EireneFest 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza: una rete di festival locali

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Dopo tre edizioni nazionali a Roma e tre edizioni locali durante il 2024, il Comitato promotore, visto il proliferare di proposte e richieste di edizioni locali, ha deciso di sperimentare, per il 2025, una rete di festival locali.

L’intenzione è riuscire a parlare di pace e nonviolenza tutto l’anno e in più luoghi possibili. Sentiamo l’urgenza di farlo in questo mondo sempre più orientato dai disvalori della violenza, della discriminazione, della guerra come unica soluzione.

Già in questo momento è possibile confermare che si terranno edizioni di EireneFest a Bergamo, Bisceglie, Firenze, Monteleone, Roma, Valdarno, Verona, mentre sta prendendo corpo l’idea di tenere un’edizione anche a Napoli.

In quest’ottica, il Comitato promotore, aperto a tutte le realtà locali grandi o piccole, impegnate per la pace, i diritti e la nonviolenza, invita tutti gli/le interessati/e a mettersi in contatto per proporre il proprio festival locale.

I punti di riferimento ideali e pratici per organizzare un’edizione di EireneFest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, sono racchiusi nella Carta etica (https://www.eirenefest.it/carta-etica-di-eirenefest) e nel Regolamento (https://www.eirenefest.it/regolamento), che costituiscono l’unico quadro di riferimento al quale attenersi nella proposta, nella organizzazione e nella realizzazione del Festival.

Aderendo a quei documenti, si può organizzare liberamente il festival, contando in ogni caso sul supporto dei gruppi di lavoro del Comitato promotore.

Chi fosse interessato a organizzare un’edizione di EireneFest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, può mettersi in contatto con la Segreteria all’indirizzo: info@eirenefest.it.

Letture suggerite

Neutralità permanente

Il Medio Oriente privo di armi nucleari e di altre armi di distruzione di massa

Risvegliare la coscienza e rifiutare la guerra

di Maurizio Torti

Come immaginare il futuro più vicino, quali scenari ci appaiono più sensati e più verosimili, quanta forza e peso hanno le mie scelte?

Il contesto in cui viviamo viene interpretato e raffigurato in molti modi, la versione più di maggioranza è questa: viviamo nel tempo della terza guerra mondiale ma allo stesso momento è l’età dello sviluppo sempre più elevato dell’intelligenza umana e quella artificiale. Ci siamo evoluti ma dobbiamo fare i conti con un nuovo scontro armato, potente, distruttivo forse non più convenzionale.

A poche ore di volo da Roma capitale, puntando la rosa dei venti, se in ogni direzione voliamo per circa tre ore, atterriamo in un territorio attraversato da un conflitto armato, ed esattamente a Kiev, a Gerusalemme e nel Mar Rosso.

I dettagli delle cronaca di guerra sono pubblicati dai media di regime ogni giorno, dalla propaganda e dai social, il conflitto è anche informazione, comunicazione, come lo è sempre stato. Nell’era dell’information technology la situazione è più complessa solo perchè le voci sono molteplici rispetto agli anni passati per cui i canali tv erano 2/3. Radio, TV, giornali, i social sparano continuamente news, analisi, informazioni tecniche, politiche ma soprattuto opinioni con un solo ed unico scopo, manipolare la realtà, plagiare l’opinione pubblica e alla fine, non per importanza, condire il tutto con una bella dose di censura, di bavaglio a chi non resta nel recinto della narrazione di regime, dei media armati dai poteri finanziari, commerciali e politici.

In Europa i leader hanno scelto di seguire il pifferaio magico di turno a Washington mentre Francia, Germania e Italia hanno firmato un contratto di cooperazione militare bilaterale per la sicurezza dell’Ucraina e Macron ha chiesto di inviare soldati in Ucraina per sostenere Kiev nella guerra contro la Russia.

Il presidente della Russia Putin ha dichiarato: “siamo vicini ad una guerra nucleare”

I media, i giornali, le tv per 24 ore trasmettono la stessa narrazione come se non ci fosse altra soluzione.

La realtà è per fortuna diversa e ci sono diverse soluzioni e risposte da dare al regime di turno. Io posso scegliere è un mio diritto, sono dalla parte della giustizia rispettando tutte le regole e le normative inerenti i diritti umani riconosciuti da quasi tutti i paesi del mondo.

Se ricevo la cartolina per andare al fronte la cestino immediatamente, perchè sono un obiettore al servizio di leva e di coscienza

Se la mia terra è invasa da un nemico sarò un partigiano nonviolento.

Socrate sosteneva la neutralità attraverso l’interrogazione e la considerazione di prospettive diverse per raggiungere una comprensione più ampia e beneficiare del bene comune.

Il mio paese deve e può essere neutrale, al governo di turno, alla premier Giorgia Meloni chiedo di ascoltare gli italiani e la loro volontà nell’esigere il diritto per una Italia Neutrale.

Ancora una volta è un politico a decidere? NO non è cosi, la democrazia rappresentativa è morta, questo primo ministro e il prossimo primo ministro non cambieranno nulla e l’unica strada da percorrere è la democrazia diretta e in questo particolare contesto noi cittadini abbiamo i diritti e gli strumenti per farli riconoscere. La democrazia siamo noi cittadini e gli strumenti sono garantiti da un ordinamento riconosciuto giuridicamente.

La neutralità dell’Italia è possibile, i percorso è pieno di ostacoli ma li supereremo e continueremo ad andare dritti verso la neutralità.

Io non voglio un paese debole, indifeso, come qualcuno potrebbe immaginare se scegliamo di essere neutrali, no ed è importante chiarire subito, l’Italia neutrale con un sistema di difesa, completo, aggiornato e all’avanguardia, perchè l’Italia è un paese ricco con queste potenzialità, culturali, economiche, sociali e geopolitiche.

Altre potenze straniere potranno crearci ostacoli come hanno fatto per il passato e continuano a fare oggi, si questo accadrà, raggiungere la neutralità nons sarà una passeggiata, specie in un contesto dove siamo già coinvolti in un conflitto e siamo ancora occupati militarmente da un altro paese. Dopo 70 anni possiamo chiedere di rivedere questi accordi, l’Italia non è un isoletta del pacifico è la porta del Mediterraneo e gli italiani ne sono assolutamente consapevoli.

Proviamo a immaginare il Big Ben a Londra sciolto come la neve, la Torre Eiffel ridotta ad un moncone di ferro, la piazza Rossa spazzata via, il Colosseo sommerso dalle ceneri, ecco come potrebbe essere il peggiore degli scenari dopo una guerra nucleare. Questa è solo una prospettiva architettonica del paesaggio, dell’ambiente e degli ecosistemmi ma chi e con quale pensiero, proposta andrà a ricostruire un mondo, una comunità? Pensiamo davvero che siamo pronti ad un salto di questo tipo?

Fermare questa follia? Chi non vorrebbe farlo.

Difficile trovare e dare delle risposte a questi quesiti ma c’è una consapevolezza da conoscere, ogni cittadino può decidere, anche tu che stai leggendo questo articolo, ora, in questo stesso istante puoi disporre per la neutralità dell’Italia, è un diritto ed è di tutti basta solo richiederlo andando sul sito terraneutrale.org e su queste pagine puoi far valere il diritto per un’Italia neutrale. Su queste pagine è possibile leggere, scaricare e soprattutto condividere quanto giuridicamente la comunità internazioanale ha già predisposto come diritto per tutta l’umanità alla pace, alla nonviolenza, alla neutralità per disarmare ogni potere distruttivo e guerrafondaio. Il tutto è assolutamente semplice ma alla base c’è la tua volontà in merito alla violenza, alla guerra, alla distruzione, scegli la neutralità come strada da percorrere insieme a noi, superando gli ostacoli e accogliendo altri cittadini.

Via sulle pagine terraneutrale.org e fai valere uno dei tuoi diritti, “dispongo per l’Italia uno Stato neutrale”

 

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