Nella peggiore delle ipotesi…

Come comportarsi nel the day after

Nucleare in Svizzera

Si spera non sia necessario ma nel caso in cui malauguratamente accadesse e avessimo la fortuna di trovarci a distanza sufficientemente grande dall’evento, sapere come comportarsi the day after potrebbe fare la differenza, soprattutto se ci siamo organizzati the day before… Ovviamente nel caso di un conflitto nucleare globale, l’inverno nucleare (1) che ne seguirebbe renderebbe enormemente più complicate le speranze di sopravvivenza di chiunque, ovunque…

Presentiamo un “Vademecum di difesa e comportamento in caso di ordigno/incidente atomico” a cura dell’Ing. Adriano Marin e dell’Associazione Bolgan – Studi e Salute

di Francesco Cappello

Il Vademecum (1) a cura dell’Ing. Adriano Marin e della dott.ssa Loretta Bolgan si propone quale guida completa e dettagliata per affrontare un’emergenza nucleare in caso di contaminazione ambientale e/o di conflitto nucleare. Esso è scaricabile presso il sito della dott.ssa Bolgan.
Si tratta di un’integrazione alle raccomandazioni ufficiali con il solo scopo di “salvare più vite umane possibili”. L’Associazione Bolgan – Studi e Salute vi ha dedicato un corso formativo. A seguire una schematica presentazione.

 

Esso copre gli effetti delle esplosioni nucleari, le procedure di decontaminazione, la gestione della sopravvivenza a breve e medio termine, e fornisce consigli su cibo, acqua e protezione personale. Vengono inclusi link a risorse esterne, simulazioni online e una bibliografia di studi scientifici pertinenti. Infine, si offrono consigli su equipaggiamento utile, come contatori Geiger e potabilizzatori d’acqua.

Ovviamente la possibilità di sopravvivenza è inversamente proporzionale alla distanza dalla detonazione nucleare. In altre parole, più si è vicini all’epicentro, minori sono le chance di sopravvivenza. Non c’è alcuna speranza di sopravvivenza per chi si trova nel raggio d’azione diretto dell’esplosione, nemmeno all’interno di un rifugio antiatomico. Il fallout radioattivo, costituito da polveri contaminate, può estendersi per centinaia di chilometri e rappresenta un pericolo anche a distanza. Le raccomandazioni dell’OMS per proteggersi da un’esplosione nucleare si concentrano su azioni da intraprendere in base alla propria posizione (all’interno o all’esterno) al momento dell’evento.
È essenziale trovare, nel minor tempo possibile, un rifugio il più lontano possibile dall’esplosione, idealmente in un seminterrato, e sigillare porte e finestre per proteggersi dal fallout.

Il vademecum si presenta come un complemento alle direttive ufficiali, offrendo un’analisi più dettagliata e pratica su come affrontare un’emergenza nucleare. L’obiettivo è quello di fornire alla popolazione gli strumenti per aumentare le probabilità di sopravvivenza e gestire le complesse sfide del post-esplosione.

Decontaminazione. Ecco le azioni concrete, ai fini di un efficace decontaminazione, in caso di contatto con materiale radioattivo. Viene suggerito l’utilizzo di acido citrico come agente chelante, in grado di legare i radioisotopi presenti nell’organismo e facilitarne l’espulsione. Viene descritta una procedura specifica per la decontaminazione della pelle, che prevede l’uso di una soluzione a base di acido citrico e sapone, da applicare con un’energica frizione su tutto il corpo, inclusi i capelli, per almeno 5 minuti prima di una doccia calda abbondante.
Nella protezione dalle radiazioni lo ioduro di potassio (che non è un agente decontaminante) è specifico per la tiroide. Esso funziona saturando la tiroide con iodio stabile, impedendo così l’assorbimento dello iodio radioattivo (in particolare lo iodio 131) che potrebbe essere presente nell’ambiente in seguito ad un’esplosione nucleare.

Per gli indumenti contaminati, il Vademecum raccomanda un lavaggio ad alta temperatura con abbondante detersivo. In generale, i rifiuti contaminati da materiale radioattivo vanno raccolti separatamente in sacchi di plastica robusti ed etichettati con il simbolo radioattivo e allontanati dall’abitazione.

Il Tempo è un fattore cruciale. La permanenza in un rifugio per almeno 4 settimane è considerata essenziale per permettere una significativa diminuzione della radioattività dello iodio 131, il cui tempo di dimezzamento è di circa 8 giorni. Inoltre, viene evidenziato come la maggior parte del fallout radioattivo perda gran parte della sua pericolosità dopo circa 48 ore, attenuandosi del 97-98%.

Gestione di Acqua e Cibo. La gestione di acqua e cibo diventa cruciale per la sopravvivenza. Il Vademecum raccomanda di bere solo acqua in bottiglia o purificata con filtri a zeolite e/o a resine a scambio ionico, specifici per la potabilizzazione. Si sconsiglia vivamente il consumo di cibo fresco locale, a meno che non fosse stato al riparo prima dell’esplosione. Vengono fornite indicazioni precise anche riguardo all’alimentazione, con una lista di alimenti a lunga conservazione, come pasta, scatolame, olio, cioccolato e frutta secca, adatti ad un’emergenza nucleare.

Gestione dell’agricoltura. Vengono fornite indicazioni su come gestire l’agricoltura in zone contaminate da radiazioni, offrendo consigli sulla scelta di colture resistenti e sulla decontaminazione dei prodotti.

Sopravvivenza. Il Vademecum arricchisce le direttive ufficiali con una serie di suggerimenti pratici per affrontare le sfide del post-esplosione. Tra questi, la raccomandazione di tagliare i capelli a zero per evitare l’accumulo di radioisotopi, l’utilizzo del WC come latrina a secco per prevenire la contaminazione dell’acqua, e l’importanza di dotarsi di un contatore Geiger per monitorare i livelli di radiazione. Vengono forniti anche suggerimenti sull’uso di pannelli solari portatili per generare energia elettrica, sull’utilizzo di filtri per l’acqua e sulla protezione dei dati digitali.

Igiene. Viene sottolineata l’importanza di mantenere un alto livello di igiene per prevenire infezioni e malattie in un ambiente post-esplosione. A tal fine, viene raccomandato di avere una scorta d’acqua sufficiente per lavarsi per almeno 45 giorni, di utilizzare salviette umidificate per la pulizia personale in caso di scarsità d’acqua e di lavare accuratamente gli asciugamani ad alta temperatura dopo ogni utilizzo.

Oltre l’Emergenza. L’impatto psicologico sulle popolazioni di un’emergenza nucleare può essere devastante. Si sottolinea come paura e panico possano portare a comportamenti irrazionali e dannosi. Si incoraggiano quindi l’altruismo e la solidarietà quali strumenti essenziali per affrontare la crisi e ricostruire una funzionalità pur minimale della comunità.

Approfondimenti Scientifici. Radiazioni e Protezione. Il Vademecum offre anche un approfondimento scientifico sui diversi tipi di radiazione (alfa, beta, gamma, neutronica) e sui loro effetti sul corpo umano(3). Descrive le caratteristiche di penetrazione di ciascun tipo di radiazione e i metodi di protezione più efficaci. Inoltre, fornisce informazioni dettagliate sui tempi di dimezzamento di diversi radioisotopi, aiutando a comprendere la dinamica del decadimento radioattivo e la progressiva diminuzione della pericolosità.

Vestiario e Dispositivi. A differenza delle direttive ufficiali, vengono forniti esempi concreti di vestiario e dispositivi di protezione individuale da utilizzare in caso di contaminazione radioattiva che comprendono tute in Tyvek, maschere facciali complete di filtri P3 e guanti in nitrile come strumenti essenziali per ridurre al minimo il contatto con le sostanze radioattive.

Un esempio. La base USA di Sigonella in Sicilia
Il documento, a pag. 5, presenta un esempio di simulazione dell’effetto di un ordigno atomico su un territorio specifico: Sigonella in Sicilia. Questa simulazione utilizza la simulazione online NUKEMAP, che permette di visualizzare gli effetti di un’esplosione nucleare su una mappa geografica. L’esempio di Sigonella utilizza un’esplosione superficiale di 1 megaton (circa 67 bombe di Hiroshima), illustrando i raggi di diversi effetti come la palla di fuoco, i danni da esplosione, la radiazione termica e il fallout radioattivo. Vengono forniti dettagli specifici sulle distanze e le aree interessate da ciascun effetto.

Prepariamoci anche per il peggio ma dovremmo preventivamente trovare il modo di detronizzare qualsiasi politico e quadro dirigente guerrafondaio nazionale ed europeo. Questa la vera igiene che dovremmo saper mettere in atto prima che sia troppo tardi.
Fare presto e bene perché si muore diceva Danilo Dolci, uno dei miei amati maestri.

(1) Parleremo delle teorie scientifiche sull’inverno nucleare in un successivo articolo.
(3) Parleremo degli effetti delle radiazioni sul corpo umano in un successivo articolo.
(2)

Letture suggerite articolo “ma quale nucleare civile

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