Un nuovo giorno di guerra e nessun atto di diplomazia al fine di impedire un conflitto lungo nella regione del Medio Oriente. Dalle cronache battute dai media internazionali al lavoro sono le intelligence di Tel Aviv, USA e GranBretagna.Colloqui telefonici, scambi di immagini satellitari, informazioni sul posizionamento e sul movimento di gruppi piccoli e grandi di militari. Biden ascolta le intenzioni del premier israeliano e del gabinetto di guerra di Tel Aviv. Una sola voce isolata quella di Macron che ha chiesto ai leader europei, alla Nato e agli USA di porre un embargo per le armi a Israele ma al momento questa ipotesi è lontana e ad ogni modo l’industria bellica degli USA non farà mancare nulla all’esercito di Israele.
Oggi i corrispondenti e le fonti ufficiali confermano un morto e 13 feriti a seguito di una potente raffica di razzi lanciati in Israele dal Libano.
Dal confine del Libano sono stati lanciati 3 droni.
Un drone ha colpito la casa delle vacanze del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel nord del Paese. La notizia viene confermata anche da Al Jazeera, facendo scattare le sirene dei raid aerei in tutto Israele, compresa la città principale di Tel Aviv.
Il portavoce di Netanyahu ha dichiarato che uno dei tre droni lanciati dal Libano ha colpito questa mattina la residenza di Netanyahu nella città di Cesarea, aggiungendo che egli non si trovava nelle vicinanze e che non ci sono state vittime.
Gli altri due droni sono stati intercettati, ha dichiarato l’esercito israeliano, aggiungendo che un totale di oltre 100 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele, uccidendo una persona e ferendone almeno altre 13.
Anche per questo evento le informazioni non sono del tutto chiare, la difficoltà di fare sempre delle verifiche è condizionata dall’assenza di corrispondenti di Al Jazeera da tutto il territorio di Israele. Vietato raccontare, vietato fare giornalismo per il gruppo internazionale di Al Jazeera bandito da tutta Israele e costretta ad avere la sede più vicina in Giordania.
Israele, i media e la TV nazionale diffondono la notizia di un attentato alla casa privata di Netanyaou a Cesarea sul mare.
Nour Odeh di Al Jazeera ha commetato così: “Naturalmente non c’è modo di verificarlo o di dire con certezza che si è trattato di un attentato, ma questo è il modo in cui l’establishment della sicurezza israeliana considera l’incidente”, continua. “Il fatto che un drone sia stato in grado di passare inosservato a 70 km dal confine libanese, che non sia suonata alcuna sirena e che abbia colpito l’obiettivo previsto, ha causato molta preoccupazione in Israele e nell’establishment della sicurezza israeliana”.
Ha detto che “una grande raffica di razzi” dal Libano è stata usata come esca per lanciare l’attacco del drone contro la casa di Netanyahu. Le sirene sono state attivate in tutto il nord di Israele, comprese le città di Galilea e Haifa.
Haifa è la città più grande del nord di Israele ed è considerata una città portuale strategica che ospita 300.000 persone e il quartier generale della marina del Paese.
“Le sirene sono suonate subito dopo aver avuto la conferma che un attacco di droni è riuscito a colpire la casa del primo ministro israeliano a Cesarea”, ha detto Odeh.
Nel tardo pomeriggio. le forze israeliane hanno effettuato pesanti attacchi su diverse località della periferia meridionale, si notano molti incendi nella capitale libanese visibili anche in serata.
L’esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di aver preso di mira il centro di comando dell’intelligence di Hezbollah e diversi magazzini di munizioni appartenenti al gruppo.
Israele ha emesso ordini di evacuazione per quattro quartieri della periferia, invitando i residenti ad allontanarsi di 500 metri, ma ha effettuato attacchi anche in altre aree, secondo quanto riportato dalla Reuters.
Questo è un racconto tratto dai media israeliani e da Al Jazeera ma le letture possono essere molteplici in modo particolare laddove persiste un conflitto armato accompagnato da una solida e capillare propaganda.
Se da un punto di vista tecnico militare per l’intelligence di Hezbollah è stata una missione “centrata” quella di colpire un obiettivo sensibile come la casa privata di Netanyaou, l’episodio potrebbe accellerare, la decisione da parte di Israele, di un attacco missilistico e provare a colpire ad un bersaglio grosso anche per dare prova certa della precisione missilistica e della potenza nucleare.
Sono troppi gli eventi bellici per cui oggi è impossibile praticare qualsiasi forma o ipotesi di negoziato e al confine gli scambi di artiglieria, razzi, colpi di mortaio, droni e incursioni sono sempre più frequenti e il tutto sembra confermare la peggiore situazione, la guerrà durerà a lungo e dall’alto Israele chiede alla popolazione libanese e di Gaza di lasciare le proprie case, perchè si prepara a ridurre in cenere ogni cosa.
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