A Bruxelles una nuova legge è stata approvata dal Parlamento europeo dopo il Digital Service Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA) ecco il “Media Freedom Act”. Un’unica normativa per tutti i media, stampa compresa.
Von der Leyen, dal 2021 è la responsabile della fine del giornalismo e dei singoli giornalisti, dal 2021 si è impegnata per raggiungere questo obiettivo, così era comentata la prima presentazione dal giornalista Eric Bonse.
L’Unione europea ha scelto di contrastare i contenuti illegali, l’incitamento all’odio e la disinformazione, ora la Commissione europea, con questa nuova legge, istituirà un organo di vigilanza per avere accesso diretto ai contenuti su internet e censurare i servizi dei giornali online. La nuova legge non consentirà più agli editori di avere responsabilità limitate ma dovrebbero continuare ad essere pienamente responsabili di tutti i contenuti. E per la piattaforma Internet la censura della stampa legale da parte dei guardiani digitali è approvata e sancita dalla legge.
Diverse associazioni di editori e liberi pensatori sono critici come la (F.I.E.C.O.) la Federazione Internazionale degli Editori e Creatori Online, l’Associazione Federale degli editori digitali e degli editori di giornali (BDZV) e l’Associazione dei media della stampa libera (MVFP).
Oggi al DSA e al DMA si aggiunge il Media Freedom Act. E l’UE, in questo caso il Consiglio europeo, aveva già agito in precedenza come autorità di censura. Dopo il febbraio 2022 e il conflitto russo ucraino ha vietato i due canali statali russi RT e Sputnik. La base giuridica allora non esisteva e l’avvocato dei media di Amburgo Wolfgang Schulz ha dichiarato : “Sacrificare i valori europei per proteggerli raramente è una buona idea. Ma la crisi può essere uno stimolo per un dibattito sostanziale sul futuro dell’ordine mediatico europeo”.
Nuove norme, atti censori contro colossi dell’informazione ma anche contro media statali e cosa sta accadendo rispetto ai Fack-Checker?
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