![Franco Piperno e Toni Negri](https://www.sovranitapopolare.org/wp-content/uploads/2025/01/Franco-Piperno-e-Toni-Negri.jpg)
di Pietro Mazzucca
Nato a Catanzaro il 5 gennaio 1943, da una famiglia ebraica, dopo aver insegnato a lungo a Roma, anche alla Sapienza, era tornato in Calabria, dove aveva avuto un’esperienza anche come assessore con il socialista Giacomo Mancini come sindaco. Malato da tempo, era ricoverato all’Inrca di Cosenza. Franco Piperno è stato docente universitario, saggista e attivista politico, esponente storico della sinistra extraparlamentare italiana.
Franco Piperno, nome che ai più giovani non dirà nulla ma che è stato un protagonista di quegli anni bellissimi e folli, perché tragici che sono stati i Settanta. Professore di Fisica e fondatore di Potere Operaio insieme a Toni Negri, faceva parte di quella che, ritengo una deriva del marxismo che fu l’operaismo.
Franco Piperno fu anche coinvolto in alcune inchieste giudiziarie, tra cui quella denominata del “7 aprile“, iniziata nel 1979, quando vennero arrestate decine di persone tra intellettuali, docenti universitari, giornalisti e militanti considerati vicini alla formazione di sinistra extraparlamentare Autonomia Operaia, nata in parte dalle ceneri di Potere Operaio. Tutti accusati di aver sostenuto, ispirato e in parte diretto vari atti di eversione e atti di terrorismo oltre alcune operazioni delle Brigate Rosse. Nel 1979 Piperno fuggì in Francia per usufruire della “dottrina Mitterrand” (I francesi si sono sempre distinti per atti contro l’Italia, ma non si deve dire) e sfuggire all’arresto. Piperno venne condannato a due anni di reclusione per partecipazione ad associazione sovversiva, condanna poi finita in prescrizione.
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Mi sovviene immediatamente alla mente l’etichetta di cattivo maestro che gli è rimasta appiccata per tutta la vita e quella frase sulla «geometrica potenza» dispiegata dalle Brigate Rosse in via Fani, che fa il paio con quella sulla «terribile bellezza» del 12 marzo 1977, quando il centro di Roma venne messo a ferro e fuoco dagli autonomi….Un uomo, un intellettuale o anche altro rappresentava il prof. Franco Piperno che insegnava alla Università di Cosenza quando Andreatta, non ancora ministro era Rettore. Si Andreatta quello del divorzio tra il ministero del tesoro e la Banca D’Italia, senza passare dal parlamento, che nel 1980 diede inizio al processo di svendita degli asset pubblici italiani, che poi Prodi ha perfezionato. Una lunga pagina buia della storia italica, sulla quale incombono diversi segreti di Stato, e molti documenti pubblicati con le solite omissis, come dire facciamo ciò che vogliamo, ma il “popolo sovrano” (di cosa) non deve sapere. I protagonisti, si stanno spegnendo e il velo rimane.
Si fece il carcere, per il folle Teorema Calogero che fu la prima grossa invasione della magistratura nel campo della politica, fuggì in Canada per poi tornare e scontare la pena residua e nella sua seconda vita fu anche Assessore alla Cultura a Cosenza, città dove viveva. É rimasto per sempre incollato ad alcune frasi che rivelavano un malinteso senso estetico come quando parlò di “geometrica potenza” dopo la strage di Via Fani, della “terribile bellezza “ dopo i feroci scontri a Roma il 12 marzo 1977 quando gli Autonomi provocarono ingenti danni a Roma dopo la morte di Lorusso a Bologna e parlò di “moralità “ delle Brigate Rosse. Fu il suo però uno dei tentativi più seri di liberare Moro, nei giorni di maggio del 1978 e ci era anche riuscito se…la storia della repubblica italiana dal 1943 al 9 maggio 1978 la racconto con dovizia di particolari e documenti nel mio saggio “E MI SVEGLIAI IL 9 MAGGIO 1978”. Fu di certo, una personalità complessa, ma è uno dei pochi (BR?) che hanno comunque pagato almeno quello che non fu prescrizione, il debito con la giustizia. Ha detto tutto quello che sapeva? Lo dubito fortemente, certi accadimenti, non sono certo frutto di un commando, peraltro manco bene addestrato e dunque? Lo Stato sopra lo Stato?
Sono giorni strani questi, di morti che sono stati a loro modo protagonisti della storia d’Italia. Piperno è stato uomo che ha tanto fatto, tanto sbagliato ma che era un uomo vero, con molte ombre ma anche luce.
Gli anni di piombo, sono ancora atti di cronaca, che per essere definitivamente consacrati alla Storia, dovrebbero essere chiariti, e non filtrati. Ma questo è solo un pio ingenuo sogno
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