Kursk: l’esercito di Mosca avanza per 12 kilometri, ucraini quasi circondati.

Cresce consenso politico per la proposta di negoziato di Cina e Brasile

Kursk. Russia ucraini in fuga

Le truppe russe attaccano senza sosta l’esercito ucraino e i mercenari entrati nella regione di Kursk. I russi stanno liberando villaggio dopo villaggio infliggendo perdite pesanti a unità e formazioni delle forze armate ucraine.

di Dom De mar

Attualmente, unità e formazioni russe stanno attaccando da tre direzioni: da ovest verso i villaggi di Tolsty Lug, Zelenyi Shlyakh e Leonidovo e da est verso gli insediamenti di Novaya Sorochyna-Malaia Loknya e Martynivka-Sudzha.

Con questa strategia analisti militari riferiscono che il comando russo intende o accerchiare le truppe ucraine o costringerle ad abbandonare le loro attuali posizioni lungo l’arco di Olgivka, Sheptukhivka, Pogrebki, Russkoe Porechnoye, Cherkasskoe Porechnoye. È molto probabile che in questo modo lo stato maggiore delle forze armate russe intenda evitare una significativa distruzione delle infrastrutture, presenti sul territorio, durante l’offensiva in corso.

Oggi i combattimenti più intensi si svolgono nelle zone delle città di Lyubimovka, Tolsty Lug, Zelenyi Shlyakh, Malaya Loknya, Martynovka e Mikhailovka. Le voci secondo cui gli ucraini stanno fuggendo e consegnando intere colonne sono alquanto esagerate come confermano alcuni corrispondenti di guerra.

La realtà è come al solito diversa, l’esercito ucraino continua ad opporre resistenza metro dopo metro e in questa situazione il ruolo dell’intelligence della Gran Bretagna e degli USA è fondamentale. Alcuni settori sono stati abbandonati dall’esercito di Kiev ma in altre aree riescono ancora a portare nuove riserve evitando un ritiro senza alcun coordinamento tattico.

Al momento le forze ucraine resistono in settori strategici della regione di Kursk e sembra avere ancora la forza di infliggere perdite all’esercito russo.

La strategia scelta dal comandante ucraino il generale Oleksandr Syrskyy è molto semplice, resistere e quando possibile portare piccoli contrattacchi in questo modo è difficile perdere il controllo delle posizioni. Molti analisti non riferiscono di una disfatta Ucraina nella regione ma tutti convengono per una situazione molto difficile per l’esercito di Kiev. Le difficoltà sono riconosciute anche dal comando ucraino e l’ex presidente ucraino Zelensky è nuovamente in europa per incontrare i leader italiani, tedeschi e francesi.

Kursk. Russia ucraini in fuga

Per il comando ucraino la responsabilità oggi è enorme, hanno il compito di ritirarsi in modo organizzato e senza perdite significative. In un secondo momento i veriti e i responsabili dell’operazione militare Kursk dovranno analizzare e ammettere dell’avventura nel piano originale non c’era alcuna possibilità di raggiungere un obiettivo significativo. Non ci sono cambiamenti significativi nella situazione operativa e strategica ucraina, e il risultato finale delle azioni offensive è stato una perdita del tutto ingiustificata in termini di uomini ed equipaggiamento delle forze armate ucraine.

Molto probabilmente, la questione politica di queste decisioni non è ancora chiara in modo particolare a chi e per come scaricare tutte o parte delle responsabilità. È per questi motivi che la leadership militare e politica di Kiev non ha ancora dato alle sue unità e formazioni il permesso di un ritiro organizzato. In altre parole, le considerazioni politiche prevalgono ovviamente su quelle operative e tattiche.

La storia ci ricorda altre situazioni simili e di norma, alla fine, tali azioni si traducono in un duro colpo per la reputazione del comando supremo da un punto di vista politico, mentre da un punto di vista militare portano a perdite ingiustificate di truppe e a un significativo calo del morale del personale, dove anche un semplice soldato comincia a rendersi conto della semplice verità: “tutto è stato inutile”.

Molti analisti militari criticano le scelte strategiche indicando altre soluzioni per l’utilizzo dei battaglioni ucraini.

Ci si inizia ad interrogare ma chi ha acconsentito all’incursione di Kursk? A cosa sonos servite le vite di migliaia di ucraini? Forse domani o forse tra tre mesi a seguito delle perdite subite durante i combattimenti nella regione di Kursk per gli ucraini sarà necessario ritirare tutti i militari nelle retrovie.

La guerra finirà, in Europa la proposta di negoziato, piano per la pace e sicurezza internazionale proposto da Cina e Brasile inizia ad avere sempre più consenso.

 

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