I media nazionali oggi sono senza freni, con molto coraggio e poca etica professionale, sostenuti dallo slancio delle dichiarazioni dei leader europei, oltre al sostegno a Kiev, politico ed economico, concordano sulle ragioni di Kiev di attaccare qualsiasi obiettivo nella Federazione della Russia e di usare qualsiasi arma e titolano la controffensiva di Kiev e qui la prima delle ipocrisie. Nessuno vuole l’utilizzo delle armi NATO per colpire in territorio della Federazione della Russia ma l’esercito ucraino con cosa può attaccare e scontrarsi con l’esercito di Mosca sul territorio russo? La NATO ha decisio e sta consegnando gli F-16 aerei con la capacità di trasporto di armi nucleari ed è di scena questa ipocrisia di chiedere a Kiev di non usare queste armi.
La stampa italiana rompe il silenzio e titola “la controffensiva di Kiev”
Chiediamo a tutti i leader europei di rispondere alla semplice domanda: riescono a monitorare dove finiscono gli aiuti militari, munizionamento, tecnologie e armi inviate a Kiev?
In 24 mesi di conflitto, Kiev ha svuotato i propri arsenali di armi e munizioni, in quasi tutte le fasi del conflitto ha sempre utilizzato armi provenienti dai paesi NATO ma in particolare dei Paesi ex URSS, alternandoli con l’uso di munizionamenti e tecnologie NATO ma ha costruito delle riserve in uomini e in modo particolare di mezzi corazzati, carri armati, artiglieria, missilistia e antiaerea esclusivamente NATO.
Alcuni analisti riferiscono che le ultime riserve ucraine vengono impegate nel superamento dei confini della Federazione della Russia in direzione della regione di Kursk, l’incursione è iniziata il 7 agosto. Lo stato maggiore ucraino ha sfruttato un fattore sorpresa mentre l’intelligence ha individuato punti, strade, il territorio mal difeso dalla Federazione della Russia.
Sono trascorsi tre giorni e l’effetto sorpresa è stato superato da Mosca, la reazione c’è.
La forza d’urto per premere e superare il confine di Stato della Federazioone della Russia è composta da circa 2000 uomini ma il generale ucraino, Syrsky, non curante dei continui attacchi della Russia sulla città e periferia di Sumy, è ostinato nel tentativo di stabile una testa di ponte solida, rifornita in un territorio della Federazione della Russia primo di ogni considerazione strategica militare. A cosa serve uno sforzo e iun sacrificio di miliagia di uomini e mezzi in una regione senza raggiungere alcun obiettivo militare?.
Fonti ufficiali di Mosca riferiscono che l’avanza dell’incursione ucraina è stata feramta, rallentata, alcuni corrispondenti di guerra, confermano sia ucriani sia russi, il gruppo ucraino si è diviso, probabilmente le forze russe in aiuto hanno costretto a cambiare i piani.
Il generale Syrsky, criticato immediatamente anche per questa incursione non sembra per nulla intimidito dalle critiche e continua a muovere rinforzi dalla città di Sumy. L’esercito di Mosca ha individuato molto preso le retrovie, le strade, il territorio usato dai militari ucraini accorsi in aiuto e continua a bombardarli con artiglieria, missilistica e FAB, ordigni vermanete molto persuasivi.
Resta sempre molto difficile comprendere le ragioni di questo attacco ucraino che non otterrà alcun successo strategico e le news diffuse dai vari corrispondenti di guerra oggi ne sono una priova certa.
È un’operazione militare senza operatività nel profondo del territorio, siamo a ridosso della zona di confine e perchè proprio ora quando l’esercito ucraino ha enormi difficoltà su tutto il fronte in particolare nell’area di Donetsk.
Quali agenti NATO sono presenti tra le file dell’esercito ucraino? I georgiani e i polacchi non si contano, sono centianaia.
Lanciare un’incurzione con più di mille uomini su un fronte per cui tutti gli analisti concordano è assolutamente secondario.
Oltre al rischio di ulteriori perdite umane in antrambi gli schieramenti si allontana l’ipotesi di un negoziato, lo scambio dei proigionieri è stato sospeso e aumenta l’ipotesi di un conflitto lungo.
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