Bitcoin – Qualche pregio tanti difetti. Geoeconomia del bitcoin

Sconsigliabile l’utilizzo del bitcoin quale valuta internazionale

armageddon bitcoin

di Francesco Cappello

Durante il suo insediamento come 47º Presidente degli Stati Uniti, Trump ha promesso di inserire figure a favore delle criptovalute in ruoli chiave all’interno delle agenzie di regolamentazione per guidare le politiche sulle criptovalute nella sua amministrazione. Tra queste, David Sacks è stato nominato “zar” per le criptovalute e l’intelligenza artificiale. Sacks, noto per il suo ruolo di venture capitalist e co-fondatore di PayPal, è incaricato di guidare un gruppo di lavoro dedicato alla regolamentazione delle criptovalute.

Un’altra figura chiave è Marc Andreessen, co-fondatore di Andreessen Horowitz, che ha partecipato attivamente alla selezione dei candidati per posizioni cruciali nel settore delle criptovalute. Andreessen ha utilizzato la sua esperienza nella Silicon Valley per reclutare leader tecnologici e crittografici per definire le politiche sulle criptovalute.

Queste nomine riflettono l’intenzione di Trump di creare un ambiente normativo favorevole per le criptovalute negli Stati Uniti, promuovendo l’innovazione e la crescita del settore.
Tre giorni prima del suo insediamento, Trump ha, tra l’altro, lanciato una propria criptovaluta denominata $TRUMP a scopo puramente speculativo (vedi il mio Trump monetarizza il suo successo).

Scopi Dichiarati

Trump ha avanzato l’idea di creare una riserva strategica nazionale di Bitcoin, una mossa che potrebbe sottrarre migliaia di Bitcoin dal mercato e ridurre l’offerta disponibile, spingendo ulteriormente i prezzi al rialzo. Il nuovo presidente ha, inoltre, dichiarato di voler rendere gli Stati Uniti la “capitale mondiale delle criptovalute” e ha promesso di introdurre normative più favorevoli per il settore. Si tenga anche presente che durante le elezioni presidenziali del 2024, l’industria delle criptovalute ha registrato una spesa record in donazioni politiche, segnando un coinvolgimento senza precedenti nel panorama politico americano.

Criptovalute e dollarizzazione

La maggior parte degli ETF su criptovalute, soprattutto quelli quotati negli Stati Uniti, sono quotati e regolati in dollari USA. Questo significa che gli investitori acquistano e vendono quote di questi ETF utilizzando dollari. Di conseguenza, la domanda di dollari può aumentare a causa della popolarità degli ETF su criptovalute.
Inoltre, alcuni ETF su criptovalute detengono effettivamente dollari USA come parte delle loro riserve o come garanzia per le operazioni di trading. Questo significa che una parte del capitale investito in questi ETF viene convertita in dollari e detenuta in forma di liquidità.
Poiché gli ETF su criptovalute sono spesso utilizzati da trader e arbitraggisti per speculare sulle variazioni di prezzo delle criptovalute, queste operazioni di trading possono coinvolgere l’utilizzo di dollari USA per acquistare o vendere ETF, contribuendo ad aumentare la domanda di dollari. La quotazione degli ETF su criptovalute in dollari USA, contribuisce perciò a rafforzare il ruolo del dollaro.

Possono però offrire alternative al dollaro

Le criptovalute possono rendere i pagamenti transfrontalieri più rapidi, economici e praticamente istantanei senza dover ricorrere a terze parti e a scambi di valuta. Questo può ridurre la necessità di utilizzare valute tradizionali come il dollaro per le transazioni internazionali.
Le transazioni con criptovalute hanno anche il vantaggio, almeno sinora, di prevedere commissioni più basse rispetto ai tradizionali sistemi bancari incentivando l’uso di criptovalute rispetto al dollaro per pagamenti internazionali e transazioni online.
Le criptovalute non sono legate alle politiche monetarie di nessun paese, il che può essere attraente per paesi con economie instabili in cui, ad esempio, la moneta locale è sottoposta a inflazione assai sostenuta con conseguente rapida perdita di potere d’acquisto (almeno sino a quando le quotazioni continuano a salire) o politiche monetarie non affidabili. Questo può portare a una maggiore adozione di criptovalute rispetto al dollaro.
Le cripto possono anche facilitare l’accesso a mercati emergenti e sviluppati dove il dollaro potrebbe non essere facilmente disponibile o accettato.

Le tecnologie blockchain connesse con le criptovalute stanno offrendo soluzioni per pagamenti e trasferimenti di valore riducendo la dipendenza dal dollaro per le transazioni finanziarie globali.

Molti investitori e trader di Bitcoin utilizzano il dollaro statunitense come riserva di valore per proteggere i loro asset dalla volatilità del mercato delle criptovalute. Quando il valore di Bitcoin scende, possono convertire i loro Bitcoin in dollari per evitare perdite. Viceversa, quando il valore di Bitcoin sale, possono utilizzare i dollari per acquistare più Bitcoin. Questo meccanismo può rafforzare indirettamente il ruolo del dollaro come valuta di riferimento nel mondo delle criptovalute.

Criptovalute per sfuggire a sanzioni ed embarghi

Le criptovalute, per la loro natura decentralizzata e pseudonima (vedi il mio Bitcoin – Qualche pregio tanti difetti. Prima parte), possono offrire ad alcuni paesi o entità che sono soggetti a embarghi e sanzioni internazionali una via per aggirare tali restrizioni. Le transazioni su blockchain pubbliche potranno essere tracciate, soprattutto se le parti coinvolte commettono errori o utilizzano servizi centralizzati soggetti a regolamentazione. Questo è possibile grazie a diversi fattori. Innanzitutto, le criptovalute consentono transazioni dirette tra individui o entità, senza la necessità di intermediari come banche. Questo rende più difficile per le autorità monitorare e bloccare transazioni che violano le sanzioni.
Inoltre, sebbene le transazioni su blockchain pubbliche come quella di Bitcoin siano tracciabili, è possibile utilizzare tecniche di anonimizzazione, come mixer di criptovalute o wallet anonimi, per rendere più difficile, seppure non impossibile, collegarle ad identità reali.

armageddon bitcoin

Le criptovalute possono essere facilmente trasferite attraverso i confini internazionali senza la necessità di utilizzare il sistema bancario tradizionale, facilitando i pagamenti o la ricezione di fondi da altre nazioni. Tuttavia le grande volatilità di bitcoin infatti lo rende meno adatto per transazioni di grande valore o per riserve di valore a lungo termine. Inoltre, molti paesi stanno introducendo regolamentazioni sulle criptovalute, il che potrebbe rendere più difficile per i paesi sanzionati utilizzarle per aggirare le restrizioni.
Infine, l’utilizzo di stablecoin, criptovalute il cui valore è ancorato a una valuta fiat come il dollaro statunitense, può consentire ai paesi sanzionati di effettuare transazioni in una valuta più stabile e accettata a livello internazionale, senza dover passare attraverso il sistema bancario tradizionale. Usdt di Tether è la stablecoin più diffusa al mondo. Essa viene utilizzata da circa 400 milioni di persone ed ha un rapporto di parità con il dollaro (1 usdt=1 dollaro) cosa che contribuisce notevolmente a contrastare la dedollarizzazione.

A proposito del presunto anonimato si ricordi che le transazioni sono registrate su una blockchain pubblica, che permette di tracciare i movimenti di fondi tra indirizzi. Anche se gli indirizzi non sono sempre direttamente collegabili a identità reali, è comunque possibile risalire ai proprietari attraverso vari metodi di analisi e indagini.
Ricordiamo, ad esempio, il sequestro di Bitcoin da Bitfinex. Nel 2022, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sequestrò 3,6 miliardi di dollari in bitcoin da una coppia di Manhattan, accusata di riciclaggio di denaro in relazione a un hack (1) del 2016 sull’exchange di criptovalute Bitfinex.
Nel 2021, le autorità sono riuscite a recuperare parte del riscatto pagato in bitcoin agli hacker che avevano attaccato il Colonial Pipeline.
la blockchain di Bitcoin permette di tracciare le transazioni e questo è importante
ha, ad esempio, portato alla chiusura del mercato nero online Silk Road e all’arresto del suo fondatore, Ross Ulbricht. L’anonimato come vede è solo percepito. le transazioni in bitcoin possono, infatti, essere tracciate e gli autori identificati attraverso indagini legali e fiscali.

L’utilizzo del bitcoin quale valuta internazionale sarebbe altamente sconsigliabile

Il sistema bitcoin ha, infatti, introdotto la scarsità anche nel mondo digitale che ne era stato immune, sino al suo avvento, nel 2008. Ad oggi sono stati già emessi circa 20 dei 21 milioni di bitcoin totali che saranno il limite massimo di bitcoin in circolazione. Come si vede la quantità di bitcoin è fissata dal protocollo. Questo ha una serie notevoli di conseguenze negative tra cui la più importante a livello macroeconomico consiste nel fatto che esso sarebbe destinato a generare deflazione su scala planetaria. Questo argomento sarà affrontato assai più diffusamente nella terza parte.

(1) Vulnerabilità degli exchange di criptovalute agli attacchi informatici. Un hack su un exchange di criptovalute è un attacco informatico mirato a rubare fondi o dati sensibili da una piattaforma di scambio di criptovalute. Gli hacker utilizzano varie tecniche per compromettere la sicurezza dell’exchange e accedere ai fondi degli utenti. Le tecniche di Hacking più comuni vanno dal phishing in cui gli hacker inviano comunicazioni fraudolente per ingannare i dipendenti dell’exchange e ottenere informazioni sensibili, come le credenziali di accesso al social Engineering con cui le persone vengono manipolate per ottenere accesso a sistemi sicuri, sfruttando l’errore umano piuttosto che falle nei sistemi informatici. Anche i cold wallet, progettati per proteggere i fondi offline, possono essere compromessi se i protocolli di accesso non sono adeguatamente protetti.
Recentissimamente, il 21 febbraio 2025, l’exchange Bybit ha subito un attacco che ha portato al furto di 1,5 miliardi di dollari in Ether (ETH). Gli hacker hanno utilizzato tecniche di phishing e social engineering per compromettere i firmatari delle transazioni e trasferire i fondi. Nel 2016, l’exchange Bitfinex è stato hackerato e sono stati rubati circa 120.000 bitcoin, equivalenti a circa 72 milioni di dollari all’epoca.

Articoi dell’autore

 

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*