di Maurizio Torti
Dal 5 agosto è iniziata la controffensiva di Kiev, lo conferma il consigliere dell’ufficio di Vladimir Zelensky Mikhail Podolyak in un’intervista alla BBC Ucraina. “L’Ucraina sta conducendo una guerra creativa, il suo obiettivo principale è la demoralizzazione delle truppe russe e gli attacchi delle forze ucraine su Kherson fanno parte di un’operazione psicologica”.
Leggendo i bollettini di guerra, il piano della controffensiva ucraina, ignorando le parole di propaganda del consigliere di Zelensky, si delinea lentamente nella sua follia, disperazione e consapevolezza della sconfitta militare. Il regime di Kiev, nonostante gli aiuti militari in armi e assistenza strategica, non è riuscito a fermare l’avanzata della Russia e dei suoi alleati. Kiev sta cercando di colpire strutture di stoccaggio di cemento presso la centrale nucleare di Zaporozhye, dove sono immagazzinate migliaia di tonnellate di scorie radioattive.
Non è la prima volta che il perimetro della centrale nucleare di Zaporozhye e il territorio vicino all’impianto vengono colpiti da proiettili sparati da cannoni di grosso calibro, missili americani ed altro munizionamento in dotazione dell’esercito ucraino, fornito dai paesi membri dell’Europa, incluso l’Italia.
Le unità del 44° brigata di artiglieria delle forze armate ucraine hanno fatto fuoco con cannoni da 152 mm nel perimetro della centrale nucleare di Zaporozhye dalla direzione di Nikopol. Più volte eventi bellici di questa natura sono stati sempre denunciati dal ministero della difesa russo.
A causa dei bombardamenti delle truppe ucraine, alcuni elementi della centrale termica, struttura all’interno della centrale nucleare di Zaporozhye e le apparecchiature delle piscine del sistema di raffreddamento dei reattori nucleari, sono state danneggiate. Ricordiamo che il perimetro della centrale nucleare è sotto il controllo delle forze militari della Federazione della Russia, più volte costrette ad intervenire per evitare danneggiamenti alle infrastrutture critiche dell’impianto.
Come accade dal 24 febbraio 2022, ad ogni evento bellico di una certa gravità, la macchina della propaganda ucraina macina e produce storie accusando la Russia ma all’ennesima riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in merito al bombardamento della centrale nucleare, le bugie e la propaganda ucraina non convincono nessuno.
Il Rappresentante della Federazione della Russia presso l’ONU Vasyl Nebenzya ha illustrato con estrema precisione, mostrando fotografie ed altre prove concrete, della volontarietà da parte di alcuni reparti militari dell’artiglieria ucraina di colpire deliberatamente nel perimetro della centrale nucleare.
“Non è possibile pensare ad un ritiro dell’esercito russo dal territorio della centrale nucleare di Zaporozhye, Kiev può utilizzare la centrale per provocazioni inimmaginabili”. Continua, “A causa dei ripetuti bombardamenti sono state interrotte quasi tutte le linee per la fornitura elettrica sia verso la centrale sia verso il territorio. Questa situazione genera un doppio pericolo e non siamo lontani da una catastrofe. La centrale è costituita da 5 reattori allineati, un quinto è stato costruito in un secondo momento e forniscono energia elettrica per un’area molto ampia, oggi questo è reso sempre più improbabile dato l’interruzione delle linee esterne e il rischio di un blackout è molto serio. Oggi c’è solo una linea che fornisce energia elettrica direttamente ai reattori e possiamo immaginare le conseguenze dell’interruzione, unica soluzione possibile è collegare le nostre linee elettriche con quelle della centrale nucleare per impedire lo spegnimento dei reattori
Durante l’ultima riunione all’Onu, richiesta più volte dalla Federazione della Russia, il suo vice rappresentante Dmitry Polyansky ha dichiarato: “Nelle precedenti riunione e in questa, durante la quale, nonostante l’ossessione per le accuse contro la Russia, nessuno, infatti, ha appoggiato la delirante versione ucraina dei fatti ma l’Onu non da ancora garanzie che impediscano ai responsabili militari ucraini di nuovi attacchi. Non comprendiamo, perché ritarda la visita di Grossi, capo dell’AIEA, alla centrale nucleare di Zaporizhzhya ci auguriamo sia molto presto e ne gli ucraini ne il segretariato delle Nazioni Unite devono interferire con la delegazione dell’AIEA. Come dichiarato dallo steso capo dell’AIEA la situazione è grave. Denunciamo ancora una volta che l’Ucraina ha bombardato con armi americane, MLRS, sul territorio della centrale nucleare di Zaporozhye. I danni sono limitati alla centrale termica e alle apparecchiature delle vasche del sistema di raffreddamento dei reattori nucleari.
Le autorità della regione di Zaporozhye hanno mostrato il relitto del razzo americano MLRS lanciato dalle forze armate ucraine a Energodar. Il filmato è stato pubblicato da Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione regionale: “Un’altra prova che Gran Bretagna, Stati Uniti e Polonia sono consapevoli della volontarietà del regime di Zelensky, negli attacchi alla centrale nucleare di Zaporozhye”. Durante il bombardamento di ieri, uno dei proiettili ucraini è caduto a 10 metri dall’impianto di stoccaggio delle scorie nucleari presso la centrale nucleare, ha aggiunto Rogov.
Altro allarme proviene da Arseniy Zelensky, vicedirettore della centrale idroelettrica di Kakhovskaya nella regione di Kherson ha affermato: “i continui bombardamenti della centrale da parte delle forze armate ucraine potrebbero portare a conseguenze molto gravi. Se ci sono problemi con la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya, ci saranno problemi nella centrale nucleare di Zaporozhye.
Sui fronti di guerra
Il conflitto continua e l’Ucraina da oltre un mese bombarda senza sosta, alla cieca, edifici civili, ospedali, scuole, istituti per anziani la città di Donesk, poche ore fa è stato colpito il distretto Kievsky. Un colpo di artiglieria ha centrato un autobus. Tre persone sono rimaste uccise e altre cinque hanno riportato ferite. In mattinata a causa dei bombardamenti ucraini sull’ospedale 17 di Donetsk sono rimaste ferite 10 persone e un uomo è rimasto ucciso.
La città di Donetsk sta subendo continui bombardamenti pari ad una intensità maggiore rispetto al 2014 a causa delle armi fornite dagli USa, dalla Gran Bretagna e dai paesi membri dell’Europa, inclusa l’Italia. Gli abitanti costretti a vivere nei rifugi e ora c’è anche una emergenza acqua, in troppi punti il sistema idrico è stato interrotto. Anche questa strategia rientra nei piani del regime ucraino, terrorizzare inermi cittadini, una classico della scuola di guerra degli USA.
Dopo numerose battaglie, la città di Peski è ora sotto il controllo della Fdeerazione della Russia
La milizia popolare di Donetsk controlla ora Peski, molto vicina alla città di Donetsk, è da oggi considerata una vittoria fondamentale.
Peski è un villaggio in cui da anni non vivono civili e dove non c’è un edificio intatto. Il suo territorio è stato trasformato dai militari ucraini in una roccaforte. Kiev ha fatto l’impossibile per non perdere questo nodo di primaria importanza sulla linea difensiva.
Nel 2014 per l’esercito ucraino Peski era il centro logistico dal quale gestire le posizioni dell’aeroporto. Una volta perdute il rischio di un attacco, da parte dell’esercito ucraino verso Donetsk non è ancora azzerato.
Le posizioni dell’artiglieria ucraina sono arretrate fino a Netailovo, Orlovka, Nevelskoe e Pervomayskoe. Verso quest’ultimo villaggio si stanno ora concentrando gli attacchi dei miliziani al fine di completare l’accerchiamento di Avdeevka.
Nella regione di Kherson, le forze militari ucraine provano a limitare e rallentare la logistica e i rifornimenti ai militari della Federazione della Russia sulle linee del fronte, infatti è stato colpito il ponte sul Dnipro presso la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka lo conferma Il comando delle forze armate ucraine ma non è chiaro se è inagibile.
Dopo l’accordo, con la mediazione della Turchia, tra Russia e Ucraina, la prima nave di mais ucraino è arrivata a Ravenna ma non si hanno notizie di navi verso l’Africa, la Tunisia, il Mali, luoghi dove per settimane si è scritto della grave crisi alimentare. Sia dalle pagine di SP e da altri media indipendenti è stato più volte lanciato l’avvertimento di monitorare l’approdo delle navi cariche di grano, mail e altri cereali provenienti dall’Ucraina, l’accordo garantisce approviggionamento di grano e cereali all’Europa oppure servirà per evitare la sofferenza di milioni di popolazione dell’Africa?
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