Perché non possiamo credere alla propaganda Ucraina

Le bugie ucraine sulla centrale di Zaporizhzhya colpita a marzo 2022

Ucraina propaganda di guerra

In soli sei mesi, dal 24 febbraio 2022, più di un evento bellico diffuso dai media ucraini e anche da organi statali come la presidenza dell’Ucraina sono stati smentiti dai fatti, erano dei falsi costruiti con maestria. Alcuni di questi episodi sono famosi ad esempio le storie degli “eroi dell’isola dei serpenti” e del “fantasma di Kiev”. Non solo episodi di guerra costruiti e realizzati con abile regia ma anche la comunicazione, in modo particolare messaggi diffusi sempre per mezzo dei media tradizionali e digitali, con il solo scopo di diffondere disinformazione e panico tra i cittadini in Europa. Esempio: “l’intera Europa è stata messa sull’orlo di un disastro nucleare quando i russi hanno iniziato a bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhya”. La notizia e il messaggio erano falsi, Diffuse dal presidente ucraino Zelenskyy e dai suoi ministri, cercando di diffondere il panico per un “imminente disastro nucleare”. In realtà, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva confermato che l’edificio colpito nella centrale nucleare di Zaporizhzhya non faceva parte del reattore. Non si era verificata alcuna perdita di radiazioni e i militari della Federazione della Russia avevano rimesso in rete la centrale nucleare subito dopo aver preso il controllo.

Altro caso di comunicazione strategica include la Turchia: “bloccato l’accesso alle navi da guerra russe nel Mar Nero”, mentre in realtà la Turchia aveva vietato a tutte le navi da guerra, comprese quelle delle nazioni della NATO, di attraversare lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli.

Per l’intensità ed efficacia della propaganda di guerra ucraina è evidente la necessità di supporti, contenuti e tanti soldi. A marzo del 2022 il giornalista americano Dan Cohen pubblica la sua inchiesta giornalistica dal titolo: “La guerra di propaganda dell’Ucraina: società di pubbliche relazioni internazionali, lobbisti e la CIA

L’inchiesta fa luce su l’ampia campagna di pubbliche relazioni ampiamente finanziata e gestita da diverse entità associate ai governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e della NATO. La campagna avviata nella sua fase di “guerra” il 24 febbraio 2022 ed è subito un successo. Le comunicazioni strategiche volte a descrivere l’esercito ucraino come retti, piccoli eroi che si oppongono al brutale Golia che è l’esercito russo, è stato elogiato e premiato. Chi manovra? Dietro questa campagna di propaganda di enorme successo c’è un gruppo di società di pubbliche relazioni internazionali che lavorano direttamente con il ministero degli Esteri ucraino, scrive Cohen. Secondo l’inchiesta, poche ore dopo l’inizio dell’operazione del ministero russo in Ucraina, una figura anonima, ha lanciato un massiccio blitz di propaganda coinvolgendo un’ampia rete di oltre 150 società di pubbliche relazioni internazionali.

A capo di tutte le pubbliche relazioni c’è il co-fondatore di PR Network Nicky Regazzoni e Francis Ingham, un consulente di alto livello strettamente associato al governo del Regno Unito. Nell’articolo si afferma inoltre che con le società di pubbliche relazioni che offrono interi team per aiutare l’Ucraina, l’AMF ucraina ha distribuito un dossier contenente messaggi chiave, lingua approvata e altri dettagli. Il dossier è gestito da un certo Yuroslav Turbil, uno specialista delle comunicazioni che ha lavorato con diverse organizzazioni governative statunitensi.

La campagna di comunicazione per la guerra include la cartellonistica, poster, fotografie illustrazioni e molte sono a sostegno di Stephen Bandera, un collaboratore nazista colpevole dell’assassinio di migliaia di ebrei e polacchi durante la seconda guerra mondiale. L’inchiesta di Cohen ne raccoglie moltissimi.

Non mancano messaggi diretti alla Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Eritrea e Siria definite dai comunicatori ucraini “malattie incurabili”. Per facilitare la propaganda di guerra contro la Russia, Facebook ha agito contro i media statali russi, applicando censura quasi totale e per maggiore controllo viene fondato il portale di verifica dei fatti chiamato StopFake. Secondo quanto riferito, StopFake è finanziato  dal National Endowment for Democracy, dal Consiglio Atlantico, dai ministeri degli esteri ceco e britannico e dalla International Renaissance Foundation, che è finanziata dalla Open Society Foundation del miliardario George Soros.

StopFake sostenuto pienamente da Facebook, per frenare il flusso della propaganda russa, ma si è scoperto che impiegava figure legate ai gruppi neonazisti. Il giornalista che è stato coautore della denuncia ha ricevuto minacce di morte e alla fine è fuggito dall’Ucraina.

Cohen nella sua inchiesta cita anche esperti di pubbliche relazioni come Nataliya Popovych, co-fondatrice e membro del consiglio di Ukraine Crisis Media Center, finanziato dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, dal National Endowment for Democracy, dall’Ambasciata degli Stati Uniti e dalla NATO, tra i tanti altri tra cui il CEO di Edelman PR Richard Edelman, che è un membro del consiglio di amministrazione dell’Atlantic Council.

La propaganda ucraina è a tutto campo, servono eroi, un nemico cattivo ma c’è anche una guerra e tutto questo ha costi economici molto alti. Cohen scrive che mentre le società di pubbliche relazioni lavorano per creare l’opinione pubblica intorno all’Ucraina e contro la Russia, alcuni lobbisti lavorano a Washington DC per convincere il Congresso degli Stati Uniti ad approvare sempre più armi per l’Ucraina.

Daniel Vajdich, uno dei “lobbisti” citati nell’inchiesta, avrebbe scritto il recente discorso di Zelenskyy al Congresso degli Stati Uniti, citando: “I have a dream” di Martin Luther King Jr per chiedere una no-fly zone sull’Ucraina. Secondo quanto riferito, l’amministratore delegato di un’altra società di lobby SKDKnickerbocker, Stephen Krupin, avrebbe scritto il discorso per la Rappresentante permanente ucraina all’ONU, il discorso di Sergiy Kyslytsya del 23 febbraio era di un ex scrittore di discorsi per Obama e aveva lavorato anche nella campagna di Biden.

Gli altri lobbisti che lavorano per il governo ucraino negli Stati Uniti citati nell’articolo includono Andrew Mac di Asters Law, Shai Franklin di Global Strategy e un avvocato con sede nel Maryland di nome Lukas Jan Kaczmarek.

Oggi ancora l’attenzione dei media si concentra sulla centrale nucleare colpita più volte in pochi giorni e tutta la macchina di propaganda ucraina e degli alleati accusa la Federazione della Russia, giornali e tv alimentano il terrore di una catastrofe nucleare in Europa e la responsabilità è dei russi ma diventa sempre più difficile, dopo i tanti falsi scoperti, credere ancora nella propaganda ucraina e in alcuni media internazionali si intravedono altre verità e non più solo esclusivamente la propaganda di guerra ucraina.

Scrive The Guardian: “Volodymyr Zelenskiy giura che le truppe di stanza nella più grande centrale nucleare d’Europa diventeranno “bersagli speciali”

AlJazeera: “Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha affermato che il suo esercito sta prendendo di mira i soldati russi che occupano una centrale nucleare nel sud del Paese”

Sono ormai 6 mesi di propaganda di guerra e l’unico vincitore è gli Stati Uniti, soddisfatti di essere riusciti a prolungare il conflitto tra Russia e Ucraina.

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