di Dom De Mar
Gli ultimi mesi tra le dinamiche dei conflitti e la politica internazionale hanno completamente preso la scena alcuni eventi di politica violenta, tentativi di assassinii in modo particolare in Europa. Il conflitto tra Russia e Usa sul territorio ucraino e il genocidio in Palestina hanno caratterizzato le elezioni europee e si avviano ad un evento che giorno dopo giorno diventa sempre più importante ma non decisivo, le elezioni presidenziali negli USa a novembre del 2024.
Il tentativo di uccidere il candidato repubblicano, l’ex presidente USA Trump toglie ogni dubbio sul contesto attuale, sulle forze e poteri in campo, ufficiali e non ufficiali. Non è la prima volta per cui siamo testimoni della violenza della politica USA nel periodo elettorale e qualcuno ha scelto per una decisione “finale” eliminare il candidato repubblicano per assicurare una vittoria dei democratici rappresentati da Biden o da altro candidato. Quello che è accaduto è un tentativo di colpo di Stato negli Stati Uniti.
Di questi tempi sembra sia diventato un parallelo, per ottenere libertà e democrazia sia necessario uccidere.
Una conferma sono le parole del capo della sicurezza a Kiev reo confesso di aver tentato più volte di compiere un attacco terroristico contro il presidente della Federazione della Russia Putin. In Europa, in modo particolare in Slovacchia c’è stato un attentato alla vita del primo ministro Fico e poi l’attentato alla vita di Trump.
Potrebbe essere questo il vero volto dell’egemonia di un mondo unipolare oppure è la reazione alla nascita di un mondo nuovo?
Per entrambi le ipotesi pochi sono i fatti certi, contrastare, opporsi alle forze globaliste non solo si viene accusati di ogni caso, nell’ambito dei conflitti armati “stai con il nemico” è la frase classica utilizzata per silenziare chi non condivide queste scelte.
In questo contesto storico politico economico e sociale opporsi alle forze globaliste può essere molto pericoloso e gli eventi lo confermano continuamente.
La violenza, i continui tentativi di ostacolare la candidatura di Trump addirittura eliminandolo definitivamente non c’è ombra di dubbio la responsabilità del clima di violenza politica e del tentato omicidio di Trump è del gruppo formato da Obama, Blinken, Hilary Clinton e il presidente USA attuale Biden.
Difficile considerare in alcune occasioni le parole del presidente Biden come quelle di una persona pienamente lucida un esempio: “la libertà è superiore alla democrazia”.
Analizzando quanto sta avenendo nel mondo la democrazia e le sue leggi sono ora sospese non esistono più. In nome della “libertà” – di continuare a governare – si può uccidere.
Oggi mentre scrivo, nel mondo è in atto un tentativo di reale cambiamento, un Sud globale attento e sostenitore attende la reazione dell’Occidente avviato verso la trasformazione irreversibile in multipolarità.
Negli USA è in atto uno scontro politico, una discussione sull’egemonia nel mondo e Trump potrebbe essere l’iniziatore di una nuova politica estera degli USA ma il complesso militare industriale bellico è così potente, complesso, una enorme lobby con terminali ovunque, nella cultura, nella politica e nella pubblica amministrazione tenterà con ogni mezzo di conservare quanto accumulato fino ad oggi.
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