Uscire dalla schiavitù con onore

Un piano di azione e una strategia

10 Lire Italiane

di Pierangelo Spazzoli

In questo estratto dal libro “La Vera economia dei diritti umani che cambia il mondo”, già nel lontano 2017 si gettavano le basi per la costruzione di un sistema economico veramente alternativo che fosse in grado di sostituire quello disumano capitalistico. Da questi spunti ha preso vita il circuito Proitaly©, grazie ai proventi della vendita del libro sopra citato si è realizzata una piattaforma multifunzionale, i cui meccanismi informatici professionali sono stati realizzati dopo anni di ricerche e studi utili a comprendere quale fosse la migliore metodologia di partenza per cominciare a transitare da una economia capitalistica del profitto ad una economia solidale del benessere.

Il circuito, nella sua impostazione iniziale, prevede un rilancio immediato della domanda attraverso una moneta “sovrana”, denominata Gaiax©, che viene depositata direttamente a credito e al portatore sui conti correnti in Gaiax© di imprese e privati. Tutti gli aderenti al circuito (imprese e privati), scelgono liberamente la percentuale di accettazione in Gaiax© su ogni prodotto e/o servizio.

Questo permette di gestire il proprio portafoglio in forma autonoma con la massima flessibilità iniziando a creare nuova consuetudine per allontanasi gradualmente dalla moneta debito dell’Euro.

“Uscire dalla schiavitù con onore”

Quando si parla di crisi, ci si riferisce ad una crisi di mercato dovuta alla mancanza dei suoi elementi dominanti e fondamentali o a una crisi studiata a tavolino da pochi eletti per avere il controllo globale del pianeta terra?
A questa domanda non è difficile rispondere se si conosce il meccanismo del sistema bancario e finanziario. Si potrebbe parlare di crisi REALE solamente se fossimo in mancanza di materia prima, di manodopera o di risorse essenziali alla vita del pianeta e delle sue creature.
Niente di tutto ciò, non manca nulla di tutto questo. Ogni cosa, però, è stata accentrata nelle mani e nelle disponibilità di pochissime multinazionali che fanno poi capo ad una ristretta lista di società, nella maggior parte banche, che lascia intuire un controllo tenuto con una concreta impostazione piramidale.

A coloro che effettivamente ricavano, lavorano e trasformano le materie prime in prodotti finiti, vengono lasciate le briciole che sono appena sufficienti a reperire i beni di prima necessità. E questo è accettato, perché oramai, la maggior parte di coloro che hanno la sfortuna di essere schiavi, si trovano obbligati a ricorrere ad indebitamenti-truffa il più delle volte per necessità. Il primo furto avviene nel momento della retribuzione che è molto al sotto del suo valore effettivo, il secondo sulla necessità di ricorrere al finanziamento in virtù del primo furto subito.

La cosa non cambia per i lavoratori così detti autonomi o per le imprese. Tutti i frutti del loro lavoro finiscono in tasse e tributi che, associate alla truffa del debito, fanno parte del piano di impoverimento. Certo, da tutto questo sono esclusi quei pochi che hanno un ruolo molto funzionale al progetto globale, siano essi, di questo, consapevoli o no. Poi vi è la categoria degli abbandonati. Sono quelli a cui non è consentito neppure di fare gli schiavi e sono in forte aumento.

Certamente non è facile uscire da questo meccanismo perverso in quanto le multinazionali di cui si parlava poc’anzi hanno ottenuto oramai il predominio ed il controllo di tutti i settori dell’economia. Controllo finanziario, politico, energetico, farmaceutico, alimentare, dei mezzi di comunicazione, e del settore produttivo e distributivo. L’economia locale sta scomparendo sotto i nostri occhi, i salari continuano a diminuire mentre in aumento vi sono solo obblighi, tassazioni e vessazioni. Insomma siamo dentro un sistema barbaro che ignora completamente i diritti fondamentali dell’uomo. L’uomo stesso è una macchina, non ha anima e spirito, è solo concepito come un
bene strumentale il cui costo deve sempre avere meno incidenza sulla produzione.

Tuttavia molte vittime di questa assurda situazione sono state condizionate a non porsi domande e ad affidarsi ai sistemi di informazione tradizionali anch’essi controllati
per occultare e mistificare la realtà e i veri intenti di tutto questo.
Assistiamo continuamente a manifestazioni indecenti e a risvolti drammatici nella vita sociale ma ne percepiamo solo gli effetti e non le cause. Vediamo espropri di prime case, perdita di lavoro e dignità, disperazione, suicidi, delinquenza dilagante, insomma una società barbara e primitiva.

E la risposta generica è: Beh sì, è la crisi.

Fine.
Proitaly©, il circuito di economia solidale creato per dare risposte concrete, è già oltre a tutto questo. Anche quando sai, se non agisci nulla cambia.
Vi sono quattro cose semplicissime da cambiare per avere effetti immediati.
1. Sostituire la competizione con la collaborazione.
2. Prendere atto che non è possibile risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato (Einstein).

3.Essere consapevoli che siamo circondati di abbondanza in grado di soddisfare tutti i bisogni primari e secondari.
4. Trovare il modo di dare comunicazione alle istituzioni che si è fuori da questo meccanismo e farlo in modo legale e riconosciuto senza conseguenze negative.
Il quarto punto, il più importante, è stato raggiunto. Una volta che si è consapevoli di cosa questo passo comporta, allora si è pronti per lavorare sugli altri tre.

E molti sono già pronti.

Chiaro però, è che se si vuole uscire dal meccanismo e non si sa dove si vuole andare siamo di nuovo da capo.
Il punto uno e due sono strettamente collegati tra di loro. Sostituire la competizione con la collaborazione provoca, inevitabilmente, un cambio di mentalità e di approccio all’economia che non viene più considerata come un mezzo di sopraffazione ma di unione per il bene comune.

Cade automaticamente il concetto di gerarchia sociale e con esso i benefici orrendamente e volutamente sproporzionati di pochi a scapito degli altri.

La stessa biologia ci insegna che quando tutto è in armonia e risonanza non ci sono patologie in corso. In una società il cui cardine è la competizione come si può essere in risonanza con chi aspetta il momento buono per mettertelo in quel posto?

Non si può che avere come risultato una società patologicamente cronica. Questo provoca anche
un enorme mutamento nel concetto di impresa. Il fine di lucro e speculazione viene abbandonato per perseguire un più nobile benessere collettivo che si traduce, automaticamente, sul piano individuale.

In sostanza, ogni essere umano diviene imprenditore di se stesso. Mette a disposizione di tutti il suo talento, le sue abilità e le sue capacità di produrre ricchezza e riceve la stessa cosa da tutti gli altri. Non vi sono intermediari tra le ricchezze create e quelle godute.

Nessuno ci può speculare sopra e nessuno può essere escluso dal partecipare al benessere comune ed individuale.
Il sistema basato sulla competizione accetta tutte le conseguenze e le disparità che ne derivano.

Chi lo ha congegnato era ben cosciente che con questo meccanismo un giorno avrebbe potuto avere il controllo globale di tutte le risorse, comprese quelle umane. Ora spetta a tutti gli esseri umani rialzare la testa e dire che a questo gioco al massacro non si vuole più partecipare.

Le istituzioni, di comune accordo con il sistema bancario/finanziario, hanno ripetutamente e volutamente violato i diritti fondamentali dell’uomo in nome di una dittatura globale programmata. E lo hanno fatto con la complicità e l’aiuto di esseri umani manipolati a non vedere la realtà o a vedere una realtà distorta.

Prendere le distanze da questa mentalità criminale è un dovere morale e civile di ogni persona umana. Nelle istituzioni, così come in ogni ambito sociale, ci sono persone umane ben consapevoli di tutto questo, persone che aspettano solo l’occasione per manifestare e realizzare il sogno comune.

È il momento di agire, non c’è più tempo da perdere.

Avere un piano di azione e una strategia comune è assolutamente necessario, per porre le basi per un percorso che deve per forza seguire delle tappe intermedie prima di arrivare al suo compimento.

Proitaly© è dotata di strumentazioni per sostenere il passaggio di transizione che ridarà dignità ed onore all’essere umano.

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