è una piazza in Italia dove un attivista racconta la vita di Julian e gli ultimi tre anni trascorsi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, Inghilterra, meglio conosciuto come la Guantano inglese.
Oggi nel tribinale di Londra un ennesimo dibattimento per espoorre a dei giudici inglesi la verità, cosa ha fatto Julian Assange, come, dove e per che cosa. Quasi 4 anni di carcere speciale, in solitudine, in spazi ristrettissimi, costretto a subire torture piscologiche, denunciate da medici e professionisti, consulenti esperti dell’ONU. Questa volta i giudici inglesi mostreranno una imparziale capacità di giudizio, senza subire l’influenza della presidenza USA e della CIA che vuole ad ogni costo Julian Assange, in una prigione Usa oppure morto, sepolto, dove è in questo momento?
Questo pomeriggio si sono aperte le porte del tribunale, Julian ha doveva per l’ennesima volta attraversare il gelido corridoio sotterraneo, dalla cella direttamente all’interno del tribunale, da solo con uomini della sicurezza ma il suo stato di salute, molto provato non gli ha concesso di uscire dalla sua piccola cella. Fuori centinaia di attivisti ma il portone è chiuso per il pubblico e i giornalisti sono stati sistemati, appollaiati e impossibilitati a scrivere, senza un tavolo, senza computer, eppure è un aula del tribinale di Londra nel febbraio 2024. Il messaggio è chiaro, il governo inglese non vuole che si raccontino i dettagli, quali frasi, quali parole dell’accusa, vogliono quasi il silenzio di tutti e tutto.
Il contesto per cui si stà svolgendo da anni il finto processo a Julian Assange è caratterizzato da alcuni aspetti importanti, forse quello più di tutti è la “censura”. La verità non deve mai trapelare, specie se racconta la violenza, i reati, i crimini compiuti da chi da anni racconta di essere difensore della democrazia. Oggi siamo in un contesto dove la censura, le minacce, la repressione, sono nelle mani del potere giudiziario e militare.
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