L’Europa verso il Harakiri

Quali strategia deve intraprendere l'Europa in ambito di politica estera?

La fine dell'Europa

Da anni siamo informati su ogni tipo di tattica militare, armi di ogni tipo e ora la politica, con la complicità dei media, chiede sacrifici, soldi per armarci, più investimenti nella ricerca e lo sviluppo di nuovi armamenti. L’unico tema di confronto politico in Europa al momento è armiamoci senza pensare all’educazione, alle scuole, agli ospedali, alle famiglie, alle aziende e alle altre importanti crisi politiche regionali e al genocidio dei palestinesi.

Il motivo? Alcuni leader europei evidenziano la debolezza dell’Europa per l’assenza di un esercito comune in un momento dove, sempre secondo la loro analisi, sia necessario essere forti per confrontarsi con forze imperiali come USA, Russia e Cina.

In maniera testarda l’Europa, disunita più che mai cerca unità, condivisione improbabile, nascondendosi tra carri armati e proiettili di cannone nel tentativo di  risolvere, oppure diventare protagonisti nelle due crisi e conflitti sul tavolo della diplomazia, il primo la guerra Russia USA in territorio ucraino, il secondo la crisi umanitaria, il genocidio palestinese e la crisi politica in Medio Oriente.

Perchè c’è sorpresa nell’avvio di negoziati, al fine di raggiungere un cessate il fuoco permamente, tra Russia e USA se il conflitto è stato ed è combattuto tra Mosca e Washington? Come spesso accade i ruoli sono ben chiari dall’inizio, i cittadini ucraini, manipolati da una banda di criminali, sono stati sacrificati come carne da macelleria sociale, gli Stati europei complici, hanno alimentato il conflitto, armando fino ai denti l’esercito ucraino, sostenuto anche dagli USA.

Tre anni di guerra, era già chiaro dell’inutile sacrificio, l’enorme numero di vittime civili, la distruzione e l’aggravarsi di crisi economiche in molti Stati europei.

Gli USA, l’Europa e l’Ucraina hanno perso la guerra come è già accaduto. nella storia della Russia, è la fine di ogni esercito colpevole ed ingenuo di invadere la Russia.

Donald Trump, nuovo inquilino della Casa Bianca ha compreso tutto, ha consapevolezza di questa sconfitta e ha avviato una fase di negoziazione con i vincitori.

La fine dell’Europa

In fila come capre, l’Europa a guida, di alcuni leader, in primis Regno Unito e Francia, oggi propongono di inviare forze europee, militari, per consolidare le garanzie di sicurezza a Kiev ma anche questa strategia non porterà a nulla, è una proposta da dimenticare, Mosca ha già detto più volte di non essere assolutamente disponibile ad un accordo di questo tipo. Esiste una sola prossibilità, l’invio di piccole unità, osservatori e la partecipazione di forze di sicurezza composte da quesi paesi che dal primo giorno non hanno scelto di stare con Kiev, si sonomostrati sempre neutrali e non hanno inviato armi.

Oggi i leader europei hanno l’opportunità di avere un ruolo politico, diplomatico in queste crisi, difendendo i diritti umani e il diritto internazionale. La questione palestinese è la crisi da affrontare proponendo un piano di sicurezza internazionale, una conferenza che includa un percorso per la creazione di uno Stato di Palestina.

L’elenco dei paesi pronti a condividere ed avvaire questo processo è lunghissimo, sono tutti i paesi del Sud del mondo, gli unici contrari restano Washington e Tel Aviv.

C’è un’altra proposta da condividere per l’Europa, in questo caso il percorso è avviato dalle Nazioni Unite ed è il nuovo trattato di non proliferazione della armi di distruzione di massa, nucleari, biologiche e chimiche nell’area della regione del Medio Oriente.

Se l’Europa vuole completamente disintegrarsi basta poco è sufficiente continuare a proporre l’invito di forze militari “simili NATO” senza partecipare, fare pressione per la risoluzione della crisi regionale nel Medio Oriente.

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Il libro “La Fine dell’Europa” di Valery Korovin

 

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