Due anni di enormi sacrifici, vite perse, lutti, sofferenze, restrizioni di ogni tipo, democrazia sospesa, a seguito di una gestione più che dubbia e la scoperta di una piano pandemico quasi inesistente, fermo al 2006, ora l’attacco del Governo italiano è direttamente orientato alla verità, nessuno deve sapere.
Dopo migliaia di ricerche, analisi, nuova documentazione, il Governo italiano si rifiuta di fare conoscere la verità agli italiani. L’invio di 400 soldati resterà per sempre una ulteriore ombra in una storia terribile tra il 5 e l’8 marzo nell’area di Nembro e Alzano a Bergano
Sono entrambi due città provate dall’emergenza sanitaria che ha vissuto sulla propria pelle, errori e ritardi della politica, lenta e forse non interessata ad attivare una zona rossa, nonostante i dati e le morti diventavano giorno dopo giorno numeri a 4 cifre.
Il grave errore della mancata zona rossa è stata già denunciato molti mesi fa e oggi, in un contesto ed un arricchimento di notizie ed inchieste giornalistiche il Governo ne impedisce l’approfondimento ponendo tutto sotto il segreto militare.
L’ultima inchiesta giornalistica, in ordine di tempo è di Manuela D’Alessandro, con un articolo pubblicato per l’AGI.
Le ombre sono sempre più marcate ed i dubbi sono concentrati sui numerosi decreti di chiusura e restrizioni imposte prima dal Governo Conte e poi da Draghi, misure ritenute per molti esperti non utili per combattere l’emergenza sanitaria ma che hanno violato i diritti fondamentali e generato molta confusione a seguito dei protocolli di cura suggeriti ai medici ma in generale imposti a tutto il sistema sanitario italiano.
Il segreto militare per occultare e nascondere ai cittadini italiani la verità è una scelta politica non condivisibile, è di pochi giorni fa un approfondimento proprio dal giornale di Bergamo.
Il dettaglio
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