In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, l’attivista dell’American Indian Movement in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari.
“È finalmente finita, torno a casa”, ha detto Peltier quando ha avuto la notizia. “Voglio mostrare al mondo che sono una brava persona con un buon cuore. Voglio aiutare le persone, proprio come mi ha insegnato mia nonna”.
Nick Tilsen, direttore esecutivo di NDN Collective, un’organizzazione non-profit guidata da indigeni, afferma che la liberazione di Peltier è un momento storico che arriva dopo molti anni di organizzazione e attività di pressione in tutto il mondo.
Questa buona notizia giunge infatti dopo mesi di mobilitazione in tutto il mondo perché fosse liberato l’attivista pellerossa e all’ultimo momento, quando le speranze di una soluzione positiva stavano sfumando.
Andrea De Lotto, attivista e giornalista di Pressenza che ha animato in questi anni il Comitato per la Liberazione di Leonard Peltier, ha così commentato la notizia: “Siamo veramente emozionati per questa soluzione all’ultimo momento; non era quello che aspettavamo, ma è comunque una conquista per tutti quelli che hanno lottato per la grazia per Peltier. Se non ci fosse stato almeno questo era come una condanna a morte. Io spero che Leonard regga questa nuova situazione perché il suo trasferimento non è immediato. Vorrei in questo momento ricordare Mumia Abu Jamal che di Leonard è stato un fratello di lotta e che resterà ancora nelle carceri statunitensi. Non dimentichiamolo.
Oggi, 21 gennaio alle 18.30, ci ritroveremo di fronte al portone del Duomo di Milano per brindare con chi vorrà venire a questo successo, parziale, ma che comunque dà la speranza a Peltier di vivere serenamente la sua vecchiaia fuori dal carcere”.
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Leonard Peltier: dopo 46 anni di carcere, a Milano come altrove, si chiede la sua libertà
E’ il 6 Febbraio 1976 quando Leonard Peltier entra in carcere. Oggi, 6 Febbraio 2022, 46 anni dopo, Leonard Peltier è ancora in carcere. In questi giorni sono rimbalzati tanti appuntamenti in tutto il mondo: Parigi, Lipsia, Francoforte, Amburgo, Vienna, Düsseldorf, Berlino per parlare solo dell’Europa, e poi negli Usa. Tutti e tutte a ricordare che Leonard Peltier va liberato, che è ora di mettere fine a questa vergogna, che quest’uomo di 77 anni non deve morire in carcere ma fra la sua gente, vicino ai suoi cari, nella sua terra, nella sua casa.
Milano è stata presente ancora una volta, stavolta in piazza Scala, sotto un monumento conosciuto in tutto il mondo, a gridare l’indignazione di decine di attivisti che si sono ritrovati, come altre volte avevano fatto sotto il consolato Usa o in piazza Duomo. Grazie come sempre all’inossidabile presenza degli Ottoni a Scoppio, che proprio per dei fatti avvenuti in piazza Scala hanno visto incriminare due dei loro, per poi essere assolti dopo un processo costruito su assurde supposizioni.
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