I decreti del presidente del Consiglio erano all’ordine del giorno, Conte prima e Draghi a seguire ne fecero uso ed abuso!
di Carlo Grossi
Quando mi fermo a riflettere agli ultimi quattro anni mi rendo conto di quanto sia cambiata la vita in questo breve arco di tempo. Siamo passati dal tentativo di scatenare il senso di colpa generato dal mancato raggiungimento di alcuni parametri economici, bislacchi in quanto privi di alcun fondamento analitico, matematico o statistico, quali debito e deficit misurati in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Talmente assurdi da essere definiti dallo stesso ideatore casuali, arbitrari, privi di riscontro oggettivo.
Ma questo era ancora nulla rispetto a ciò che si sarebbe scatenato tra la fine dell’anno 2020 e l’inizio del ’21.
Ci dissero che un virus, fuoriuscito dal laboratorio off-shore di Wuhan, a causa di un virus trasmesso da un pipistrello ad un pangolino, avrebbe potuto generare contagio. Qualche politico, probabilmente non ancora informato del progetto in divenire, minimizzò la notizia invitando la popolazione ad abbracciare un cinese e a non rinunciare ad un aperitivo in allegra compagnia facendosi immortalare a sua volta sui navigli di Milano a brindare con l’immancabile calice di spritz in mano.
Dev’esserci stato un bug comunicativo poiché di lì a poco il sentimento cambiò e si iniziarono a preconizzare le prime limitazioni alle quali seguirono i divieti classici dello stato di emergenza, condizione che ormai aleggia sopra i nostri destini. Divieti ed isolamento dilagarono accompagnati dalla campagna vaccinale a tamburo battente.
Scene da film accompagnarono quel periodo: sieri trasportati con furgoni appositi in grado di garantire una temperatura di -70° centigradi opportunamente scortati dalle forze dell’ ordine, obbligo di rimanere in casa o tutt’al più se possessori di cani da portar fuori per i necessari bisogni fisiologici di rimanere entro i 100 metri dalla propria abitazione.
Indimenticabili le scene che accompagnarono quel periodo: dal maratoneta sulla spiaggia che, ben preparato sotto il profilo atletico, riuscì a seminare il poliziotto che si mise ad inseguirlo, oppure l’automobilista fermato da una pattuglia dei carabinieri che iniziò a sciorinare articoli della Costituzione, dei codici civile e penale, le convenzioni a tutela dei diritti umani lasciando senza possibilità di replica gli impreparati militi dell’arma “nei secoli fedele” al potere non certo alla giustizia volgarmente violentata in quel periodo. Io stesso fui protagonista in quei giorni di un’ discussione piuttosto accesa con un manipolo di sgherri della protezione civile, definibili tali per l’atteggiamento inizialmente ostentato, che al centro di Roma pretendevano che esibissi l’autocertificazione e indossassi la mascherina. Me la cavai senza conseguenze facendo valere con fermezza i miei diritti.
La squallida vicenda iniziò a scemare a seguito del conclamato fallimento i tentativi di isolamento, di obbligo vaccinale, probabilmente per evitare il peggio…iniziavano a farsi strada le prime notizie sulla letalità del protocollo ministeriale di primo intervento terapeutico (tachipirina e vigile attesa), sulle morti improvvise che si andavano ad aggiungere alle luttuose vicende di Bergamo e di Brescia…chi era scettico dall’inizio rafforzo’ le proprie convinzioni ma ben presto i fatti, sebbene taciuti dai media, iniziarono a farsi largo nel ginepraio di menzogne e contraddizioni che una politica cialtrona fu capace di sciorinare nel tentativo di difendere la propria discutibile credibilità e perorare le disposizioni impartite da plutocrazie sovranazionali, insensibili dinanzi alla strage in divenire.
Tuttavia qualcos’altro era in gestazione, la guerra in Donbass tra popolazioni di lingua russa ed ucraini, dopo otto lunghi anni di indifferenza, balzò agli onori della cronaca allorché la Federazione russa decise di intervenire a tutela delle proprie prerogative.
Da lì si innesco’ ciò che oggi rischia di diventare un pericolosissimo conflitto mondiale, ipotesi non remota se si considerano l’altra guerra in atto tra Israele e gli Stati palestinesi e gli ulteriori 58 focolai oggi attivi a livello globale.
Il minimo comune multiplo di quanto descritto è sempre lo “shock” ovvero quell’evento improvviso, imprevisto che lascia senza parole, determina sgomento, semina paura. Quella paura tipica dei pericoli invisibili dei quali si ignora praticamente tutto. Da teoria economica neo- liberista lo “shock” è diventato una dottrina, una subdola modalità di esercizio del potere, un’ opportunistica leva così efficace da consentire l’introduzione di qualsiasi tema elevato al rango di pericolo, minaccia per l’umanità mentre i veri pericoli si nascondono dietro un potere invisibile e per questo ancor più letale, organizzato secondo un modello verticistico piramidale, che comunica attraverso simbolismi e fa utilizzo di pratiche esoteriche. Questa è la pericolosa Idra, mostro mitologico, che siamo chiamati a combattere, una battaglia difficile dalla quale non potremo esimerci se vogliamo tramandare ai posteri i segni della nostra civiltà altrimenti saremo destinati a sparire come altre significative civiltà che ci hanno preceduto, nelle quali affondano le nostre radici. Auspichiamo di riuscirci, per il bene comune e a difesa di un’umanita’ mai come oggi in serio pericolo.
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