Dall’ILVA alla Piaggio, dai magazzini della GLS a quelli di IKEA e di Ceva, dai porti di Genova e Livorno a quelli di Trieste e Civitavecchia, dalle campagne del Foggiano alle fabbriche del Frusinate, dai cassaintegrati Alitalia ai lavoratori di Stellantis: venerdì 22 aprile arriva in piazza a Roma la variante operaia.
Al centro della manifestazione e dello sciopero nazionale della produzione convocati da USB, la necessità e l’urgenza di alzare i salari per fronteggiare una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone ed una inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%.
Assieme agli operai di tutta Italia saranno in piazza anche tanti giovani e soprattutto quelli che hanno dato vita alle occupazioni delle scuole. Un messaggio di unità tra gli operai di oggi e quelli di domani.
Già alle ore 11, davanti al Miur, ci sarà un momento di condivisione tra un gruppo di studenti e una delegazione operaia per contestare assieme l’alternanza scuola lavoro e chiedere l’approvazione di una legge che istituisca il reato di omicidio sul lavoro.
In piazza ci saranno anche tante persone che vogliono combattere il carovita e che stanno soffrendo la scelta scellerata di spostare risorse sugli armamenti, sottraendole ai servizi, alla scuola e alla sanità pubblica. Ci saranno anche i movimenti per il diritto all’abitare per contestare la ripresa degli sfratti e la guerra contro i poveri che il governo Draghi continua ad alimentare.
Alla manifestazione parteciperanno diverse organizzazioni politiche e sociali, tra le quali Potere al Popolo. Saranno presenti anche le parlamentari del gruppo ManifestA e una delegazione di DeMa di Luigi De Magistris.
Il corteo verso piazza Madonna di Loreto sarà aperto dallo striscione “ABBASSATE LE ARMI ALZATE I SALARI” e da 500 operai con i caschetti gialli e le tute da lavoro.
Appuntamento alle ore 14 in piazza della Repubblica
Unione Sindacale di Base
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