Start! Via al “libera ostaggi” in Palestina

La strage di oltre 250 civili e centinaia di feriti

Palestina libera dall'occupazione

Liberati 4 ostaggi a seguito di un’azione coordinata dell’intelligence USA e l’esercito israeliano. Il risultato è la liberazione di 4 ostaggi, la distruzione di alcuni quartieri del campo profughi palestinese di Nuseirat nella Striscia di Gaza, oltre 250 morti e centinaia di feriti.

Al momento non sono stati pubblicati molti dettgli, probabilmente è stata un’operazione coordinata e partecipata da unità militari degli USA.

Mezzi di soccorso si sono mossi in direzione delle aree colpite dal fuoco dei droni e dagli aerei israeliani, poi il fuoco si è fatto sempre più intenso, seguito dall’annuncio della liberazione di 4 ostaggi.

Un’agenzia di informazione internazionale Axion riferisce della partecipazione di unità militari USA. Per cogliere di sorpresa i combattenti palestinesi, unità israeliane e USA sono partite dalla nuova piattaforma portuale sita al centro della Striscia di Gaza voluta da Biden per portare aiuti ai palestinesi via mare.

Oltre al fuoco di copertura dell’artiglieria, dei droni e degli elicotteri, unità speciali sono penetrate all’interno di due aree differenti nel campo profughi di Al Nuseirat. Durante lo scontro sono state uccise circa 65 compabbetni palestinesi e al momento viene segnalata un’unica vittima tra l’esercito israeliane, indicato come un responsabile, il comandante di questa operazione Arnon Zamora.

È impossibile stabilire il numero esatto di persone, civili, morte in conseguenza all’operazione militare, le testimonianze giungono solo dall’ospedale centrale palestinese dove alcuni medici denunciano l’improvvisio arrivo di decine di persone civili colpite da armi da fuoco o dilaniate dalle esplosioni di bombe e altri esplosivi non meglio definiti.

Dopo diversi fallimenti, la liberazione di 4 ostaggi, tre uomini e una donna, Noa Argamani, il suo viso è stato visto migliaia di volte nei video registrati il 7 ottobre durante l’attacco dei palestinesi in territorio israeliano.

Politicamente per il premier e il governo Netanyaou è una boccata di ossigeno dopo tanti tentativi falliti e una terribile conferma, nessuna tregua, nessun cessate il fuoco, l’unica strategia di Israele nei confronti dei combattenti palestinesi è la liberazione degli ostaggi senza alcuna condizione e nessuna garanzia nel porre fine agli attacchi all’interno della Striscia di Gaza.

Palestina. Gaza distrutta dalle bombe di Tel Aviv

I media israeliani confermano l’attesa in merito ad una prossima dichiarazione del ministro israeliano Gantz, resterà oppure si dimetterà?

Un certo effetto politico positivo è stato generato in Israele, oramai molto isolato a livello internazionale e la liberazione dei 4 ostaggi oltre alla conferma dell’utilità nel rifiutare qualsiasi accordo con i palestinesi, rafforza la posizione dei nazionalisti di destra presenti anche nel governo e nelle numerose colonie illegali esistenti in territorio palestinese. Le teorie nazionaliste restano all’attenzione del governo di Tel Aviv, rioccupare la Striscia di Gaza e cacciare i palestinesi e questo è quanto potrebbe accadere anche nelle città interne della Palestina se la comunità internazionale sarà completamente sorda alle continue richieste di autodeterminazione del popolo palestinese. Rispetto alla proposta unilaterale di Biden, in merito ad un cessate il fuoco, dopo la liberazione dei 4 ostaggi potrebbe essere considerata non interessante da Israele.

Nel prossimo futuro, l’orizzonte è ancora occupato dalle armi e dagli eserciti, in base alle reazioni in seguito alla richiesta di alcuni Stati, primo il SudAfrica, che accusa e chiede alla Corte Internazionale di condannare per genocidio il governo di Tel Aviv e condannare Netanyaou e altri membri, incluso i rappresentanti ufficiali di Hamas come criminali di guerra, la comunità internazionale resta un’attore fondamentale per fermare il genocidio ed avviare una reale e concreta conferenza per la sicurezza in Medio Oriente.

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