Missili russi su Dnepro città dell’Ucraina orientale

La Germania sempre più in difficoltà sospende la rinuncia al carbone

Architettura tipica Polonia

Dnepro. È la prima volta che questa città dell’Ucraina orientale viene colpita.

La Polonia dall’inizio del conflitto ha accolto oltre un milione di profughi provenienti dall’Ucraina

e data la posizione geografica, i confini e le vecchie politiche estere muove i primi passi

nel tentativo di “occupare” un’area specifica dell’Ucraina.

La mossa è stata presentata al vertice NATO. la Polonia ha proposto di inviare le “forze di pace” in Ucraina, ma ha ricevuto un rifiuto.

“Se lo vuole fare, lo farà in proprio”. Sembra comunque un semaforo verde.
La rappresentante degli Stati Uniti presso la NATO Julian Smith ha affermato: “la Polonia ha proposto questa missione di mantenimento della pace. Ci sono molte domande su questo a cui non è possibile rispondere semplicemente”.

Come spesso accade in politica estera tra gli Stati “fai una cosa per ricevere altro” ed in questo nuovo disegno, temporaneo, di geopolitica dinamica, c’è da fare un’altra considerazione importante, l’economia polacca subisce negativamente gli effetti delle sanzioni anti-russe, ha dichiarato il premier: “I prezzi stanno aumentando molto. Questo significa che i portafogli dei polacchi e di altri cittadini europei stanno perdendo peso”

Gli effetti dopo la decisione da parte di Gazprom di cambiare la moneta corrente per i pagamenti delle forniture in rublo

preoccupano la Germania oggi pronta a sospendere temporaneamente l’uscita dal carbone. E’ il risultato di una lunga e notturna riunione Spd, Verdi e liberali, partiti componenti del governo.

Sempre in Germania alcuni testimoni ci segnalano avvenimenti abbastanza curiosi, un automobilista al passaggio di confine tra la Francia e la Germania ha notato che non ci sono bandiere della Stato della Germania ma bandiere dell’Ucraina, abbiamo ricevuto anche un breve video QUI

Nella redazione arrivano sempre più testimonianza di cittadini scappati dalla città di Mariupol.

Il racconto è sempre molto simile, “volevamo scappare subito ma i soldati ucraini ci hanno sempre detto di restare a casa, oppure andare al rifugio. “tanti testimoni confermano che autobus e macchine civili sono state oggetto del fuoco dei soldati ucraini, da Mariupol non c’è stata mai la volontà, da parte ucraina, di fare defluire i civili attraverso i corridoio umanitari quando erano attivi ed in sicurezza. Le testimonianza sono veramente molto simili tra loro, impossibile diffondere un “testo da commedia”.

La diplomazia, si spera sia impegnata nei colloqui per raggiungere un cessate il fuoco ma intanto da Roma l’Ambasciatore russo Sergey Razov ha tenuto una breve conferenza stampa ed ha dichiarato: “Il 22 marzo sul quotidiano La Stampa è stato pubblicato un articolo il cui titolo pone la questione dell’eventuale uccisione del Presidente della Russia.

Com’è noto, il Codice Penale della Repubblica Italiana prevede la responsabilità per l’istigazione a delinquere e l’apologia di reato. Io, da cittadino russo in territorio italiano, ho appena presentato una querela alla Procura di Roma con la richiesta di esaminare obbiettivamente ed imparzialmente questo caso.

Confido nella giustizia del sistema giudiziario italiano”

Sul campo, da qualche giorno il termine più usato dalla stampa italiana è “il conflitto è in stallo”

ci riserviamo di approfondire con analisi questo termine e questa situazione.

 

 

 

 

 

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