Per la prima volta in Italia si approfondirà il contenuto dei vaccini a mRNA. Il Tribunale di Pesaro ha ordinato la consulenza tecnica e si procederà all’analisi di tutti i componenti.
Tutto nasce dall’iniziativa di un professionista pesarese, ultra 50enne, guarito dall’infezione Covid, che si è successivamente rifiutato di sottoporsi al vaccino, subendo di conseguenza limitazioni nello svolgimento della propria attività professionale.
«Grazie alla consulenza del dottore Raffaele Ansovini, marchigiano, il ricorrente, un libero professionista di Pesaro, ultra 50enne, già guarito da infezione Covid, ingiustamente (così sosteniamo) limitato nelle propria professione e libertà di circolazione, oltre che colpito da sanzione amministrativa per violazione dell’obbligo vaccinale, ha illustrato al Tribunale le proprie perplessità in ordine alla somministrazione di vaccini a mRNA, chiedendo di accertare se corrisponde a buona scienza medica vaccinare i guariti. Volevamo capire se il consenso informato alla cui firma sarebbe obbligato sia compatibile con l’obbligatorietà, se siano presenti eccipienti ad uso non umano o dannosi per la salute o enzimi già ritrovati in analisi recentemente pubblicate in una rivista scientifica statunitense in calce alla relazione del dr. Ansovini, già redatta proprio per questo giudizio. Il Tribunale di Pesaro, accogliendo il ricorso, ha quindi disposto l’accertamento tecnico richiesto sull’analisi del contenuto dei vaccini a mRNA», dice l’avvocatessa Nicoletta Morante, difensore del ricorrente.
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