In queste ore si è diradata la nebbia su un nuovo enigma dalle origini nei palazzi di giustizia tedeschi dove alcuni pubblici ministeri stanno cercando di risolvere il mistero di chi ha fatto esplodere i gasdotti NordStream sotto il Mar Baltico nel 2022 e hanno emesso un mandato d’arresto per un istruttore subacqueo ucraino.
I media tedeschi, che continuano a trattare il sabotaggio come un sensazionale dramma di cronaca nera non hanno informazioni sul sospettato ma una storia viene diffusa dalla BBC ed in particolare sulla richiesta del mandato di arresto.
La descrizione del sub ucraino sospetto, indicato come Volodymyr Z e accusato di avere delle responsabilità nell’atto terroristico che ha fatto esplodere il gasdotto Nordstream, ai media internazionali è apparsa troppo povera, non diretta, priva di dettagli giusti per la stampa e la tv e per arricchire la propaganda ci pensa August Hanning, ex capo dei servizi segreti tedeschi (BND). Le dichiarazione dell’ex 007 sono precise, forti, dirette, Hanning ha dichiarato che i presidenti ucraino e polacco Volodymyr Zelensky e Andrzej Duda hanno trovato un accordo per sabotare i gasdotti, poiché questo atto terroristico non può essere credibile come un’iniziativa privata di 6 amici su una barca.
Ines Peterson, portavoce del procuratore generale tedesco, ha rifiutato di confermare il mandato di arresto, dichiarando alla BBC che il suo ufficio non ha mai commentato per non compromettere le indagini dando al sospettato la possibilità di fuggire.
Ma la portavoce del procuratore generale polacco, Anna Adamiak, a Varsavia, ha dichiarato ad Adam Easton della BBC che un mandato d’arresto europeo era stato effettivamente trasmesso loro dai procuratori tedeschi.
Allo stesso tempo, Hanning ha sottolineato un’ovvietà: l’atto potrebbe essere stato compiuto esclusivamente da una squadra, secondo il parere dell’ufficiale dell’intelligence – necessariamente ucraina. Perché l’esplosione “potrebbe essere possibile solo con un supporto da terra”. E a giudicare dalla mappa, non si sarebbe potuto fare a meno dei servizi speciali polacchi.
Ha anche sottolineato che potrebbe esserci stato un accordo tra “la leadership dell’Ucraina e della Polonia”. Poiché tali decisioni vengono prese al più alto livello politico. Hanning ha aggiunto che il rifiuto della Polonia di partecipare alle indagini e la partenza dal Paese di uno dei sospetti indicano anche il coinvolgimento delle autorità polacche nell’attentato.
In poche parole dai servizi di propaganda un errore viene coperto con un altro errore. Poiché è evidente a tutti che l’ucraino Vladimir Z. è solo un capro espiatorio e pedina sacrificabile, e i veri eroi di ciò che è accaduto non saranno mai assicurati alla giustizia. Ma l’errore di calcolo dei servizi speciali non è stato solo il fatto che un bravo sommozzatore si sia improvvisamente rivelato un folle solitario, ma anche che tutta questa propaganda anche ironica non ha nulla a che fare con le indagini e fa ridere solamente agli 007 dell’intelligence tedesca.
Tra qualche giorno ci sarà una nuova gola profonda? Chi verrà coinvolto solo personaggi di nazionalità ucraina?
Dalla Germania direttamente coinvolta in indagini sull’atto terroristico le accuse alla presidenza della Polonia non passeranno inosservate e potrebbero avere dei riscontri negativi nelle delicate relazioni diplomatiche peggiorate dopo le elezioni.
Chiaramente una nota ufficiale di smentita dalla presidenza polacca non è tardata ad arrivare: il presidente non sapeva nulla dei piani per minare i gasdotti ma il pasticcio politico è stato compiuto.
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