UCRAINA. La Brigata Marina San Marco addestra in Italia le truppe di Kiev

Brigata San Marco

di Antonio Mazzeo

10 dicembre 2024. La Brigata Marina “San Marco” starebbe addestrando in Puglia le unità anfibie d’élite delle forze armate ucraine. Molto più che un’ipotesi dato che lo scorso anno l’Intendenza della Marina Militare di Brindisi ha affidato ad una società cooperativa piemontese i servizi di interpretariato e traduzione in lingua ucraina da svolgersi per un periodo di cinque anni presso le infrastrutture militari che ospitano i reparti del “San Marco”.

Nell’archivio online dello Stato Maggiore della Marina è consultabile il fascicolo n. 573/2023 relativo al bando di gara con oggetto “Servizio di interpretrariato simultaneo italo ucraino italiano-ucraino, connesso con le attività Amphibius Light Infantry Training (ALIT) a Brindisi nell’ambito della European Union Military Assistance Mission in support of Ukraine (EUMAM UA)”. (1)

Il verbale allegato, redatto il 23 ottobre 2023 dalla Commissione aggiudicatrice della gara, fornisce ulteriori particolari sui servizi e i costi delle attività a favore degli “ospiti” ucraini in addestramento in Italia. “La sottonotata Commissione, nominata in data 9 gennaio 2023 dalla Direzione di Intendenza Marina Militare di Brindisi, si è riunita con modalità da remoto per procedere all’apertura delle buste tecniche ed economiche delle ditte che hanno partecipato alla gara in oggetto pubblicata il 6 ottobre 2023 sul portale della pubblica amministrazione”, vi si legge. “Vista l’esigenza rappresentata dallo Stato Maggiore della Marina 8° Reparto Anfibio (12/09/2023), per una spesa complessiva di 140.000 euro IVA compresa necessaria per procedere con l’acquisizione di un servizio d’interpretariato simultaneo italiano-ucraino/ucraino-italiano; preso atto dell’offerta di 4 operatori economici e che il maggiore ribasso è stato quello di Eurostreet Società cooperativa (52,56%), il 16 ottobre 2023 la Commissione ha deliberato che l’offerta presentata venisse inviata al Battaglione Scuole “Caorle” per la congruità tecnico-economica”. Giudicata positivamente la proposta, la settimana dopo veniva formalmente affidato il contratto alla società di traduzioni di Biella, con scadenza prevista il 23 ottobre 2028. (2)

Top secret il numero dei militari ucraini che saranno addestrati alle operazioni anfibie e di sbarco dalla Brigata Marina “San Marco”, il reparto d’eccellenza della Marina italiana preposto alla “proiezione di forza dal mare”, all’interdizione marittima ed antipirateria in ambito internazionale e alla “difesa” delle installazioni navali. Molto probabilmente la formazione bellica dei marines dell’Ucraina è assicurata dagli istruttori del Battaglione “Caorle” (l’istituto addestrativo del “San Marco”), alcuni dei quali specializzatisi presso lo US Marine Corps. (3)

Come indicato dal bando di gara per l’affidamento delle traduzioni, le attività addestrative nel comprensorio brindisino vengono effettuate nell’ambito della Missione UE di assistenza militare all’Ucraina (EUMAM Ukraine), varata da Bruxelles dopo l’invasione russa del 22 febbraio 2022 con lo scopo di “rafforzare le capacità delle forze armate ucraine nella difesa dell’integrità territoriale dentro i confini riconosciuti internazionalmente e per scoraggiare e rispondere a possibili future offensive militari da parte della Russia e di altri potenziali aggressori”. (4)

Brigata San Marco

Nello specifico, EUMAM Ukraine sta fornendo – grazie al contributo dei reparti specializzati dei 24 membri dell’Unione europea – l’addestramento in tutti i settori di combattimento, compreso quello CBRN (chimico-batteriologico-radiologico-nucleare), dell’intelligence, delle telecomunicazioni e della manutenzione dei sistemi d’arma. “Gli Stati membri dell’Unione europea hanno offerto moduli addestrativi e personale e tutte le attività sono svolte in territorio UE”, spiega Bruxelles. “L’addestramento è supportato dalla fornitura alle forze armate ucraine di equipaggiamento per scopi letali e non letali, finanziato dall’European Peace Facility”. Ad oggi risultano spesi per EUMAM Ukraine 361 milioni di euro; 60.000 i militari ucraini già addestrati (le unità di 18 brigate), mentre altri 15.000 saranno addestrati entro la fine dell’inverno. (5)

Quella avviata dalla Brigata Marina “San Marco” non è la prima attività addestrativa in Italia per le unità militari ucraine impiegate nella guerra contro la Russia. Nel marzo 2023 un’inchiesta del Fatto Quotidiano rivelò che un contingente di venti uomini dell’esercito ucraino si stava addestrando presso il Comando Artiglieria Contraerei di Sabaudia (provincia di Latina). Le attività di formazione si sarebbero centrate in particolare sull’impiego del sistema missilistico SAMP-T, poi fornito dal governo italiano alle autorità di Kiev per la “difesa” contro gli attacchi aerei russi. (6) Il reparto di Sabaudia è alle dirette dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto di Verona e​ ha le sue unità dislocate in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio: tra esse c’è il 4° Reggimento Artiglieria Controaerei “Peschiera” di Mantova a cui è affidato l’uso delle quattro batterie di missili SAMP-T in dotazione all’Esercito.

Sviluppato a partire dai primi anni 2000 dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales, nell’ambito del programma di cooperazione militare-industriale italo-francese FSAF (Famiglia di Sistemi Superficie Aria), il SAMP-T è un sistema missilistico a media portata per il “contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio” e degli aeromobili a pilotaggio remoto. Fa uso del missile Aster 30, dotato di un raggio d’azione di 100 km per l’intercettazione di aerei e 25 km per quella dei missili. Le batterie sono costituite da lanciatori con un numero variabile da 8 a 48 missili. (7)

L’invio all’estero di specialisti dell’Aeronautica ucraina per l’addestramento sul SAMP-T era stato annunciato a inizio febbraio 2023 dal generale Nikolai Oleshuk, comandante delle forze aeree nazionali. L’alto ufficiale, in particolare, aveva ringraziato i governi di Italia e Francia per la decisione di fornire il sistema “per proteggere l’Ucraina dai missili russi e rafforzare la difesa aerea del Paese”, auspicando che gli specialisti “possano tornare in primavera in Ucraina non a mani vuote ma con conoscenze, abilità e lo stesso SAMP-T”. (8) In occasione del ciclo addestrativo a Sabaudia, la presenza in Italia dei militari ucraini ha trovato conferma in un “annuncio” di lavoro circolato sulle chat di professionisti del settore, in cui si spiegava che un non meglio precisato “ente statale” era alla ricerca “con urgenza” di 14 interpreti dall’italiano all’ucraino “da impiegare per un training militare da effettuare in Lazio e Toscana tra marzo e aprile 2023”. (9)

Il 12 luglio 2024 un servizio giornalistico di Viterbo Today.it, corredato da un video, ha rivelato che qualche mese prima si era svolta nel poligono di Monte Romano, nei pressi di Viterbo, un’esercitazione militare a cui avevano partecipato reparti di fanteria italiani ed ucraini. “Dalle immagini si vede che i militari si muovono su mezzi blindati Puma in uso all’Esercito; quando l’inquadratura si sposta, viene immortalato un soldato in mimetica con un patch che riporta il gruppo sanguigno e poi il nome in cirillico di un militare ucraino”, scriveva il giornalista Alberto Berlini. “Siamo nella Tuscia viterbese, non lontano dalla base militare di Monte Romano dove è di stanza l’80° Reggimento Roma. Il ministero della Difesa non ha immediatamente risposto a una richiesta di chiarimenti da parte di Today.it. Fonti dell’esercito spiegano che lo scorso maggio reclute ucraine hanno effettivamente partecipato a una tre giorni di combattimento simulato nell’ambito di un corso di addestramento di base tenuto dalla scuola di Fanteria di Cesano. Il tutto nell’ambito dell’operazione di assistenza militare europea all’Ucraina”. (10)

Dallo scorso mese di novembre è stato avviato in Italia anche un ciclo di attività formative dei funzionari dell’Amministrazione marittima dell’Ucraina in vista dell’ingresso del paese nella UE e nella NATO. La formazione è curata dalla Guardia Costiera italiana, in collaborazione con un Istituto Tecnico Superiore della Liguria.

Il programma è stato annunciato il 4 novembre dall’Ufficio comunicazione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, dopo la visita ufficiale in Italia di una delegazione dell’organo istituzionale marittimo di Kiev.  I funzionari ucraini sono stati ospiti dal 28 al 31 ottobre del Centro di formazione sicurezza della navigazione e trasporto marittimo “C.A. A. De Rubertis” di Genova, istituto specialistico del Corpo delle Capitanerie di porto preposto alla preparazione degli ufficiali e dei sottufficiali operanti nel campo della security marittima e portuale.

La formazione del personale ucraino avviene nell’ambito del progetto bilaterale finanziato dall’Unione Europea (1.500.000 euro) e denominato Institutional Support to the State Service for Maritime, Inland Waterway Transport and Shipping of Ukraine in the Implementation of the EU Acquis, Norms and Standards on Maritime Safety. Si tratta di un’iniziativa finalizzata a fornire supporto all’Ucraina nell’adeguamento delle proprie norme nazionali agli standard europei ed internazionali nel settore del trasporto marittimo.

Il progetto avrà una durata di 24 mesi: le attività vedono impegnati i centri di formazione delle Capitanerie di Porto di Genova e di Messina oltre ad esperti della Guardia Costiera provenienti da tutta la Penisola. I funzionari ucraini saranno formati nelle materie della sicurezza della navigazione, della ricerca e soccorso e monitoraggio del traffico, delle attività di controllo dello stato di approdo e di bandiera.

“Obiettivo centrale del programma è quello di assicurare l’implementazione degli obblighi internazionali dell’Ucraina nel settore del controllo dei porti e delle aree costiere, della formazione e dell’istruzione in campo navale, della protezione delle vite nelle acque del Mar Nero e del Mare di Azov”, si legge nel bando di gara predisposto dall’Unione europea. L’istituzione beneficiaria del progetto è l’Amministrazione dei servizi per il trasporto marittimo nelle acque dell’Ucraina (Shipping Administration), organo sotto il diretto controllo del Consiglio dei ministri della Repubblica di Ucraina.

“La cooperazione con l’Unione europea è un’opportunità senza precedenti per il nostro paese per sviluppare la sua industria navale, rendendola più sicura e più competitiva sul palcoscenico globale”, spiegano le autorità di Kiev. “Tra le nostre finalità c’è quella di rafforzare le capacità istituzionali nella cooperazione con la NATO e per accrescere il livello di competenza professionale dei funzionari civili e governativi nella preparazione di proposte per i programmi annuali nazionali sotto gli auspici della Commissione NATO-Ucraina e della Strategia di Comunicazione sull’integrazione Euro-Atlantica”. (11)

Dallo scoppio del conflitto con la Russia, oltre all’addestramento militare, l’Italia ha fornito nove pacchetti di aiuti militari alle forze armate ucraine, di cui però sono stati mantenuti del tutto segreti il valore, la quantità e le tipologie dei sistemi d’arma.

“Le autorità di Roma stanno per consegnare un altro sistema SAMP-T per rafforzare le capacità di difesa aerea per respingere gli attacchi missilistici russi”, rivela il governo ucraino. “Abbiamo ricevuto il primo sistema SAMP-T, anche noto come MAMBA, nel 2023. Questa batteria franco-italiana può tracciare dozzine di obiettivi ed intercettarne una decina simultaneamente, ed è anche l’unisco sistema di produzione europea in grado di intercettare missili balistici. Inoltre, l’Italia continua a contribuire alla Missione UE di assistenza militare (EUMAM) in Ucraina fornendo addestramento e moduli formativi. Allo stesso tempo, le forze armate italiane condurranno esercitazioni ad hoc e specializzate su base bilaterale in stretto coordinamento con EUMAM Ukraine e il Security Assistance Group for Ukraine. La Repubblica d’Italia continuerà a fornire addestramento, istruttori e attrezzature per rafforzare le agenzie istituzionali così come la Guardia Nazionale e il Servizio di controllo delle frontiere dell’Ucraina”. (12)

In vista del rafforzamento dei programmi di cooperazione militare tra Roma e Kiev, il 16 novembre 2023 una delegazione del ministero della Difesa e di cinque aziende italiane produttrici sistemi d’arma, guidata dal generale Luciano Portolano, si è recata in vista in Ucraina per incontrare i vertici del ministero delle Industrie strategiche nazionali. “Nel corso dell’incontro, la parte italiana ha espresso l’interesse nel cooperare nel campo dell’industria aerospaziale, della produzione di veicoli blindati, della protezione aerea, dello sminamento del territorio ucraino e nella condivisione di innovazioni tecnologiche”, riporta la rivista specializzata ucraina Militarnyi. “Il governo italiano sta stanziando fondi separati, una parte dei quali saranno impiegati per sviluppare innovazioni militari in Ucraina. Inoltre, istituti scientifici italiani saranno coinvolti nello sviluppo delle tecnologie ucraine”. Le cinque aziende in visita a Kiev erano Leonardo S.p.A., Fincantieri, Elettronica, Iveco Defense Vehicles e FAE Group S.p.A.”. (13)

Lo scorso 3 dicembre, a conclusione del vertice dei ministri degli Esteri dei paesi membri della NATO tenutosi a Bruxelles, il ministro Antonio Tajani ha annunciato che l’Italia invierà a Kiev entro la fine dell’anno il decimo pacchetto di “aiuti” militari. “Noi continuiamo a sostenere l’Ucraina da tutti i punti di vista, politico, finanziario, economico e militare”, ha dichiarato Tajani. “Stiamo lavorando per la ricostruzione del Paese, tant’è che la conferenza internazionale del prossimo anno si terrà a Roma nel mese di luglio (…) Vedremo se sarà necessario, poi, approvare una norma da far votare al Parlamento, per continuare ad aiutare l’Ucraina anche nel 2025. L’obiettivo è quello di arrivare alla pace, che sia una pace giusta. Significa la non sconfitta dell’Ucraina e quindi l’indipendenza dell’Ucraina”.

Secondo Analisi Difesa, il nuovo pacchetto militare italiano potrebbe includere i missili Aster 30 per il secondo sistema di difesa aerea SAMP-T fornito a fine settembre. Ad aprile l’Italia avrebbe fornito a Kiev anche i missili da crociera Storm Shadow/Scalp che possono colpire ad una distanza di 500 chilometri, potenzialmente dunque anche in territorio russo. “Tali missili, integrati sui velivoli ucraini Sukhoi Su-24M avrebbero un raggio d’azione limitato a 250 chilometri, ma se l’Italia li ha davvero forniti a Kiev non si può escludere che ne possa cedere altri anche se le scorte di queste armi presso l’’Aeronautica Militare (che li ha impiegati nelle operazioni in Libia nel 2011) potrebbero essere numericamente limitate”, conclude Analisi Difesa. (14)

Note

Tratto da: https://pagineesteri.it/2024/12/10/mondo/ucraina-la-brigata-marina-san-marco-addestra-in-italia-le-truppe-di-kiev/

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