Da Tel Aviv parte l’ordine di diffondere a tutti i media un lungo video dove alcuni combattenti palestinesi sono in una stanza con alcuni ostaggi, molti sono militari in abiti civili. È molto raro ma anche i media italiani concedono diversi minuti a queste immagini, l’effetto deve continuare ad alimentare l’odio verso tutti i palestinesi e dare quindi ulteriori motivizioni per continuare la guerra di occupazione nella Striscia di Gaza in Palestina.
Il video ha scosso ancora di più le famiglie che hanno ancora partenti ostaggi a Gaza e le immagini alimentano la protesta e evidenziano il fallimento delle politiche e dei negoziati di Tel Aviv al fine di liberare tutti gli ostaggi. Questa incapacità questo risultato non raggiunto è motivo di continue e importanti proteste dei cittatini israeliani.
Non è l’unico piano orchestrato da Israele e dai suoi complici, immediatamente all’anticipazione da parte della Corte CPJ e al possibile mandato di arresto per Netanyaou, altri ministri e alcuni membri di Hamas, gli USA hanno e stanno facendo molte pressioni per prevenire, annullre questi mandati di arresto.
Alcuni deputati suggeriscono di definire e appliocare delle sanzioni ai giudici della Corte Internazionali.
Non solo ingerenza ma è veramente imbarazzante l’atteggiamento anche della Casa Bianca, lo stesso Biden si è espresso negativamente rispetto all’ipotesi dei mandati di cattura a Netanyaou e altri ministri israeliani. Sui media internazionali sono diversi gli Stati contrariati dalle scelte del CPJ, anche l’Italia ha protestato per i mandati di arresto.
Riparte il gioco delle tre carte, a secondo degli interessi, gli USA utilizzano politicamente la Corte Internazionale, laddove sono considerati “nemici” degli USA i mandati di arresto sono quasi immediati, un esempio è evidente con il presidente della Federazione della Russia Putin, mentre per gli “amici” e complici degli USA, parlare di crimini di guerra e criminali “non si può fare”.
L’Occidente nuovamente non ha colto il contesto e l’attualità in maniera neutrale ma continuano gli schieramenti, gli Stati in Europa si continuano a presentare divisi sulle questioni generali della crisi e del conflitto in Medio Oriente, Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la Stato di Palestina sovrano e indipendente.
Il video e il riconoscimento ha creato molta tensione a Tel Aviv e a Washington, TelAviv si prepara a ritirare gli ambasciatori mentre dalla Casa Bianca suggeriscono di riconoscere lo Stato di Palestina non unilaterlamente ma sulla base di negoziati. La posizione USA in merito alla Palestina è sempre più imbarazzante, sono oltre 40 anni di negoziati, in tutte le formule e metodologie e non è cambiata la posizione dei cittatini palestinesi, anzi è peggiorata da apartheid a genocidio.
A Gaza l’IDF continua a bombardare, inviare droni killer e ordinare incursioni nelle piazze e lenne strade ma la resistenza palestinese non è affatto domata.
Il portavoce israeliano riferisce durante una conferenza dell’uccisione di un importante capo, armiere di Hezbollah nel sud del Libano ed ha confermato la morte di tre militari a Gaza.
A seguito di diverse incursioni di militari all’interno della citta palestinese di Jenin, le forze occupanti hanno ucciso 12 palestinesi e i funerali, tenuti questa mattina hano visto la partecipazione in massa della popolazione palestinese. Purtroppo sono anni che Jenin subisce continua incursioni dei militari israeliani motivati dall’arresto o da omicidi mirati di palestinesi considerati ricercati. La città è completamente circondata dal muro alto 9 metri e c’è un solo ingresso e uscita.
Ad evidenziare la gravità e i comportamenti criminali di Israele si aggiungono diverse organizzazioni per i diritti umani operanti in Israele. Presentata una petizione all’Alta Corte israeliana per chiedere la chiusura del carcere di Sde Teiman, dove sono rinchiuse migliaia di cittadini di Gaza. La petizione contiene numerose testimonianze raccolte negli ultimi mesi sugli abusi sui detenuti.
Sono storie dell’orrore, è veramente difficile credere che ci siano uomini capaci di fare tutto questo, come testimoniano volontari Medici per i diritti umani, HaMoked, centro per la difesa dell’individuo, associazione per i diritti umani, comitato pubblico contro la tortura a Gaza, insieme denunciano interventi chirurgici eseguiti ai detenuti senza anestesia, tenendoli per giorni in posizioni dolorose e con catene che portano amputazioni degli arti, bendando gli occhi per periodi prolingati anche dirante le cure mediche e l’uso della toilette, e tenendo i detenuti con i pannolini.
QUI puoi seguire il conflitto Palestina-Israele live
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