
di Guido Grossi
Questa mattina mi sono svegliato con una suggestione potente: nel Tempo della Fine della Globalizzazione, è alla RAI che dobbiamo puntare, prima ancora che al Parlamento, al Governo o addirittura alla Commissione europea.
Se vogliamo costruirci un posto dignitoso nel nuovo mondo che avanza, dobbiamo riuscire a modificare prima il modo in cui la nostra mente si rappresenta la realtà, e il nostro cuore la percepisce.
Diviene fondamentale liberare l’immaginario collettivo dalle convinzioni errate che il sistema mediatico via ha infilato dentro.
La RAI, è il luogo ideale per farlo ed è alla nostra portata perché la finanza mondialista che la controlla sta per uscire dalla storia.
Ogni principio che ha dato forma alla globalizzazione è destinato ad essere sovvertito, a partire dall controllo totale del sistema mediatico, senza il quale la globalizzazione non sarebbe mai potuta esistere.
Cade la finanza, cade il controllo dei media.
Pluralità, non più uniformità, in un mondo che diventa multipolare.
I paesi BRICS si organizzano e impongono al mondo la visione multipolare e il Principio di Realtà. Basta con l’impero unico e basta con il predominio della finanza sull’economia reale. Basta con le monete fiat, create dal nulla. Basta con la libertà riconosciuta ai capitali e negata alle persone. Basta, perché tutto ciò ha danneggiato tutti e ha trascinato l’umanità sull’orlo dell’abisso nucleare.
L’America di Trump ne prende atto, e sceglie di sospendere i conflitti per sistemare gli squilibri immensi che la globalizzazione ha prodotto a casa propria, per poter tornare ad essere grande.
Perfino l’Africa avverte il segno dei tempi e ribolle di idee e di coraggio.
L’Europa intera, invece, è assolutamente impreparata. Dorme il sonno della ragione.
Incosciente è la parola adatta: letteralmente, non capisce cosa succede. La classe politica che la governa è stata uniformemente selezionata in base alla fede giurata ai principi globalisti e, ora che ha perso il suo riferimento, impazzisce al punto da concepire una guerra armata alla Russia, da sola e senza gli Usa e, come se non bastasse, è pronta a fare nello stesso tempo una guerra commerciale all’America di Trump!
Ancora più grave: la popolazione italiana, come quella europea, non possiedono le chiavi di lettura della realtà.

Come diceva Giulietto Chiesa, è stata formattata. La narrazione mediatica di proprietà globalista ha abituato le popolazioni ad ingoiare palesi menzogne e contraddizioni istituzionali. Ha sostituito lo scontro verbale alla ricerca di dialogo. Ha prodotto una diffusissima superficialità e incapacità di approfondimento critico.
E allora ecco l’obiettivo per i tanti che da tempo strillano, ma senza voce, che un altro mondo è possibile e desiderabile:
prendiamoci uno spazio vitale nella RAI.
È nostra, possiamo pretenderlo.
la paghiamo tre volte: con il canone, con le tasse e con la pubblicità!
In cambio, otteniamo spazzatura e falsità in prima serata.
Nelle crepe immense che si aprono in tempi di cambiamenti strutturali, possiamo ottenerlo.
Il nostro Presente è informato dal Principio di Realtà. Possiamo allinearci e approfittarne per portare il pensiero critico all’interno della RAI.
Alla ricerca del Vero, del Bello, del Giusto.
Non è necessario controllarla. È sufficiente pretendere e ottenere uno spazio vitale. Tre volte alla settimana, in tardo pomeriggio e prima serata.
Autogestito.
Uno Spazio ed un Tempo in cui il Pensiero è finalmente libero. Di esprimersi, di essere ascoltato, e riflesso.
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