Forniamo armi agli ucraini che vengono usate dalla NATO per colpire la Russia in profondità ben sapendo di esporre il Paese intero a legittime ritorsioni russe
L’attacco di un drone ucraino ha colpito l’altro ieri un deposito di gas liquefatto causando un enorme incendio nella regione russa del Tatarstan presso lo stabilimento Orgsintez di Kazan in Russia.
I media russi hanno riportato le immagini di un’enorme colonna di fumo nei pressi della città di Kazan.
L’Ucraina afferma di aver colpito obiettivi militari fino a 1.100 chilometri di distanza, prendendo di mira strutture belliche ed industriali nonché depositi petroliferi, nelle regioni di Bryansk, Saratov, Tula e nella Repubblica del Tatarstan. In particolare, sono stati attaccati il deposito di prodotti petroliferi Kombinat Krystal a Engels e l’aeroporto Engels-2, base dei cacciabombardieri russi. Inoltre, è stato colpito lo stabilimento chimico di Bryansk a Seltso, dove si producono munizioni e componenti per missili da crociera. Sono stati usati 200 droni a lungo raggio e 5 missili Atacms.
Colpita l’infrastruttura dell’aeroporto militare Engels-2 nella regione di Saratov dove stazionano gli aerei Tu-95MS e Tu-160 della 22nd Heavy Bomber Air Division.
Terrorismo energetico
La Russia ha recentemente denunciato l’attacco ucraino con nove droni aerei contro una stazione di compressione del gasdotto Turkstream, con l’obiettivo di interrompere le forniture di gas ai paesi europei. L’attacco è stato definito dalla Russia un atto di “terrorismo energetico“. I danni lievi non hanno compromesso la funzionalità del gasdotto. La Russia sostiene, a ragione, che gli Stati Uniti traggono beneficio da tali azioni, aumentando le loro forniture di gas liquefatto all’Europa a prezzi elevati. Il gasdotto Turkstream è cruciale per l’Europa, specialmente dopo il sabotaggio del Nord Stream e l’interruzione del transito del gas attraverso l’Ucraina. Fonti ucraine hanno riferito che gli attacchi ai gasdotti Turkish Stream e Blue Stream (trasporta gas naturale dalla Russia alla Turchia, attraverso il Mar Nero) si intensificheranno. Come è noto eventi di questa portata scatenano le scommesse al rialzo sui mercati finanziari speculativi che determinano un’inflazione speculativa delle quotazioni che si aggiunge all’impennata dei prezzi causata dalla diminuzione dell’offerta.
I continui attacchi in profondità, con strumenti ed armi occidentali, sono realizzati con la attiva assistenza dei paesi NATO. La nuova dottrina nucleare russa prevede la possibilità che la Federazione Russa eserciti una sua risposta anche nucleare verso i paesi NATO coinvolti. Il missile Oreshnik russo, recentemente testato su una fabbrica militare ucraina, armato con testate convenzionali, ipersonico (10-12 mach), a testate multiple, non è intercettabile dalle difese militari europee. Esso ha gittata tale da raggiungere e colpire qualsiasi installazione militare, centro di produzione bellica o città, nello spazio europeo. Si tratta di missili a testata duale, convenzionale e nucleare. Rispetto ad essi tutti i paesi europei risultano esposti senza difesa, eppure è in corso la rimozione collettiva di questo stato di cose. Ci si continua a fidare del fatto che i russi continueranno a limitarsi a confinare le loro reazioni agli attacchi della NATO entro i confini ucraini. Fino a quando?
Anche l’Italia predica male e razzola peggio…
L’11 gennaio 2025, a Kiev, c’è stato un incontro tra il viceministro della difesa dell’Ucraina, Anatoliy Klochko, e una delegazione dell’Agenzia Industrie Difesa (AID)(1). L’incontro si è concentrato sull’utilizzo dei fondi derivanti dai beni russi congelati per acquisire sistemi di difesa aerea e munizionamento prodotti in Italia. Il program manager di AID, Marcello Mele, ha assicurato l’intenzione di rafforzare la collaborazione con l’Ucraina, garantendo anche l’uso di fondi UE. [Zelensky a Rainews24: “La presidenza italiana G7 ha sbloccato i fondi dei beni russi congelati”].
Le due delegazioni hanno discusso anche la possibilità di creare progetti militari-industriali congiunti. Il tutto coerentemente con l’accordo decennale in dieci punti e venti articoli con il quale la Meloni, un’anno fa, ha impegnato l’Italia a così lunga scadenza senza nemmeno consultare il Parlamento…
In particolare è stato espresso da parte ucraina grande interesse per ulteriori batterie del sistema missilistico terra-aria SAMP-T (1) una produzione del consorzio europeo Eurosam (MBDA Italia/Leonardo SpA – MBDA Francia), progettato per controllare lo spazio aereo e l’intercettazione missilistica. Sistemi di difesa aerea anti-missile SkyGuard Aspide e Spada rispettivamente a corto e medio raggio e il sistema missilistico Storm Shadow.
Il 9 gennaio 2025, il ministro della difesa italiano Guido Crosetto ha incontrato l’omologo ucraino Rustem Umerov a Ramstein. Al centro dei colloqui, ulteriori forniture militari italiane di sistemi missilistici e munizioni, nonché co-produzioni militari italo-ucraine. Rustem Umerov ha sottolineato l’importanza della produzione congiunta di sistemi di difesa e missili per rispondere alle esigenze di entrambi i paesi. Ha anche richiesto mezzi corazzati e veicoli da combattimento. Crosetto ha ribadito il supporto di Roma per la lotta dell’Ucraina per la sopravvivenza e la difesa della propria sovranità, auspicando ipocritamente la pace mentre sa benissimo che queste scelte, a favore solo di chi investe nella produzione bellica, espongono tragicamente il Paese non solo al declino economico (i costi crescenti dell’energia hanno causato un calo della produzione industriale che dura ormai da due anni) con tutte le sue tragiche conseguenze sull’occupazione, ma anche alla possibilità di essere direttamente coinvolti in un’escalation in cui rischiamo di diventare oggetto di legittimissime ritorsioni militari da parte russa.
(1) L’Ucraina ha già ricevuto una batteria di SAMP-T nel maggio 2023, e un secondo sistema è stato consegnato alla fine del 2024.
(2) L’Agenzia Industrie Difesa (AID) è un ente pubblico italiano vigilato dal Ministero della Difesa. È stata istituita nel 2001 con l’obiettivo di gestire con approccio industriale e commerciale le unità produttive affidatele, contribuendo alla riorganizzazione dell’area tecnico-industriale del Ministero della Difesa.
L’AID gestisce, tra l’altro, unità produttive attive nella produzione di munizioni e prodotti esplosivi, offre servizi di dematerializzazione documentale, digitalizzando archivi cartacei.
Promuove tecnologie come i mini-reattori nucleari modulari (SMRs). Aderisce, infatti, alla European Industrial Alliance on SMRs per promuovere la cooperazione e l’innovazione nel settore della produzione di energia nucleare.
Il ruolo dell’AID è quello di fornitore privilegiato del Ministero della Difesa.
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