Grande prova al Teatro della Scala di Gergiev

Russofobia al Teatro della Scala di Milano

La dama di picche Teatro della Scala

Milano 25 febbraio 2022

Un’attesa in sala al Teatro della Scala di Milano di soli 2 minuti, il dubbio sulla presenza del direttore.

C’è o non c’è Valery Gergiev? Alcune voci davano il maestro bloccato a Mosca, altre a Roma; ma

il maestro è sempre stato un pò misterioso, poi a seguito di richieste da parte di alcuni sindacati scaligeri

di una sua dichiarazione “pacifista” molti spettatori erano convinti dell’annullamento della serata.

La sala del teatro per due minuti era avvolta da un silenzio unico, poi è entrato ed è salito sul podio

il direttore e senza pronunciare una sola parola, ha dato il via all’orchestra e all’opera La dama di picche.

Valery Gergiev, probabilmente oggi l’interprete più autorevole della musica di Čajkovskij. Da togliere

il respiro l’ostinato ossessivo degli archi nel 4° quadro – il monologo della Contessa, poi il quadro 6°,

sulla riva del fiume, la meraviglia della storia della musica. Un duetto tra sordi: lei pazza d’amore,

lui pazzo e basta. Alla fine lui corre a giocare le tre carte, lei si getta nella fredda Neva, come Tosca

da Castel Sant’Angelo.

In questa serata il soprano e tenore danno una straordinaria prova di canto e recitazione e non è da

meno l’orchestra mentre non è piaciuta al pubblico la regia di Matthias Hartmann, contestato e fischiato.

Per il direttore Valery Gergiev che lascia il teatro della Scala di Milano con un velo di mistero, s

e ha detto e cosa al sindaco di Milano

in merito alla sua amicizia con Putin. A noi manca ancora il fiato per le emozioni che il direttore

ci ha donato durante tutta l’opera e questo è quello che conta.

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