Per promuovere Sanremo, gli organizzatori hanno utilizzato tecniche di marketing e comunicazioni di ogni tipo. Strategie, commedie sceneggiate prima, un esempio il ricordo dell’uomo disperato, senza lavoro, pronto a lanciarsi sul palco dell’Ariston da 5/6 metri di altezza.
Negli ultimi anni, in nome dello sponsor, l’appuntamento canoro più seguito e tradizionale italiano si è trasformato in qualcosa per cui non riusciamo a trovare una definizione adatta. Il ricordo della tv in bianco e nero, il registratore “Geloso” a bobina magnetica, pronto a registrare le nuove canzoni è sempre più lontano. Oggi per soddisfare le richieste degli sponsor, dei creativi, dei direttori e dei dirigenti RAI la ricerca dell’evento, o del personaggio di effetto è sempre più affannosa.
È una ricerca compulsiva che guarda solo all’efficacia per la stampa senza più considerare la competizione canora e il pubblico. Ogni anno il Festival di Sanremo necessita dello “scandalo più grande di quello precedente” deve riempire decine di riviste patinate con contenuti solo di gossip e altre leggerezze e quindi i ben pensanti hanno trovato la soluzione, invitare Zelensky, così nei rotocalchi potranno essere pubblicati l’elenco di tutti i tipi di armi che quest’uomo chiede a tutto il mondo.
È stata una scelta giusta? Viste le critiche copiose, no. Purtroppo l’organizzazione del Festival di Sanremo ha perso ogni senso della ragione, la semplicità e la competizione canora sarebbe stata apprezzata dagli italiani anche oggi senza Zelensky. Per loro riempire i giornali, le tv, perchè parlano di Sanremo è aver raggiunto l’obiettivo. Non c’erano alternative? Certamente ed anche più giuste e riconosciute.
Amadeus, invita Stella Morris, moglie di Julian Assange, giornalista che ha denunciato i crimini di guerra e i criminali che li hanno compiuti. Da anni, Julian è in carcere duro solo per aver raccontato la verità, chi ha commesso questi crimini di guerra prende il caffè ogni mattina da uomo libero.
Non è accettabile la presenza di chi chiede armi e diffonde una propaganda tossica, l’unica cosa che può dire il presidente Zelensky a Sanremo è dichiarare di aver ordinato il cessate il fuoco e di essere pronto a i negoziati, questo vogliamo sentire a Sanremo.
Chi siamo?
Siamo giunti al 5° anno di pubblicazioni e la tempesta continua. Nessuna corrente riesce a fermarci ma solo rallentare. Non bastano le onde enormi e una fitta nebbia nasconde gli scogli a pelo d’acqua. Non affondiamo e proseguiamo per la nostra rotta.
Molti ci leggono e ci conoscono, moltissimi non ancora, forse perché ancora distratti e attratti dalla televisione e dai giornaloni ma le realtà della stampa indipendente e del libero pensiero, lentamente ha eroso i colossi della disinformazione. Oggi, in tante realtà editoriali, siamo riusciti a fargli gettare la maschera e soprattutto riappropriarci del dibattito e del dialogo, condiviso con organizzazioni, associazioni, movimenti, gruppi e singoli cittadini, insieme, impegnati a contrastare, arginare e prevenire la violenza e l’ingiustizia di uno Stato che non ha mai rispettato il patto sociale con le comunità presenti sul territorio.
Dal primo numero tendiamo la mano a chiunque voglia partecipare e condividere le nostre pagine e abbiamo deciso di offrire la lettura completa di tutte le pubblicazioni del primo anno editoriale. Di più, puoi scaricarle e fare un regalo a un’amica, un amico, a mamma e a papà.
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