Il 16 ottobre nel Sud di Gaza in Palestina, nell’area della città palestinese di Rafah, ancora scontri molto duri tra gli occupanti militari di Israele e i combattenti palestinesi. L’esercito di Tel Aviv ha attaccato le posizioni palestinesi con artiglieria, droni e un fitto bombardamento con mortai poi l’incursione dei militari israeliani.
Ad una prima analisi poteva essere una delle tante incursioni ma un corpo disteso per terra ha insospettito un ufficiale israeliano. In un normale combattimento, non in un tunnel, nessun ostaggio israeliano o americano, a sinistra e a destra con altri corpi di palestinesi giaceva il corpo senza vita di Yahya Sinwar. Questa volta non è stato un omicidio mirato ma un caso, Sinwar era in prima linea, in trincea con altri compattenti palestinesi.
Un ufficiale avvia la procedura di riconoscimento prelevando del DNA. Il giorno dopo i media israeliani diffondono la notizia della morte di Sinwar e pochi minuti fa, fonti di Hamas hanno confermato, direttamente all’agenzia Reuters che Sinwar sarebbe stato ucciso in una operazione militare israeliana. Al momento la Reuters non ha diffuso alcuna rivendicazione da parte di Hamas.
Sinwar è stato ucciso durante un bombardamento, diversi combattenti palestinesi sono stati ritrovati all’interno di un edificio a Gaza colpito dalle bombe di Tel Aviv e Sinwar è morto probabilmente colpito da schegge metalliche. Il corpo è stato sequestrato dall’esercito israeliano.
Dal 7 ottobre la propaganda israeliana diffondeva l’immagine di Sinwar rinchiuso in un tunnel facendosi scudo degli ostaggi civili ma la foto scattata dall’ufficiale dell’IDF è totalmente diversa.
Dopo diversi controlli, le impronte raccolte sul corpo poi confrontate con quelle di Sinwar arrestato tanti anni fa, gli esami della dentatura, in attesa del risultato del DNA non ancora pervenuto, Netanyao ha dato ordine di comunicare alle famiglie degli ostaggi la morte del leader di Hamas.
Sinwar è un leader di Hamas accusato di essere uno degli ideatori dell’attacco del 7 ottobre e la sua è stata una lunga militanza nell’organizzazione di Hamas sin dal 1986. Israele lo ha tenuto in prigione per 23 anni e viene liberato durante uno scambio di prigionieri tra israeliani e palestinesi.
La sua leadership è durata circa 90 giorni, eletto leader subito dopo l’assassinio di Ismail Haniyeh da parte di Israele.
Al momento in fonti e agenzie internazionali non c’è alcuna conferma da parte di Hamas.
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