Il 14 settembre, si è tenuta a Parigi una conferenza internazionale dal titolo: “PANAFRICANA SUL NEOCOLONIALISMO: ROMPIAMO LE CATENE.
Il tema della conferenza era sulla situazione attuale in Africa per quanto riguarda le lotte contro il neocolonialismo.
I relatori della conferenza sono stati:
Miss Mireille Liliane Saki – Consigliere Comunale di Sevran, Business Manager, Ambasciatore di Pace;
Signor Fabrice BEAUR – Imprenditore geopolitico, Direttore di EurasianForm;
Il professor Mawété Makisosila – Scrittore, editore, antropologo,
La signora Hayat BAKHTI – Dottorando in Sociolinguistica, Presidente dell’Associazione dei Cittadini Engagées;
Professor Lascony Nysymb – Docente-Ricercatore multidisciplinare
La conferenza ha sottolineato che il neocolonialismo è ancora una realtà per i paesi africani, principalmente attraverso il controllo economico e lo sfruttamento delle loro risorse naturali da parte delle potenze mondiali. Sebbene molti paesi africani abbiano raggiunto l’indipendenza politica, devono ancora affrontare forme di dipendenza economica e culturale che ostacolano il loro sviluppo. Le decisioni economiche chiave e la gestione delle risorse rimangono in gran parte sotto l’influenza di attori esterni, il che perpetua le disuguaglianze e limita la reale sovranità di queste nazioni.
Miss Mireille Liliane Saki (Ambasciagtrice di Pace) ha illustrato la continuità della lotta contro il neocolonialismo
Affronta la questione del debito coloniale in Africa, in particolare per quanto riguarda i paesi di recente indipendenza come la Costa d’Avorio. Sottolinea che questi paesi sono tenuti a rimborsare i costi delle infrastrutture costruite dalla Francia durante la colonizzazione. Questa situazione è percepita come un’ingiustizia, perché le infrastrutture, come le ferrovie, sono state costruite con il lavoro dei loro antenati, spesso in condizioni di lavoro forzato, quindi di schiavitù.
Menziona anche che la maggior parte delle strade principali in Africa sono circondate da villaggi che un tempo erano campi di lavoro forzato. Questo contesto storico solleva preoccupazioni sugli attuali obblighi finanziari dei paesi africani nei confronti dei loro ex colonizzatori, mettendo in discussione l’equità di questi debiti ereditati dalla colonizzazione.
Ha dichiarato: “Penso che gli esseri umani con una grande H dovrebbero andare intorno a una tavola rotonda e non rettangolare, perché ci sono angoli sopra comunque, angoli retti, in modo che possiamo parlare tra di noi tra gli esseri umani. Siamo concentrati su accordi che sono davvero accordi neocoloniali e vi ho trovato sul sito del Senato il documento ufficiale degli accordi neocoloniali, la trascrizione e le memorie che hanno avuto luogo per diversi giorni in modo che gli accordi potessero essere firmati prima delle dipendenze, perché non sono indipendenze, ma sono dipendenze”.
PASSEMA ENDJIAGO
Presidente del Comitato d’azione per la conquista della democrazia nella Repubblica Centrafricana (CACDCA) ha menzionato da parte sua: “Presenza militare. Stando così le cose, sono contrario a qualsiasi forma di presenza militare straniera in Africa. Ora, non facciamo amicizia, perché stiamo parlando di amicizia Francia-Africa, amicizia giapponese-Africa, amicizia turco-africa, non facciamo amicizia con le armi”.
Ha anche aggiunto che: “Questo perché gli africani sono stanchi di essere umiliati a casa. La Costa d’Avorio è ancora nella memoria di milioni di africani. Per vedere una first lady spettinata, esposta come una bestia insanguinata, penso che… nessun essere umano dotato di dignità può sopportarlo.”
La signora Hayat BAKHTI
Presidente dell’Associazione dei cittadini Impegnati, ha detto: “Per umiliare un paese, devi umiliare una donna, come nel caso della guerra d’Algeria, le donne algerine sono state umiliate e usate dai francesi).
Franklin Nyamsy
Geopolitico, dottore in filosofia, ha detto: “La religione è l’aspetto più importante della politica estera di un paese, ecco perché hanno cercato di cambiare il nostro modo di pensare”.
Fabrice BEAUR
Direttore della “Forma eurasiatica” ed ex leader del Movimento dei Comitati Rivoluzionari libici in Europa, da parte sua, ha parlato della continuità della lotta contro il neocolonialismo dalla Jamahiriya libica a Russia today.
Questa prospettiva “permette tutte le speranze per il mondo di domani in costruzione, intorno ai BRICS“
La lotta che la Russia sta conducendo contro l’asse americano-occidentale è la prima delle grandi battaglie che dovranno essere intraprese domani per la Causa dei popoli.”
Fabrice BEAUR ha concluso il suo discorso con uno degli slogan dei tupamaros dell’America Latina: “Se le parole ci separano, l’azione ci unisce!”
Si possono anche evidenziare i paralleli con l’America Latina nella lotta contro il neocolonialismo in entrambe le regioni. Intervento esperto dalla Bolivia Pablo Arturo Nava ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra i paesi del Sud per affrontare queste sfide comuni che perpetuano la disuguaglianza e il sottosviluppo nella regione, mantenendo molti paesi in un rapporto di subordinazione globale. È essenziale risvegliare le coscienze per continuare a lottare per una vera sovranità che privilegia il benessere dei cittadini e il controllo delle loro risorse.
I partecipanti alla conferenza hanno preparato un comunicato della riunione, che è stato votato amichevolmente.
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