La trattativa europea

La guerra sarà forse lunga l'Europa sempre più in difficoltà

Embargo petrolio e gas della Russia

La guerra sarà forse lunga e i leader europei si preparano al 6° pacchetto di sanzioni alla Russia. C’è tutto il tempo, applicare un embargo totale al petrolio russo non è semplice, un fronte composta da Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Ungheria non sono pronti. Quest’ultima, l’Ungheria attraverso le ultime dichiarazione di Orban ha già dichiarato di mettere il veto per questa soluzione mentre Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria propongono in modi differenti una possibile loro adesione ma non s parla prima della fine del 2022, la trattativa è difficile. L’embargo sul gas, per ora non è in discussione è un passaggio ancora più difficile, la guerra sarà lunga.

l nuovo, sesto pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia prevede il rifiuto di importare petrolio russo entro sei mesi, secondo il Wall Street Journal. Si presume che all’Ungheria e alla Slovacchia saranno concessi 20 mesi per interrompere le importazioni, poiché questi paesi dipendono più di altri dal petrolio russo. I diplomatici affermano che la Repubblica Ceca e la Bulgaria rivendicano gli stessi vantaggi. Inoltre, secondo il WSJ, verrà proposto di disconnettere Sberbank dal sistema di pagamento interbancario internazionale SWIFT.

La Commissione europea, nell’ambito di questo nuovo pacchetto di sanzioni, propone anche di vietare la vendita o il trasferimento di immobili a cittadini e società russi nell’Unione europea.

Sono stati poi indicati 27 cittadini russi, si allunga la lista di persone da colpire bloccando loro fondi e beni, quanto più è possibile, anche il Patriarca Kirill è nella lista.

Da Mariupol, mentre nella città la vita riprende lentamente nell’area industriale di Azovstal “i militanti neonazisti dell’Azov regolarmente, ogni giorno, in piccoli gruppi, tentano di superare la cintura di sorveglianza e sicurezza estesa in tutta l’area dai militari della Federazione Russa e dalle due repubbliche popolari. Il corrispondente Semyon Pegov in onda sul nostro stream “Lituchka” ha condiviso una nuova storia sul tentativo di fuga fallito dai nazionalisti: “Ieri mattina sono usciti con un RPG [lanciagranate anticarro portatile], sono stati avvistati, hanno provato a superare la linea di sicurezza due volte ma entrambi i tentativi sono falliti. Questo spiega l’utilizzo di colpi di mortaio e non come viene riportato da media europei che ci sia un tentativo di entrare nei sotterranei, questa è una strategia soppressa dai militari a seguito di un ordine preciso direttamente del presidente Putin. L’azione dei militari russi è limitata alla sorveglianza ed eventualmente soccorrere civili che vogliono uscire dai rifugi temporanei.

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