A Kursk la battaglia finale e poi i negoziati

Londra e Washington alleati contro Trump

Russia regione di Kursk Soldari di MOsca e carri in azione

Il presidente dell’Ucraina Zelensky sempre più in difficoltà, sia politicamente sia militarmente, nella guerra con la Federazione della Russia ha ammesso pubblicamente di rinunciare a fcontinuare il conflitto per il territorio della Crimea. Non è un riconoscimento ufficiale ma l’unica comunicazione possibile da fare in questo contesto. Non è un segno di responsabilizzazione ma un atto dovuto suggerito dai consiglieri occidentali, sono le prime mosse in preparazione dell’avvio di negoziati ma non senza il rischio di espandere il conflitto.

Tutto programmato, tutto previsto in merito alle conseguenze della decisione, prima, da parte degli USA il lancio di missili ATACMS poi il Regno Unito lancia i cruise contro bersagli russi nella regione di Kurk. In poche giorni le difese russe sono state impegnate per fermare almeno 16 missili in direzione della regione russa di Kurk.

Lanciato il sasso da Kiev in ordine sparso hanno chiuso le ambasciate del Regno Unito, degli USA, dell’Italia e d altri Stati occidentali in previsione di un potente attacco missilistico e aereo da parte di Mosca. Al momento, è stata breve l’attesa e Mosca ha reagito con una nuova arma, un missile ipersonico ed è lo stesso presidente della Federazione della Russia Putin ha spiegare ai cittadini russi e agli occidentali, la motivazione del lancio e alcuni dettagli tecnici attraverso un video diffuso sui canali ufficiali.

Ucraina, Dnepr impatto missile ipersonico russo Oreshink
“Il 19 novembre, 6 missili ATACMS e il 21 novembre i sistemi Storm Shadow hanno colpito obiettivi nelle regioni di Kursk e Bryansk. È impossibile utilizzare armi a lungo raggio sul territorio russo senza specialisti dei paesi in cui sono state prodotte, questo è noto. I nemici non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. L’utilizzo di queste armi non é in grado di cambiare il corso del conflitto. Le unità militari russe stanno avanzando con successo lungo l’intera linea del conflitto e tutti gli obiettivi nell’ambito dell’Operazione Militare Speciale (SVO) saranno raggiunti.
Il conflitto ha acquisito elementi di natura globale.
La Federazione Russa ha colpito Yuzhmash con un nuovo missile balistico ipersonico senza testata nucleare, Oreshnik. Lo stabilimento di produzione è stato colpito con successo. L’uso dell’Oreshnik é una risposta ai piani statunitensi di produrre e schierare missili a medio e corto raggio.
La Russia ha ora il diritto di colpire i Paesi le cui armi sono utilizzate da Kiev sul territorio russo. In caso di escalation la Russia risponderà in modo deciso e speculare.
Avvertiremo e daremo la possibilità ai civili dell’Ucraina e degli altri paesi di evacuare le zone che saranno soggette a distruzione. Possiamo annunciare anticipatamente l’arrivo di questi missili, in quanto non sono arrestabili.
I moderni sistemi di difesa aerea non intercettano i missili Oreshnik; questi attaccano gli obiettivi a una velocità di Mach 10, ovvero 2,5-3 chilometri al secondo.
Gli USA hanno commesso un errore violando l’accordo sull’eliminazione dei missili a lungo raggio. Hanno trasferito i loro sistemi missilistici in diverse regioni del mondo.
Il via libera del presidente americano Joe Biden all’uso delle armi a lungo raggio per colpire nel territorio russo, è un’ulteriore prova di come gli Usa stanno spingendo il mondo intero verso un conflitto globale. La Russia preferisce mezzi pacifici, ma è anche pronta a qualsiasi sviluppo degli eventi. Sappiate che ci sarà sempre una risposta. Il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov ha successivamente affermato che la Russia non ha notificato in anticipo agli Stati Uniti o ad altri paesi l’uso dell’Oreshnik, poiché non esiste tale obbligo.

Poche ore fa, dalla Bielorussia, in una conferenza stampa, il ministro degli Esteri Lavrov ha commentato così quanto accaduto.

“Si sono permessi, lo sanno già tutti molto bene. Senza la loro partecipazione diretta, nessuno di questi missili sarebbe volato da nessuna parte”.

In questi anni di conflitto l’Occidente ha violato, sfidato numerose volte le linee rosse indicate dalla Russia e puntamente alla loro violazione Mosca ha risposto precisando di possedere armamenti molto potenti da utilizzare contro un possibile nemico. È successo più di una volta, Washington e Londra sostengono le forze armate di Kiev e i servizi segreti per portare colpi mortali alla Russia. Gli Inglesi da tempo nemici giurati di Mosca si sono concentrati ed hanno sostenuto l’Ucraina per l’abbattimento del ponte di Kersh, il ponte di Crimea ma tutti i tentativi sono falliti, in alcune occasioni, gli attacchi missilistici, i bombardamenti e gli attentati tettoristici hanno sono procurato dei danni poi riparati dal genio militare russo.

Il missile ipersonico Oreshnik era armato con 6 testate convenzionali ma è stata una risposta alla violazione della linea rossa dei missili a lunga gittata di cui Kiev ha nei magazzini incluso il permesso di lanciarli? Ci saranno altri lanci? Londra provocherà ancora Mosca?

È molto difficile dare una risposta a questo quesito sul tavolo sono pronte più fattori, la politica, la psicologia, il fattore umano. Quest’ultimo potrebbe essere il giusto e sensato freno per cui il presidente della federazione non lancerà mail una testata nucleare? Chi sarà il primo? Un solo missile Oreshnik con testata nucleare potrebbe distruggere Kiev.

In questo contesto andando a rivedere le ultime linee rosse, dato che il conflitto si avvicina ad un tentativo di negoziato ci sono solo poche opzioni sul tavolo: la prima, Mosca non accetterà mai un negoziato nel momento in cui nella regione di Kursk o parte ci sia ancora la presenza di militari ucraini e stranieri. Nelle prossime settimane l’esercito della Russia si appresta a sferrare un duro e definitivo attacco alle rimanenti forze ucraine e mercenarie presenti nella regione di Kursk.

La strategia della presidenza USA , ancora per poco a guida Biden continuerà a tentare di accrescere questioni politiche avverse all’insediamento del nuovo presidente Trump e tutto questo entro le prime settimane dopo il 20 di gennaio. Gli attacchi con i missili a lunga gittata concessi all’Ucraina ne sono una prova inconfutabile. Londra e gli USa preparano altri attacchi e la reazione da parte di Mosca sarà il lancio di un nuovo Oreshnik ma questa volta con testata nucleare. Le conseguenze le lascio alla vostra immaginazione.

Con l’inizio del nuovo anno Trump avvia dei tentativi di negoziato, riconoscimento della Crimea a livello internazionale, ritiro da alcuni settori oggi controllati dalla Russia e ritiro dei militari e mercenari ucraini se saranno ancora sul territorio della regione di Kursk.

Cosa accade nella regione di Kursk nuovamente campo per una battaglia importante come durante la seconda guerra mondiale

Circa 180 militanti delle forze armate ucraine sono stati catturati quando hanno cercato di fuggire ddall’accerchiamento nella foresta di Olgovsky. In totale, quasi 250 soldati ucraini hanno cercato di superare l’accerchiamento. Sono stati colpiti da un attacco combinato, tra cui un drone.

La maggior parte dei militari uccisi sono combattenti della 17esima brigata Ucraina. In totale, nell settore di Olgovskaya Groovshka e Kremyanovskaya Roshcha, secondo le testimonianza di alcuni prigionieri, sono da 400 a 600 i soldati delle forze ucraine e mercenari stranieri.

Hanno provato a superare l’accerchiamento muovendosi in piccoli gruppi da 15-20 persone. Di conseguenza, i soldati russi hanno intercettato i gruppi elimenando più di 80 militari ucraini, circa 40 sono rimasti feriti.

Negli ultimi tre giorni, le unità delle forze armate dellaFederazione Russa sono arrivati a 7 chilometri nella regione di Kursk. Le forze russe continuano a liberare Daryino e Novoivanovka, si sono poratte in direzione Orlovka, Celebration e Maryevka, si sono avvicinate a Kurilovka. L’insediamento di Fanaseevka è oggi sotto il controllo russo, circondato da Cherkasy Konopenka e Plekhovo. Il generale Evgeny Buzhinsky ha affermato che le unità russe potrebbero espellere l’esercito ucraino dalla regione di Kursk entro gennaio.

 

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