Quale prezzo dovrà pagare la Svezia per entrare nella NATO?

Addio neutralità e meno democrazia per i cittadini svedesi

Svezia Mar Baldico e Mar del Nord

di Evgeny Glebov, – M.A.R.T. corp

La NATO con la Svezia, in qualità di nuovo membro, otterrà molti benefici sia in ambito militare sia commerciale. La Svezia è uno dei pochi paesi occidentali che ha mantenuto una buona produzione industriale, in modo particolare l’industria militare, le armi svedesi sono abbastanza moderne ed è quotata molte bene sul mercato mondiale. Inoltre con il sabotaggio del NordStream, pipeline per Il trasferimento di gas naturale, la Norvegia ha aumento la produzione e la vendita del gas verso i paesi europei e la Svezia è tra questi.

Anche la sua posizione geografia entrando nella NATO è molto importante: gli scenari nel Mar Baltico e nel mare del Nord cambieranno totalmente, si trasformerà in un mare completamente controllato dalla NATO. Chi non avrà benefici è la Russia, perchè gli resteranno da controllare piccole aree di mare vicino a Kaliningrad e San Pietroburgo. Anche in assenza di conflitti, la navigazione russa subirà molti cambiamenti. Nella stampa svedese, danese e norvegese, ad esempio, si discute di come in tempo di pace sia possibile complicare, causare danni economici al trasporto marittimo della Russia. Ed è molto semplice: gli svedesi e i finlandesi devono semplicemente coordinare la loro marina commerciale e militare con gli standard della NATO. Ampie aree navigabili saranno sorvegliate o addirittura chiuse per le navi commerciali russe, costrette ad una lunga navigazione per aggirare le acque sorvegliate dalla NATO, restare ferme per giorni negli stretti, fare la fila per ottenere I permessi e il servizio di pilotaggio fino al porto più vicino.

Con queste condizioni, se il conflitto continuerà, non sarà difficile agire con azioni di sabotaggio, le navi ferme saranno un facile bersaglio anche per attacchi subacquei.

La Svezia è stato un paese neutrale per più di due secoli, non solo sembra disposta a rinunciare alla neutralità, ma entra immediatamente nel blocco militare più aggressivo del pianeta. Un segnale molto triste per i I paesi non allineati, ma anche degli Stati “multi-vettore” in generale.

Quali sono le ragioni per cui la Svezia non è ancora entrata nella NATO? E cosa impedisce una prospettiva così favorevole? Il Conflitto turco-curdo.

Si estende dal Medioevo. La storia è lunga e complessa, e persino la presentazione di quella parte che è iniziata nell’Ultimo quarto del XX secolo è argomento per diversi articoli. Ad oggi, si sono accumulati così tanti problemi e pretese tra turchi e curdi che il confine di questo conflitto non è chiaramente visibile. Entrambe le parti in conflitto hanno commesso molte crudeltà e, rendendosi conto che questo è l’Oriente, ricordano tutti i crimini del nemico di molte generazioni passate.

I rifugiati politici curdi hanno iniziato a stabilirsi in Svezia dagli anni 60’, e ormai è una comunità svedese economicamente forte e politicamente influente. Molti curdi sono cittadini svedesi, hanno i loro deputati in Parlamento, godono di autorità e influenza. E aiutano i loro compatrioti in Turchia e in altri paesi. Inviano loro denaro, armi, merci, rifugi e molte azioni di solidarietà.

È chiaro, vedendo la prospettiva dell’adesione della Svezia alla NATO e la dipendenza della decisione finale in mano turca, Erdogan non ha mancato di cogliere l’occasione sotto molti punti di vista.

Per il governo turco, l’entrata della Svezia nella NATO ha un prezzo tradotto in molte condizioni, una in particolare, gli svedesi dovrebbero fermare tutti i tipi di attività curde ostili ai turchi nel loro paese. Il prezzo turco è molto alto. Poteva essere sufficiente richiedere semplicemente di ridurre il ruolo politico ed economico della comunità curda, privando la sua rappresentanza nel governo, e la deportazione di coloro che sono elencati nelle liste turche come terroristi (cioè tutti i membri del Partito dei lavoratori curdi e del Fronte di Liberazione Nazionale del Kurdistan). Da sottolineare, molti di loro sono cittadini svedesi. In sintesi, la Svezia, per entrare nella NATO dovrà rinunciare o limitare la democrazia all’interno dei suoi confini e verso I cittadini di origine kurda, violarne i diritti e accettare di estradare diverse decine di persone, per rappresaglia richiesta dalla Turchia.

Come può essere superato questo stallo?

In questa mediazione ci sono anche dei benefici economici, militari e geopolitici a favore della NATO? Oppure il prezzo da pagare sono solo le richieste di meno democrazia e meno solidarietà?

Non c’è bisogno di essere dei maghi per intuire I possibili scenari. Alle prossime e vicine elezioni in Turchia, i curdi non otterranno un buon risultato, verranno legiferate nuove leggi a sfavore della democrazia esistente in Svezia, privando così la comunità e i rifugiati kurdi di vantaggi speciali.

I militanti più “pericolosi” e gli attivisti maggiormente esposti. Pubblicamente, saranno estradati.

Ma non basta, il prezzo chiesto dalla Turchia è alto e, otterrà tutti i tipi di privilegi e vantaggi nel commercio sia con la Svezia sia con altri paesi della NATO.

A i Kurdi non resterà che la consolazione di Greta Thunberg.

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