di Francesco Cappello
Un paio d’anni fa rimasi assai sorpreso da una piccola indagine che ho svolto tra i miei studenti. Mi resi conto di come una larghissima maggioranza di essi, in larga prevalenza i maschi, facesse larghissimo uso di video giochi di guerra. Sull’argomento sono ferratissimi. Sono tante le community su cui possono apprendere tutto intorno a novità e proposte del settore.
In Italia, secondo l’ANSA, nel 2022, un giro d’affari di 2,2 miliardi.
Imparare significa prepararsi a. Hanno si dice un ruolo di intrattenimento. Già quest’ultima parola dovrebbe farci molto riflettere.
Qualcuno li relega nel settore educational. Puoi imparare la guerra del Vietnam giocandola da protagonista…
Chiediamoci però quale sarebbe il vero ruolo “educativo” dei video giochi di guerra?
Quali conseguenze nello sviluppo psico sociale di studenti che vi spendono moltissimo del loro tempo?
Esistono delle limitazioni all’uso, variabili con la fascia di età ma, per quel che valgano, né commercianti né genitori né le scuole si preoccupano di farle rispettare.
L’altro è sempre e solo un nemico da combattere con tutto l’arsenale delle nuove tecnologie a disposizione. La ricerca belliche e le tecnologie militari trovano qui la loro esaltazione più trionfalistica. L’ineluttabilità della guerra quale modalità di relazione tra i popoli viene introiettata, diremmo naturalizzata, sin da piccoli.
In piena continuità con la macchina bellica holliwoodiana i video giochi di nuova generazione sono, saranno, sempre più performanti.
Ecco un esempio di simulatore di guerra su scala globale… in cui “gli sviluppatori hanno condiviso la loro volontà di puntare all’immedesimazione dell’utente all’interno dell’esperienza”
I vdeo giochi rendono possibile la visualizzazione dell’utente in terza persona come accade spesso durante l’attità onirica. Ti vedi come in un film in cui sei tu il protagonista.
Ovviamente ai nostri adolescenti è possibile, ormai da tempo, vivere realtà simulate (realtà virtuale) in modo completamente immersivo utilizzando visori 3d (oculus rift) come nei casi seguenti:
Ci si immerge corpo e anima, è il caso di dire, in “realtà” generate dai computer. Non sei più seduto davanti ad un monitor rettangolare in grado di ricordarti continuativamente che quella cui stai assistendo è una rappresentazione. La cornice ossia la finestra elettronica dalla quale osservi e giochi scompare e letteralmente entri dentro il mondo generato dai computer che hanno ormai tempi di rendering rapidissimi e risoluzioni altissime (HF). Si tratta di tecnologie Meta. Ci si chiede quanto questi giovani utenti riusciranno a separare il reale dal virtuale anche in quella fase di rielaborazione della propria memoria che consite nella ricostruzione continua dei nostri ricordi…
Sarebbe interessante capire come questi accaniti, o meglio dire incattiviti (captivus in latino è il prigioniero), più o meno giovani utenti, stiano vivendo la guerra reale.
Ci si chiede se esistano studi adeguati sui danneggiamenti che possono subire gli utenti delle varie fasce d’età e in caso affermativo se tali studi vengano seriamente presi in considerazione.
Il giovane presentatore di questa serie di video giochi scrive in descrizione:
«Questo GIOCO E’ DANNATAMENTE ASSURDO! Mi sono divertito come un pazzo su HARD BULLET ossia un gioco dove puoi FONDERE LE ARMI, FAR SPARARE DELLE LANCE AI FUCILI, TORTURARE LE PERSONE E FARE PARKOUR…consigliatemi nei commenti quali armi creare perchè questo gioco è il più assurdo che io abbia mai provato per VR soprattutto per il fatto che puoi UNIRE TUTTE LE ARMI E CREARE QUALCOSA DI FANTASTICO E STRANO! Anche oggi ho rotto il gioco ma stranamente senza mod!» (Vedi qui)
Si noti che gli iscritti al canale di questo giovane youtuber sono in 300 mila. Il video ha realizzato quasi un milione di visualizzazioni con più di 1200 commenti…
Finiamo con Call of Duty: Modern Warfare che “è una serie incentrata sul fantasma di una possibile Terza Guerra Mondiale combattuta con l’ausilio di armi chimiche e, soprattutto, nucleari. La serie si innesta su problematiche geopolitiche reali, quali l’instabilità del Medio Oriente e, soprattutto, le crescenti tensioni con la Russia”. Questi video giochi rispecchiano, spesso anticipando, quando accadrà secondo i piani USA-NATO nella guerra moderna e contemporanea:
Gaz afferma che “il mondo è in ottima forma, abbiamo una guerra civile in Russia – lealisti del governo contro ribelli ultranazionalisti e 15.000 armi nucleari in gioco”.
Proprio così: lealisti contro ribelli ultranazionalisti. Immagino vi venga in mente il gruppo Wagner che nel video ha lanciato un ammutinamento contro l’esercito russo…
Dal 2009 si può giocare anche con armi atomiche. La vittoria sarà di chi la sgancerà per prima
La “tactical nuke” (in parole semplici, la bomba nucleare), ricompare infatti in Call of Duty a dieci anni di distanza dall’ultima volta in cui è stata sganciata in Modern Warfare 2, nel lontano 2009. La bomba tattica era l’arma più difficile da ottenere nel gioco: una volta effettuate 25 uccisioni consecutive la bomba poteva essere innescata, provocando una gigantesca esplosione nucleare che inghiottiva in una luce bianca il campo di battaglia, distruggendo tutto e tutti. Il risultato finale era la vittoria della squadra che l’aveva sganciata, indipendentemente dall’ultimo risultato registrato.
La nuova “tactical nuke” funziona essenzialmente allo stesso modo ma questa volta richiede ben 30 uccisioni consecutive. Una volta effettuate, il giocatore compone un codice nel pad di gioco e la voce dell’operatore inizia il conto alla rovescia. Dopo dieci secondi avviene l’esplosione, accompagnata dalla classica nuvola a forma di fungo e tanta polvere. Il risultato non è diverso da quello del 2009, la partita viene vinta dal team che ha ottenuto l’arma nucleare.
ovviamente non mancano armi biologiche e chimiche né l’entrata in gioco dei laboratori ove esse si costruiscono
Ci chiediamo quali armi sranno in grado di difendere i nostri giovani da questo tragico luna park militare e chi dalla guerra reale? Gli adulti, bonariamente, lasciano fare…
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