Nel fragore della guerra Russia Ucraina le voci degli oppressi sono sempre più sottili, facciamo molta
fatica a sentirle ed è quello che accade a Gerusalemme, in Palestina oramai da tanti anni ma nulla è cambiato, i palestinesi oppressi dagli israeliani continuano a subire violenze e crudeltà ogni giorno ed il mondo resta a guardare, anzi no, in questo momento guarda in altre direzioni.
Da due settimane è iniziato il Ramadan, il digiuno dei musulmani e la rivolta dei palestinesi infiamma tutti i territori occupati dall’esercito di occupazione israeliano.
A Gerusalemme, città divisa, non più da un muro invisibile ma di cemento armato, nelle ultime ore sono stati uccisi 9 ragazzi e centinaia sono i feriti. Jenin, Nablus e la stessa capitale palestinese, Gerusalemme affrontano i soldati dell’IDF. Non è la prima volta e purtroppo non sarà l’ultima, perchè è troppa l’indifferenza dei leader mondiali, delle organizzazioni mondiali, nonostante le prove, filmati, documenti, testimonianza dell’apartheid voluto, progettato e premeditato da Israele.
Nella città di Gerusalemme, durante i preparativi delle celebrazioni Pasquali, la chiesa del Santo Sepolcro accoglie i canti dei suoi custodi, mentre a poche decine di metri, arriva puntuale la provocazione dell’oppressore, nel venerdì di preghiera per i musulmani, uomini e donne armati entrano nella spiana della moschea di Al Aqsa ed immediatamente sono iniziati i lanci di pietre, fuochi di artificio e qualsiasi altro oggetto utile a difendersi.
In un solo giorno la Mezza Luna Rossa, (Croce Rossa) ha istituito un ospedale da campo per accogliere le centinaia di feriti, oltre 450 arresti e purtroppo 2 giovani sono stati uccisi, il numero non è ancora aggiornato.
Non è importante stabilire esattamente la scintilla di questo ennesimo atto di violenza e di repressione ma è sufficiente riflettere sull’uso della violenza, il non rispetto dei luoghi di fede o in una semplice piazza, il risultato è sempre lo stesso regna solo la violenza, la crudeltà e la forza. E quando arrivano questi picchiatori disumani non è importante se tu sei innocente, magari ti trovavi lì per caso, passeggiavi ma Lui ti ha visto ed accecato dall’odio, dal potere di superiorità ti attacca, ti bastona, ti violenta solo per il piacere di farti male.
E’ il caso di una giovane ragazza palestinese, ci scusiamo con Lei, non ne conosciamo il nome possiamo solo riconoscerla come giovane vittima della violenza israeliana.
Abbiamo scelto pochi fotogrammi nel rispetto delle vostre sensibilità ma purtroppo corrispondono alla realtà.
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