Necessità di Liberazione

Sorveglianza sanzioni ingiustizia armamenti

Arena di Verona 2014 Attivisti nonviolenti pace e disarmo

di Olivier Turquet

Mentre Ignazio La Russa perfeziona il suo processo di liberazione dagli antifascisti fuggendo a Praga per il 25 aprile a disturbare l’anima di Jan Palach pur di non rischiare di incrociare qualcuno dell’ANPI, noi ci domandiamo sul senso della Liberazione.

Ricordo con gioia e un pochino di nostalgia l’Arena di Pace e Disarmo a Verona il 25 Aprile del 2014 che riempì l’Arena di Verona con migliaia di persone che lanciarono in cielo un ironico aereoplanino di carta “no F-35”; per dire allora come ora che la liberazione profonda è la liberazione dalla violenza di ogni tipo ma, per cominciare, dalla violenza delle armi che ora risuonano in Sudan, ma da tempo in Ucraina e in un numero ormai imprecisato di luoghi del pianeta.

Dobbiamo liberarci innanzi tutto della Terza Guerra Mondiale a pezzi, come la chiama Francesco, che non solo miete vittime dirette ma una quantità di vittime collaterali, poveri, migranti, affamati, vittime dell’uranio impoverito e giustifica altre violenze: quelle sulle donne, quelle su chi ha un altro orientamento di genere, i dissidenti da tutti i governi, chi protesta per il salario o per le pensioni.

Dobbiamo liberarci dalla terribile guerra che i potenti hanno scatenato nei confronti della Madre Terra quando hanno ritenuto che in nome del profitto (che hanno chiamato progresso, con uno spietato banditismo semantico) si potessero rubare risorse ai popoli e consegnarle al sistema capitalistico industriale con il permesso di farne qualunque cosa, purché rendesse denaro. Quando ricorderemo il saggio apachi che segnalava, molti anni fa, che “i soldi non si mangiano?”.

Dobbiamo liberarci dalla violenza e, soprattutto, dall’idea che la violenza possa essere la soluzione: più telecamere contro gli stupri, più controllo per i giovani, più sanzioni e armi per i governi ribelli o sgraditi, più controllo elettronico e fisico delle persone, più gabbie fisiche e mentali per tutti.

L’Essere Umano ha bisogno urgente di liberarsi dalla violenza per proseguire un cammino luminoso, per abbracciare la sua casa, il Pianeta Blu che lo ospita da tanto tempo, per vivere in armonia con le altre specie viventi, per conoscere nel profondo la sua natura e le sue infinite possibilità. L’oscurità che a volte percepiamo nel presente è una nebbia che deve e può diradarsi per aprire la strada al cammino evolutivo della specie umana, ma il destino dell’Essere Umano è nelle sue mani, nelle mani di noi tutti e non è indifferente la via che intraprendiamo e la direzione che seguiamo.

Una buona liberazione per tutte e tutti.

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2 Commenti

  1. Sì, e intanto “qui e ora” nella Storia, che cominci la nostra Liberazione: per poter festeggiare veramente un “25 Aprile”, occorre almeno che siano portati a conoscenza del nostro “popolo sovrano” tutti gli “accordi” segreti imposti dagli “alleati” USA all’Italia, a cominciare dalle clausole segrete della Convenzione d’armistizio del 3 Settembre 1943 per continuare con quelle del Trattato di pace firmato a Parigi il 10 Febbraio 1947 e via via con il Trattato NATO, Washington 4 Aprile 1949 entrato in vigore l’1 Agosto 1949; il Bilateral Infrastructure Agreement (BIA), accordo segreto USA-Italia del 20 Ottobre 1954; il Trattato Italia- NATO, Parigi 26 Luglio 1961 (operativo ex DPR N.2083 del 18 Settembre 1962); Accordo bilaterale Italia-USA (governo Andreotti) del 16 Settembre 1972; Memorandum d’Intesa USA- Italia (Shell Agreement) del 2 Febbraio 1995; per chiudere (e si suol dire non per concludere) con l’Accordo segreto “Stone Ax” concluso probabilmente tra gli anni 50/60 e rinnovato dopo l’11 Settembre 2001, su cui le interrogazioni parlamentari seguite alle notizie riportate da La Stampa e da Il Corriere e poi da Famiglia Cristiana, non trovarono che vaghe risposte in Parlamento (l’accordo riguarda l’allocazione e l’impiego di testate nucleari sul territorio nazionale, la “condivisione” decisionale sul loro utilizzo in caso di conflitto). L’Italia aspetta dalla fine della Seconda Guerra mondiale di diventare una Nazione sovrana, in accordo, questo sì, con la sua legge costituzionale. Ancora oggi il 25 Aprile si festeggia ogni anno la Festa di una Liberazione che non c’è mai stata.

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