Spettabili Autorità, Egregi giornalisti, Rappresentanti Sindacali, Gerarchie ecclesiastiche,
ALLA CORTESE ATTENZIONE
ISTITUZIONI ITALIANE
Presidente della Repubblica Italiana
Presidente del Senato della Repubblica
Presidente della Camera dei Deputati
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidente della Corte Costituzionale
Consiglio Superiore della Magistratura
Presidente della Corte dei Conti
Governatore della Banca d’Italia
Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
CAPIGRUPPO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Fratelli d’Italia: gruppo.fratelliditalia@camera.it
Partito Democratico: gruppo.pd@camera.it
Lega: gruppo.lega@camera.it
Movimento 5 Stelle: gruppo.movimento5stelle@camera.it
Forza Italia: gruppo.forzaitalia@camera.it
Italia Viva: gruppo.italiaviva@camera.it
Gruppo Misto: gruppo.misto@camera.it
CAPIGRUPPO AL SENATO DELLA REPUBBLICA
Fratelli d’Italia: gruppo.fratelliditalia@senato.it
Partito Democratico: gruppo.pd@senato.it
Lega: gruppo.lega@senato.it
Movimento 5 Stelle: gruppo.movimento5stelle@senato.it
Forza Italia: gruppo.forzaitalia@senato.it
Italia Viva: gruppo.italiaviva@senato.it
Gruppo Misto: gruppo.misto@senato.it
PRESIDENTI DELLE REGIONI ITALIANE
Regione Abruzzo: presidenza@pec.regione.abruzzo.it
Regione Basilicata: presidente.giunta@cert.regione.basilicata.it
Regione Calabria: presidente@pec.regione.calabria.it
Regione Campania: urp@pec.regione.campania.it
Regione Emilia-Romagna: segreteriapresidente@postacert.regione.emilia-romagna.it
Regione Friuli Venezia Giulia: presidente@regione.fvg.it
Regione Lazio: protocollo@pec.regione.lazio.it
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Regione Lombardia: presidenza@pec.regione.lombardia.it
Regione Marche: protocollo@pec.regione.marche.it
Regione Molise: protocollo@pec.regione.molise.it
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Regione Puglia: capogabinetto.presidente.regione@pec.rupar.puglia.it
Regione Sardegna: presidenza@pec.regione.sardegna.it
Regione Sicilia: presidente@certmail.regione.sicilia.it
Regione Toscana: regionetoscana@postacert.toscana.it
Regione Trentino – Alto Adige: consiglio@pec.consiglio.regione.taa.it
Regione Umbria: regione.giunta@postacert.umbria.it
Regione Valle d’Aosta: gabinetto_presidenza@pec.regione.vda.it
Regione Veneto: protocollo.generale@pec.regione.veneto.it
PRESIDENTE DELL’ANCI
(Con preghiera di diffusione presso i Sindaci italiani)
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Fratelli d’Italia (FdI) – Giorgia Meloni: info@fratelli-italia.it
Partito Democratico (PD) – Elly Schlein: segreteria.nazionale@partitodemocratico.it
Lega – Matteo Salvini: segreteria@leganord.org
Movimento 5 Stelle (M5S) – Giuseppe Conte: info@movimento5stelle.it
Forza Italia (FI) – Antonio Tajani: forzaitalia@forzaitalia.it
Azione – Carlo Calenda: info@azione.it
Italia Viva – Matteo Renzi: info@italiaviva.it
Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) – A. Bonelli – N. Fratoianni: info@verdisinistra.it
Noi Moderati – Maurizio Lupi: info@noimoderati.it
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PERSONALITÀ
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On. Luciano Rossi: lucianorossi@lucianorossi.it
Prof. Massimo Cacciari: cacciari.massimo@unisr.it
Dott.ssa Alessandra Ghisleri: info@euromediaresearch.it
chi vi scrive è un cittadino, un membro del Popolo, di quel Popolo che il primo articolo della nostra Costituzione riconosce come la massima carica istituzionale.
A voi che rappresentate il nostro Paese vorrei rivolgere un appello: l’Italia ha oggi bisogno di voi più che mai.
Innanzi alle sfide del nostro tempo siamo ormai giunti a un bivio: o risaliamo tutti insieme come popolo, o rischiamo di sprofondare nell’oblio della storia, trascinandoci dietro tutti, comprese le nuove generazioni, le nostre figlie e i nostri figli, che incolpevoli, si affacciano ora sul proscenio della società.
L’Italia ha bisogno di noi, di ognuno di noi come Popolo unito ai suoi Rappresentati; è dunque essenziale aprire fra noi un dialogo che tutti si attendono, in cui ognuno spera e che da troppo tempo abbiamo abbandonato in nome del cinismo della politica che si è fatta solo potere e non più aspirazione comune.
Dobbiamo usare, almeno fra noi cittadini di questa Repubblica, un linguaggio di verità, affinché il nostro parlare sia chiaro e non ambiguo, che il sì sia sì e il no sia no, perché – come Matteo (5,37) insegna – il di più viene dal Maligno.
Le nostre istituzioni, frutto della resistenza e di una visione democratica, appaiono ormai imbrigliate da forze potenti e dunque non più in grado di rispondere pienamente alle sfide attuali. Dovremmo reinventarle, poiché così come sono non bastano. Ricordiamoci che una scelta esiste sempre e tutti noi abbiamo il dovere di riflettere, cercarla e perseguirla con determinazione.
Per poter alzare lo sguardo verso un futuro migliore al quale aneliamo, dobbiamo, con scienza e coscienza, interrogarci su cosa non sia andato nella direzione giusta, verso quella che i nostri Padri Costituenti avevano tracciato e che noi, con enormi responsabilità politiche e personali, abbiamo smarrito.
Come tutti sanno per ottenere buone risposte, si devono porre le giuste domande e forse rispondendo con sincerità a queste, potremo ritrovare la comune via verso la concordia, lo sviluppo e il benessere di tutti. Per questa ragione mi sono permesso di elencare una serie di perché, che ritengo assai utili come premessa alla ricerca della comune soluzione ai problemi della nostra cara Italia. Se quanto premesso è vero, chiediamoci per quale ragione quello che osserviamo è potuto accadere. Io vi propongo questo esercizio, pregandovi di leggere i punti seguenti, anteponendo a ciascuna frase l’avverbio “Perché”:
1. … il debito pubblico sfiora i 3.000 mld?
2. … abbiamo 3/4 milioni di disoccupati effettivi?
3. … 5/6 milioni di famiglie sono indigenti?
4. … 5/6 milioni di persone rinunciano a curarsi?
5. … 7/8 milioni di pensionati sono poveri o semi poveri?
6. … le pensioni di invalidità sono a livello di una vera e propria vergogna?
7. … la pressione fiscale complessiva è insopportabile?
8. … centinaia di migliaia di imprese sono chiuse, fallite o sul punto di chiudere o fallire?
9. … migliaia di imprese delocalizzano o hanno recentemente delocalizzato?
10. … migliaia di migliaia di giovani se ne sono andati dall’Italia e continuano ad andarsene?
11. … migliaia e migliaia di pensionati se ne sono andati dall’Italia e continuano ad andarsene?
12. … i fiumi esondano troppo spesso con danni ingenti e vittime?
13. … gli alberi cadono non solo per eventi eccezionali?
14. … le strade sono perlopiù dissestate e dunque causano vittime?
15. … le montagne vengono giù o bruciano?
16. … gli acquedotti hanno perdite che vanno dal 20 al 60%? (che bello! possiamo dire che fanno acqua da tutte le parti);
17. … la situazione carceraria versa in condizioni disumane?
18. … paghiamo 80 miliardi di euro all’anno di soli interessi sul debito pubblico?
19. … sono stati svenduti – e continuano a svendersi – marchi e aziende strategiche ad investitori esteri?
20. … le Regioni e i Comuni aggiornano continuamente al rialzo il costo dei servizi?
21. … le prestazioni sanitarie vengono erogate spesso con oltre un anno di ritardo?
22. … la sanità è carente di impianti e servizi fondamentali?
23. … la burocrazia è divenuta infinita?
24. … risultano inevasi centinaia di decreti attuativi?
25. … la pubblica amministrazione non paga i suoi debiti con le imprese per un importo complessivo superiore ai 50 miliardi di euro?
26. … le banche proteggono solitamente i potenti a scapito del cittadino comune?
27. … le scuole sono fatiscenti ed in generale malfunzionanti?
28. … le ricostruzioni post-terremoto sono, per oltre il 90%, gestite in modo orrendo con ingiustificati ritardi uniti a una corruzione dilagante?
29. … delinquere in Italia (migranti e non) “conviene” anziché condurre solo nelle patrie galere?
30. … la legge NON è uguale per tutti?
31. … la magistratura si macchia di ripetuti episodi forse criminali che gridano vendetta violando ripetutamente la Costituzione?
32. … le alte gerarchie ecclesiastiche cattoliche parlano anche troppo senza mai suggerire soluzioni concrete?
33. … c’è un inquinamento generalizzato dell’ambiente?
34. … milioni di famiglie non arrivano a fine mese?
35. … la Consulta è sempre a maggioranza di “sinistra” ed è quasi sempre presieduta dal più anziano anziché dal più meritevole? (Forse per una questione di calcolo pensionistico … che bell’esempio!)
36. … lo Stato (istituzione) ruba di brutto ai cittadini più deboli, mentre ai comuni cittadini non è perdonato nemmeno qualche peccato veniale, magari commesso per necessità?
37. … i magistrati e i giudici coinvolti nel caso Tortora hanno fatto carriera nonostante gli errori commessi? Questo episodio, uno dei più gravi e dolorosi della storia giudiziaria italiana, ha lasciato in me – che ho superato le 82 primavere – una ferita profonda.
38. … i piccoli comuni e le periferie delle città sono in balia di organizzazioni criminali dedite al pizzo, allo spaccio? Sarebbe il caso, forse, di occuparne qualcuno “manu militari”.
39. … siamo inondati di droga (assassina) che entra impunemente in Italia senza che i nostri apparati di sicurezza la intercettino efficacemente?
40. … ci sono così tanti suicidi nelle carceri?
41. … ci sono così tanti suicidi tra gli imprenditori onesti, che sono tartassati ed abbandonati?
42. … ci sono così tante morti sul lavoro?
43. … quando arrivano le crisi economiche vere (o pilotate) i più indifesi sono sempre i poveri che di conseguenza pagano sempre di più?
44. … i costi energetici in Italia sono i più elevati rispetto agli altri paesi europei?
45. … ci sono 80/100 mila senza tetto nel nostro paese? Che bel paese!
46. … tra votanti e non siamo ormai al fifty-fifty?
47. … le retribuzioni per varie fasce di lavoratori sono insufficienti per un decente tenore di vita?
48. … nessuno evidenzia che non solo ci sono “pistole fumanti”, ma anche “cannoni fumanti” e addirittura “ordigni più letali”?
49. … la ricerca scientifica è così dimenticata?
I molti “perché” elencati conducono ad una sintesi di una sola parola: denatalità, che si spera non sia irreversibile.
Ci sarebbero certamente altri “perché” da scrivere, ma credo che quelli elencati siano sufficienti.
A questo punto della missiva ritengo ragionevole che ognuno di voi si stia chiedendo “chi sia mai costui” che interroga tutte le autorità con apparente supponenza?
Per una parziale risposta a questo interrogativo, vi allego due lettere;
a. la prima concerne la mia partecipazione ad un progetto di notevole rilevanza industriale;
b. la seconda è dell’Istituto di credito nel quale ho lavorato per circa trent’anni. In questo Istituto, fin dagli albori dell’informatica contemporanea, sono stato colui che ha creato il sistema informativo e ne è stato il responsabile, fino al pensionamento. Ho seguito l’intero sviluppo del sistema informativo dagli anni ’60 fino ai metà degli anni ‘90, con tutte le implementazioni del caso che, come capirete, sono state notevoli.
Avendo avuto responsabilità in un settore delicato e importante della vita economica – naturalmente tenuto conto delle dimensioni locali della cassa di risparmio in cui lavoravo – e posso testimoniare con dovizia di particolari: quanto si rubava, come si rubava e perché si rubava; infatti, una delle mie responsabilità, nell’istituto bancario in parola, era quella di definire le procedure informatizzate, le quali non erano sempre troppo trasparenti, dunque posso ben dire, insieme a voi, che: “abbiamo sperperato, dilapidato, dissipato, rubato e fatto rubare, centinaia di migliaia di miliardi delle vecchie lire e con l’avvento dell’euro ulteriori centinaia di miliardi”.
Chiarito quanto sopra, torniamo al merito di questa lettera.
Quanto finora esposto non può essere considerato fine a sé stesso, cioè un esercizio puramente teorico, no, io vorrei spingermi ancor più in là, fino ad avanzare delle proposte.
A partire dalla metà degli anni ’70 e negli anni successivi, si è consentito – ne sono testimone diretto, pur tenendo conto della dimensione pressoché locale del “mio” istituto di credito – a grandi mandrie di buoi di uscire dalle stalle dirigendosi verso immense praterie, simili alle pampas.
Ritengo opportuno suggerire si adottino provvedimenti che permettano di recuperare almeno il 15/20% di quelle mandrie – che corrispondono a circa 350-400 mld euro – un obiettivo che considero ragionevole, tuttavia non si pensi neanche lontanamente ad istituire una nuova patrimoniale!
Per ognuno c’è un prima e un dopo. Il mio prima consta di 83 primavere, il mio dopo sarà inevitabilmente breve. Al tramonto della vita non si può mentire a nessuno, né tacere.
Non vorrei, dunque, finire fra gli ignavi dell’Antinferno dantesco, una condizione tanto miserabile da essere invisa persino ai dannati traghettati da Caron Dimonio verso quell’Inferno, dove, al sommo di una porta, è scritto: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate’”.
Se le domande sopra esposte sono state da voi considerate come fondate, visto il dissesto delle finanze pubbliche nel nostro Paese dovuto a quanto già prima affermato, alcuni provvedimenti debbono essere urgentemente messi in atto.
Cari rappresentati delle istituzioni, politici, giornalisti, storici, politologi, magistrati, alte gerarchie ecclesiastiche, economisti, opinionisti, sociologi, scrittori, filosofi, analisti e intellettuali, cosa vogliamo fare? Si ritiene utile o meno “sviscerare” queste domande e cercare soluzioni?
Se vorrete, gentilmente, interloquire con me (e dintorni) su queste questioni, fatevi vivi e se lo farete, vi avverto fin da subito che non sarà una “passeggiata”, tanti e tali sono gli argomenti da affrontare.
Cordialità e buon anno nuovo.
Spoleto, 31 dicembre 2024
Mario Menconi
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Telefono: 389 034 88 48
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P.S.
Il documento è stato inviato solo ora, alla luce della legge di bilancio, per non interferire con il suo iter parlamentare.
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